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23 Novembre 2021
11:33

Stop alla vendita di animali nei negozi: ecco cosa prevede la nuova legge spagnola

Il veto alla vendita di animali da compagnia nei negozi, lo stralcio dell’elenco delle razze canine potenzialmente pericolose e sterilizzazione obbligatoria anche per gli animali domestici: sono questi alcune delle principali novità del disegno di legge spagnolo sulla sulla protezione e i diritti degli animali.

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Il veto alla vendita di animali da compagnia nei negozi, lo stralcio dell’elenco delle razze canine potenzialmente pericolose e l’istituzione di un registro delle persone interdette alla detenzione di animali domestici. Sono questi i principali provvedimenti del disegno di legge sulla protezione e i diritti degli animali attualmente in discussione in Spagna.

Il testo, all'esame del Parlamento spagnolo dal 6 ottobre, si prefigge di unificare il variegato quadro normativo dei diritti degli animali. Al momento in Spagna esistono infatti 17 leggi diverse per altrettante comunità autonome, alcune anche molto diverse tra loro. Il governo guidato da Pedro Sánchez vuole invece promuovere un quadro normativo unico in tema di tutela del benessere animale.

Non è la prima volta che la Spagna propone leggi allo scopo di rafforzare i diritti degli animali: già nella primavera del 2021 era stata proposta una modifica del Codice civile per arrivare a considerare gli animali come esseri senzienti.

Cosa prevede la legge

Tra i provvedimenti più applauditi c'è lo stop alla vendita di animali domestici nei negozi. Se il dl sulla protezione e i diritti degli animali dovesse essere approvato, tutti gli esemplari d'affezione, tranne i pesci, saranno adottabili solo negli allevamenti e nei rifugi riconosciuti. Un grande passo avanti che potrebbe limitare il fenomeno dell'abbandono che in Spagna raggiunge cifre significative. Secondo  la FAPAM, Federazione delle associazioni di protezione degli animali, sono circa 300.000 i cani e i gatti abbandonati ogni anno. Di questi, un numero consistente è destinato all'abbattimento dopo un mese dall'arrivo in canile o in gattile.

Sempre in tema di abbattimento, il disegno di legge prevede l'eutanasia solo in presenza di una giusta causa e solo al fine di evitare la sofferenza dell'animale. Questa pratica dovrà essere compiuta sempre in presenza del veterinario. Attualmente, infatti, gli animali possono essere soppressi anche per problemi economici delle strutture che li hanno in carico, mancanza di posti in canile, o abbandono da parte della famiglia.

Molto discusso è anche l'obbligo di sterilizzare maschi e femmine della stessa specie se convivono. La ratio è evitare le "cucciolate accidentali", spesso causa di abbandono e vendita illecita. Ma la sterilizzazione obbligatoria, non solo dei randagi, non piace agli attivisti che hanno segnalato l'impatto negativo che potrebbe avere a lungo termine su alcune razze.

La nuova legge dispone anche che le comunità presentino piani di evacuazione specifici per gli animali. Oltre alle modalità della messa in sicurezza, nel piano da consegnare alle istituzioni centrali dovrà essere riportato anche il numero di animali interessati e la loro ubicazione. Una necessità resa ancora più attuale dall'eruzione del vulcano di La Palma.

La legge prevede anche la cancellazione dell'elenco dei "cani potenzialmente pericolosi", che al momento in Spagna conta sette razze. A prevalere non sarà più la razza ma il comportamento dell'animale che verrà valutato con un apposito test al momento dell'ingresso in famiglia.

Più controversa è l'istituzione di un registro statale per l'identificazione delle persone interdette alla detenzione di animali. A entrare nel registro saranno le persone – fisiche o giuridiche – che sono state interdette all'esercizio della professione o del commercio di animali. In questo caso il governo Sánchez si propone esplicitamente di superare l'attuale frammentazione locale: simili registri esistono già in numerose regioni, ma non comunicano tra loro, rendendo possibile per un segnalato ripulirsi la "fedina" semplicemente spostandosi da un luogo all'altro. Ciò è frequente quando a essere segnalati non solo semplici cittadini ma figure professionali come i veterinari, i quali interdetti in una regione possono continuare a esercitare trasferendosi altrove.

Anche sul versante dei circhi ci sono alcuni rilievi segnalati dalle associazioni animaliste spagnole. La legge, similmente a quanto proposto anche al Parlamento europeo, vieta di impiegare la fauna selvatica nei circhi. Una disposizione che va a beneficio di elefanti, tigri e leoni, gli animali selvatici che più spesso muoiono sotto i tendoni, ma non dei cavalli, che continueranno e essere oggetto di spettacolarizzazione e sfruttamento.

Anche se è vissuta come una rivoluzione, questa legge è però ben lontana dall'essere perfetta: è rivolta principalmente agli animali da compagnia ed esclude dalla sua tutela specie di impiegate nella produzione alimentare o nella corrida.

Un difficile dibattito parlamentare

La legge dovrebbe entrare in vigore il primo gennaio 2023, ma si è arenata in Parlamento dove, nonostante la pressione dei partiti di maggioranza, Unidas Podemos (UP) e Partido Socialista Obrero Español (PSOE), il disegno di legge non è ancora stato approvato.

Secondo la stampa locale, a dilatare i tempi del dibattito parlamentare sarebbero i parlamentari della destra neo-franchista di Vox. I deputati di Vox risultano essere gli unici a non avere ancora dato assenso alla mozione per spingere la ripresa dei lavori sul testo. Un atto di ostruzionismo che sta creando tensioni all'interno della coalizione di maggioranza e che mette in pericolo l'approvazione stessa di una legge che è in realtà è condivisa dalla maggioranza del Parlamento.

Tuttavia, nonostante la sorte ancora incerta del provvedimento spagnolo, è innegabile che in tutto il mondo la spinta alla tutela dei diritti degli animali sia sempre più forte. Una sensibilità condivisa in Europa che fa ben sperare anche in Italia per i due grandi appuntamenti dell'agenda animalista: il referendum per l'abolizione della caccia e l'inserimento in Costituzione della tutela degli animali.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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