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A Natale regalaAuncane: il dono più grande è aprire una gabbia e dedicare del tempo alla relazione

#regalaAuncane è la campagna di Natale di Kodami per sensibilizzare i pet mate su quanto sia importante regalare attenzioni e piccoli contributi non solo ai propri animali domestici, ma anche ai cani meno fortunati, quelli che sono ancora in cerca di una casa che possa accoglierli.

25 Dicembre 2022
9:25
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Infiocchettati come pacchi dono: sono tantissimi i video virali di bambini in lacrime di gioia di fronte alla scoperta che dentro la scatola che Babbo Natale ha messo sotto l'albero c'è un tenerissimo cucciolo. Video che sui social e su YouTube fanno milioni di visualizzazioni, commuovendo gli utenti al punto da fare milioni anche di condivisioni e innescare in chiunque li veda quella stessa tenerezza che un cane ha trasmesso a grandi e piccini nell'atmosfera calda e intima delle case di tantissime persone, non solo in Italia ma in tutto il mondo.

Cosa c'è di male in tutto questo? Che siano cani di razza o meno, l'idea di far entrare un nuovo membro in famiglia in un giorno di festa può sembrare effettivamente il modo migliore per l'inizio di una relazione che durerà per tutta la vita. Ma è proprio questo il punto: quanti sono davvero consapevoli che quel cucciolo crescerà e diventerà prima un adolescente nel massimo splendore di tutte le contraddizioni tipiche di quest'età e poi un adulto e infine un anziano che andrà accudito fino ai suoi ultimi giorni? Quanti, davvero, hanno anteposto al desiderio pur legittimo di un bambino la necessità che vi sia una conoscenza da parte di tutti i membri della famiglia che non arriverà in casa un oggetto da scartare ma un individuo dotato di emozioni e cognizioni?

Pochi. E a dircelo anche per queste Feste sono i numeri di soggetti che sono arrivati proprio come pacchi nelle case degli italiani e sono stati lasciati proprio come pacchi, se non abbandonati in strada, nei canili del Belpaese. Gli ultimi dati sono ben chiari sul sito del Ministero della Salute, sebbene sia sempre molto lento l'aggiornamento come più volte abbiamo sottolineato su Kodami, tanto che gli ultimi numeri sono stati caricati nel luglio 2022 in riferimento agli ingressi e alle uscite del 2021. Li avevamo ben analizzati, proprio per mantenere traccia visto che ogni volta che sono aggiornati viene cancellato lo storico.

L'anno scorso, comunque, sono stati 101.309 i cani in totale entrati o in canili sanitari (72.115) o in canili rifugio (29.194), mentre ne risultano ufficialmente adottati 33.981. Una percentuale pari a poco più del 33% degli ingressi. E bisogna sempre ricordarsi che stiamo parlando dei soggetti che vengono "ospitati" nei canili pubblici, dunque non si stanno calcolando migliaia di altri individui che vivono in strutture private, stalli e così via.

Cosa ha a che fare questo con il Natale e l'idea di regalare un cane a figli, partner o chiunque altro? Ce lo dice un altro dato importante: gli ingressi nei canili in estate aumentano rispetto alla media annuale, in un periodo nel quale puntualmente si fanno poi le campagne contro l'abbandono, come abbiamo spiegato nella nostra video inchiesta "Abbandono, il patto tradito".

E non è caso se queste rinunce avvengono in estate, periodo in cui quei cuccioli che a Natale avevano (si spera) almeno tre mesi sono diventati intanto degli adolescenti di un anno: non ancora adulti ma percepiti come tali nelle fattezze perché ormai distanti da quella immagine "tenera e basta" che rimandavano a chi li aveva comprati. Non a caso, dunque, l'anno scorso su Kodami avevamo proprio cercato di puntare l'attenzione su quelli che comunque, anche nel dicembre di quest'anno, arriveranno nelle famiglie italiane con la nostra campagna Nontiscarto.

Perchè poi un'altra domanda a cui dare risposta è anche: come arrivano questi cani tra le mura domestiche? La maggior parte senza che chi li ha "ordinati" li abbia mai visti prima, ovvero non recandosi nemmeno in un allevamento, per chi decide ancora di comprare e non adottare dai canili, e prendendoli direttamente online. Anche in questo caso non contano le parole, ma i fatti. Se i numeri che abbiamo scritto sopra ci presentano la fotografia delle migliaia di cani che ad oggi sono rinchiusi in canile, per quelli che un giorno hanno alta probabilità di finirci per acquisti sconsiderati attraverso la Rete basta fare insieme un test per il quale non ci vuole una grande conoscenza di Internet o una preparazione giornalistica.

Digitate su Google "cuccioli Natale" e vedrete che la prima risposta della Serp è un link diretto a Subito.it in cui, evidentemente a causa della domanda e dell'offerta continua, appare già formulata la query nella maschera di ricerca del sito di compravendite online. Ne vedrete diversi di annunci come quello a seguire, in cui chi vende sottolinea proprio che i cani sono pronti per essere comprati nel periodo di Feste:

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Ritorniamo allora su quei dati che non sono solo dei numeri anonimi su cui fare statistiche: sono soggetti a cui dare una vera opportunità, con cui condividere davvero non solo le Feste ma una vita insieme nella consapevolezza che nei canili di tutt'Italia ci sono cani splendidi, pronti per condividere il divano di casa e grandi avventure in città e in natura. C'è un cane per ogni persona che davvero desideri mettersi in relazione con onestà e complicità, come dovrebbe avvenire del resto e semplicemente tra due amici che si scelgono.

E allora il grande passo culturale e concreto da fare è passare da "regalare un cane" a "regalare a un cane" e lo si può fare anche se non c'è la possibilità di adottare. Sono infatti tante le cose che possono davvero servire ai cani che vivono nelle varie strutture disseminate sul territorio: non solo coperte, medicinali, donazioni economiche (che pure sono fondamentali e per le quali vi invitiamo di contribuire rivolgendovi a associazioni serie che operano nel vostro comune o nella vostra regione).  Ma il nostro appello quest'anno vuole essere ancora più forte ed è rivolto proprio a te che stai leggendo questo articolo: alzati dal divano! Esci di casa e… vai in canile! perché questo Natale non c'è da regalare un cane ma da regalare a un cane qualcosa di speciale…

A Natale… regala (a) un cane

#regalaAuncane la tua visita in canile, per conoscerlo, incontrarvi e, forse, scegliervi.

#regalaAuncane – a un cane di canile – una coperta, delle crocchette, del pellet, dei soldi se puoi: fai un giro sui social e trova i rifugi della tua zona. Avranno sicuramente bisogno di qualcosa.

#regalaAuncane, a un cane di canile, del tempo. Ma tempo di qualità: passeggiate lunghe, boschi, sentieri… il mondo che c’è fuori da un box e che anche a te farà bene annusare.

#regalaAuncane libero la possibilità di rimanere tale, non prelevandolo da un territorio e spedendolo con staffette improvvisate lontano dal suo habitat.

#regalaAuncane, al tuo cane, del tempo. Ma tempo di qualità: passeggiate lunghe, boschi, sentieri… il mondo che c’è fuori dalle mura domestiche e che anche a te farà bene annusare.

#regalaAuncane, qualsiasi esso sia, coerenza e chiarezza quando ti rivolgi a lui.

#regalaAuncane ciò che è già suo: il riconoscimento di essere un singolo individuo con una sua personalità, delle emozioni, delle motivazioni e delle cognizioni.

#regalaAuncane onestà e mantieni la promessa se comunque è arrivato da te durante le Feste: da ora in poi sarà e deve essere per sempre.

#regalaAuncane: Prendi questo hashtag, fallo tuo, fallo girare, aggiungi, completa, usalo. Semplicemente, condividi.

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Diana Letizia
Direttrice editoriale
Giornalista professionista e scrittrice. Laureata in Giurisprudenza, specializzata in Etologia canina al dipartimento di Biologia dell’Università Federico II di Napoli e riabilitatrice e istruttrice cinofila con approccio Cognitivo-Zooantropologico (master conseguito al dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Parma). Sono nata a Napoli nel 1974 e ho incontrato Frisk nel 2015. Grazie a lui, un meticcio siciliano, cresciuto a Genova e napoletano d’adozione ho iniziato a guardare il mondo anche attraverso l’osservazione delle altre specie. Kodami è il luogo in cui ho trovato il mio ecosistema: giornalismo e etologia nel segno di un’informazione ad alta qualità di contenuti.
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