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25 Giugno 2021
15:39

Perché si abbandonano gli animali?

Un cane, un gatto, ma anche un coniglietto o una tartaruga. Se per alcuni sono i propri compagni di vita, dai quali non ci si separerebbe per nulla al mondo, altri non si fanno troppi scrupoli ad abbandonarli sul ciglio di una strada con l’avvento dell’estate. Perché ciò accade? Vediamo insieme cosa accade dal punto di vista umano, in che modo fattori sociali e culturali favoriscono tale condotta, che ruolo gioca l’assunzione di responsabilità e come fare per evitare che ciò accada.

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Articolo a cura Dott.ssa Giorgia Inferrera
Psicologa
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Abbandonare un animale che ha fatto parte della nostra vita è impensabile per molti di noi. Proprio perché i cani o i gatti rispondono ai nostri bisogni di vicinanza, affetto e rispecchiamento empatico, il legame tra l’essere umano e il proprio compagno animale è davvero molto intenso e non ci si sognerebbe mai di lasciarlo sul ciglio della strada solo perché dobbiamo andare in vacanza. Nonostante ciò, durante l’estate si registra un aumento significativo del tasso di abbandoni, confermando quindi l’ipotesi che c’è ancora da lavorare sul senso di responsabilità che viviamo nei confronti dei nostri “pet”.

Fattori sociali e culturali dietro l’abbandono degli animali

Sicuramente i fattori sociali e culturali influenzano molto il rapporto con il nostro animale domestico. Ancora oggi, infatti, la relazione con loro tende ad essere banalizzata, talvolta perfino ridicolizzata, e la conseguenza è che anche azioni gravi come la violenza sugli animali o gli abbandoni non vengono presi seriamente. Nonostante in Italia l’abbandono sia un reato penalmente perseguibile, infatti, raramente tali condotte vengono denunciate. Probabilmente, non si accorda la giusta importanza a tale fenomeno, non lo si considera così sbagliato ma la verità è che abbandonare un animale significa, quasi sicuramente, ucciderlo. Naturalmente ci sono casi e casi, esiste la possibilità che realisticamente non si possa più tenere con sé il proprio animale, per malattia della persona che vive con lui o lei o ancora per motivi economici. Tuttavia, troppo spesso l’abbandono sembra essere messo in atto con superficialità e disinteresse, come se mancasse la capacità di empatizzare con l’animale che stiamo lasciando per strada. Empatia che, tra le altre cose, manca a noi ma di cui quasi sicuramente non è privo il gatto o il cane che stiamo abbandonando.

Perché le persone abbandonano gli animali?

La responsabilità, insieme alla sensibilità, sembra essere quindi l’elemento determinante. È come se scattasse una molla dentro di noi che ci impedisce di vedere la realtà dei fatti. Anche se non possiamo sapere con certezza perché ciò accade, sicuramente l’educazione ha un ruolo fondamentale. Sono i nostri genitori che ci insegnano di cosa preoccuparci e cosa no, ciò che è grave e ciò che lo è di meno e, anche se successivamente si diventa adulti e alcune credenze cambiano altre perdurano nella nostra mente. Potremmo aver imparato, quindi, che gli animali non meritano lo stesso amore e rispetto degli esseri umani, o, addirittura, potremmo aver visto nostra madre o nostro padre abbandonare il cucciolo di casa quando eravamo piccoli (e in quell’occasione potremmo anche esserci rimasti molto male). Ancora, tale modalità di non prendersi cura degli animali potrebbe avere radici affettive profonde. Non si sta dicendo che necessariamente chi ha vissuto abusi e negligenze abbandonerà, successivamente, il proprio compagno di vita. Ma potrebbe essere una modalità relazionale che, per qualche motivo, ci appartiene e che mettiamo in atto più facilmente nei confronti degli animali. A volte cerchiamo di osservare e modificare il nostro comportamento in maniera minuziosa quando ci rapportiamo ad altri esseri umani, come ad esempio un figlio, ma ciò accade più di rado con i nostri compagni di vita. I nostri animali senza neanche accorgercene possono diventare il ricettacolo delle parti di noi stessi che non ci piacciono.

Cosa fare contro l’abbandono degli animali?

Prima di tutto, bisogna avere il coraggio di denunciare nel caso in cui si vedesse una persona abbandonare un animale domestico in strada. Ancora, nel caso in cui non si potesse proprio più tenere il proprio animale domestico si dovrebbero trovare delle alternative che non mettono a rischio la vita di quello che è stato il membro della nostra famiglia. Potremmo pensare, ad esempio, di trovare un’altra famiglia per lui o di rivolgerci a qualcuno che si occupa di adozioni ed affidi. In alcuni casi probabilmente è difficile farlo perché sarebbe come ammettere il proprio errore, che non si è stati in grado di prendersi cura del cane o che d’ora in avanti non si può più farlo. Potremmo sperimentare colpa e vergogna e volerci sbarazzare dell’animale il più presto per dimenticare questa “faccenda”. Infatti, non tutte le persone che abbandonano sono insensibili o indifferenti: magari semplicemente non sanno cosa fare, sentono di essere finiti in una situazione più grande di loro e tentano, in maniera impacciata, di uscirne. Tra tutti, il consiglio più utile è quello di pensarci bene prima di assumersi la responsabilità di adottare un animale. Quando sono cuccioli ci si può lasciare conquistare dagli occhioni dolci e le zampette morbide, ma dobbiamo sempre tenere a mente che sono degli esseri viventi, proprio come noi, con i loro bisogni e le loro necessità e che prendersi cura di loro potrebbe rivelarsi molto più impegnativo di quanto si pensa. Una riflessione accurata e una buona comprensione di cosa comporta condividere la propria vita con un animale domestico nella maggior parte dei casi garantiranno un’adozione felice.

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Giorgia Inferrera
Psicologa
Laureata in Psicologia e appassionata fin da piccola di tutto ciò che riguarda il regno animale. Attraverso Kodami ho l'opportunità di scrivere sul modo in cui questi due universi dialogano.
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