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4 Settembre 2021
9:00

Wolf Howling, così sono stati rilevati dodici nuclei riproduttivi nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini

All'interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, che attraversa le regioni di Marche e Umbria, sono stati rilevati ben dodici nuclei riproduttivi di lupo grazie alla tecnica del Wolf Howling. Questa infatti permette di individuare gli esemplari singoli o i gruppi familiari di lupo (Canis lupus), attraverso la riproduzione di ululati preregistrati.

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© Foto di Carlo Vecchioli

All'interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, che attraversa le regioni di Marche e Umbria, sono stati rilevati ben dodici nuclei di lupo. Il censimento delle popolazione è avvenuto nei mesi di luglio e agosto, attraverso sessioni di Wolf Howling svolte in simultanea in diversi punti del parco.

Il Wolf Howling è una tecnica che permette di individuare gli esemplari singoli o i gruppi familiari di lupo (Canis lupus), attraverso la riproduzione di ululati preregistrati in appositi strumenti, inducendo così l'animale a rispondere per comunicare che il territorio è occupato. Attraverso la risposta è possibile così individuare la presenza del lupo, la localizzazione ove possibile, e anche una stima del numero di individui. Se sono presenti dei cuccioli inoltre, è possibile riconoscere il loro ululato, così da poter rivelare anche le aree, che prendono il nome di rendez vous, dove i nuclei familiari allevano i piccoli. Ecco il post pubblicato su Facebook dal Parco Nazionale dei Monti Sibillini:

Le attività di monitoraggio e censimento sono state svolte in collaborazione con i Carabinieri Forestali e i volontari che hanno preso parte al monitoraggio nazionale del lupo coordinato dall'ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale). I dodici nuclei riproduttivi sono stati censiti durante tre notti consecutive di Wolf Howling, effettuato su tutto il territorio del Parco, nel mese di agosto. I dati mostrano quindi che il lupo all'interno del Parco è presente in buone quantità, si sta riproducendo, ed è quindi in uno stato di conservazione soddisfacente, coerentemente anche con i numeri degli anni passati.

Il lupo è stato perseguitato dall'uomo fino a rischiare l'estinzione ma, a partire dagli anni '70, ha cominciato una nuova espansione nella penisola italiana, tornando a viverci con popolazioni abbastanza consistenti, 1000-2500 esemplari, lungo l'Appennino. È una specie per cui è prevista una rigorosa protezione secondo la normativa nazionale e  le convenzioni comunitarie (Legge n.157/92, Direttiva Habitat, Convenzione di Berna e convenzione di Washington). Il lupo è infatti fondamentale per mantenere gli equilibri degli ecosistemi, in quanto, essendo principalmente un predatore carnivoro, anche se opportunista, regola e contribuisce ad evitare l'eccesso in termini quantitativi di specie erbivore che possono modificare il paesaggio, come gli ungulati selvatici.

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