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22 Dicembre 2023
18:11

Cucciola di lupo recuperata in gravi condizioni e salvata: «Sarà liberata in primavera»

La cucciola di lupo, chiamata Sibilla, è stata recuperata a Norcia, era in gravi condizioni a causa della rogna. Ora è al Parco Nazionale dei Monti Sibillini.

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La cucciola di lupo Sibilla nel parco dei monti Sibillini
Fonte WildUmbria, foto di Carlo Albanese

È stata chiamata Sibilla, nome che richiama il luogo che la sta ospitando, la cucciola di lupo salvata lo scorso ottobre a Norcia in condizioni critiche e portata ora nel recinto del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. La speranza di chi se ne è preso cura finora è di poterla liberare in primavera.

La sua avventura inizia il 3 ottobre, quando il centro recupero animali selvatici WildUmbria di Pietralunga, in provincia di Perugia, riceve una chiamata d’aiuto per recuperare una volpe gravemente colpita dalla rogna e intrappolata in un pollaio.

Arrivati sul posto, gli operatori si sono accorti che non si trattava di una volpe, ma di una cucciola di lupo: «La sua condizione era critica e, una volta portata all'Ospedale veterinario universitario didattico di Perugia, abbiamo immediatamente iniziato i trattamenti medici, consapevoli che il percorso verso la guarigione sarebbe stato lungo e complesso» spiega a Kodami Michele Capitani di WildUmbria.

Dopo una settimana, la piccola Sibilla ha iniziato a migliorare giorno dopo giorno e ha cominciato a recuperare le forze necessarie per tenersi sulle zampe: «Con occhi curiosi, esplorava il mondo intorno a lei, ritrovando gradualmente il  cammino verso la guarigione. Il suo appetito cresceva anche se dovevamo ancora fare attenzione a regolare le sue razioni e i pasti» racconta Capitani.

La cucciola di lupo Sibilla nel parco dei monti Sibillini
La cucciola di lupo Sibilla il giorno del recupero (Fonte WildUmbria, foto di Federico Palazzetti)

A seguito di questi miglioramenti, la cucciola è stata dimessa e trasferita nel box di WildUmbria: «Al suo arrivo pesava 6,2 chilogrammi, confermando il suo stato di nutrizione molto precario e la grave disidratazione durante il periodo di degenza».

Gli operatori del centro hanno portato avanti le terapie, evitando contatti diretti con l’animale per preservarne il carattere diffidente tipico della sua specie. Dopo due mesi, quando era ormai guarita dalla malattia, Sibilla è stata portata nel recinto di Castelsantangelo sul Nera per recuperare massa muscolare e affrontare l’inverno: «Il suo pelo era ancora troppo corto» spiega Capitani. Il recinto, all’interno del Parco Nazionale dei Monti Sibiliini è lo stesso che ospitava Merlino, il lupo simbolo del parco e deceduto per vecchiaia nel 2022.

«Il nostro obiettivo è sempre quello di far tornare liberi gli animali in natura e anche con Sibilla speriamo di poterlo far nella prossima primavera» chiarisce Capitani. Intanto, la piccola è stata dotata di un radiocollare adatto ai cuccioli che, una volta libera, permetterà agli operatori di seguire i suoi spostamenti «contribuendo così allo studio dell’ecologia della specie», racconta Capitani.

Proprio nel territorio dei Monti Sibillini, alcuni giorni fa, l'associazione "Occhio nascosto dei Sibillini”che da anni si occupa di ricostruire gli spostamenti di una famiglia di lupi appenninici, ha ripreso un bellissimo momento di gioco di due esemplari in acqua, prima che riprendessero il loro cammino.

I lupi sono attualmente considerati una specie “rigorosamente protetta”, ma la Commissione Europea vorrebbe declassare lo status di protezione. Da “rigorosamente protetta”, appunto, a specie  “protetta”. Contro questa decisione è già sceso in campo il Wwf, che ha definito la decisione «grave e senza alcun fondamento scientifico. Motivata da ragioni puramente personali e politiche, che va a minare gli straordinari sforzi di conservazione messi in campo negli ultimi decenni».

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Giulia Argenti
Giornalista
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