Allevati, venduti e abbandonati: c’è chi si batte per salvare i conigli dai maltrattamenti dell’uomo

Ogni anno milioni di conigli vengono allevati, venduti, maltrattati e poi abbandonati. In Italia non c’è ancora una legge che li tuteli ma Made in Bunny si batte in prima linea per la loro salvaguardia, aiutando gli enti statali a gestire e accudire le grandi colonie presenti nei parchi pubblici.

9 Luglio 2021
18:06
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Sono destinati al macello, alla sperimentazione e all’industria della cosmesi e della pelliccia e quando riescono a evitare questo triste destino, vengono allevati e venduti come animali da compagnia. In Italia, a battersi in prima linea per la tutela dei conigli, ci sono i ragazzi di Made in Bunny, un’associazione che si prende cura delle grandi colonie presenti nei parchi pubblici formate dai conigli domestici abbandonati in natura. dall’uomo.

«Innanzitutto è necessario sensibilizzare contro l'abbandono», commenta Fabio Marcone, fondatore di Made in Bunny «Oggi troppe persone sono convinte o a volte fanno finta di crederlo, che un coniglio rilasciato in natura libero si adatti senza nessun problema. Un coniglio che è nato in cattività e cresciuto in gabbia, non ha quell'imprinting necessario per capire subito come procurarsi il cibo, come farsi una tana e come nascondersi dai predatori quelli che riescono a sopravvivere, essendo animali gregari, vanno a formare delle colonie, poi si riproducono a dismisura e queste colonie possono diventare anche molto, molto, molto numerose». Il coniglio è il terzo animale domestico più diffuso in Italia, ma non gode degli stessi diritti del cane e del gatto. Anche se possiamo tenerlo in casa, il suo status di animale d’affezione non è legalmente riconosciuto e questo rende difficile proteggerlo dai maltrattamenti, che fanno di lui una vittima innocente dell’ignoranza umana. Molti lo comprano perché credono che sia facile da accudire, ma in realtà il coniglio ha bisogno di molte cure soprattutto quelle razze selezionate per l'estetica e più richieste dal mercato sul mercato.

Nonostante si stima siano circa 1,8 milioni i conigli presenti nelle famiglie italiane, conosciamo ancora troppo poco le necessità di questo piccolo animale sociale. Non essendoci una legge che li tutela, assisterli diventa complicato anche per le associazioni e, allo stesso tempo, essendo privi di microchip, come è richiesto per cani e gatti, è impossibile risalire a chi li abbandona o punire chi li maltratta. «Per il coniglio di fatto tutto questo non esiste» continua Marcone «l'unica legge esistente per il coniglio è quella del coniglio da reddito, quindi di quello che viene allevato negli allevamenti intensivi per la produzione della loro carne. Quindi diciamo che la soluzione che noi proponiamo nelle nostre istanze ad ASL e al comune è quella di contenere il numero degli esemplari, quindi con la sterilizzazione, con la vaccinazione, nella creazione di aree dove loro possano stare al sicuro».

Per proteggere questo animale però non è necessario solo l’intervento dello Stato ma soprattutto un’opera di sensibilizzazione che Made in Bunny porta avanti anche nelle scuole per educare le future generazioni al rispetto di tutti gli essere viventi. Dobbiamo imparare che il coniglio non è fatto per vivere sempre in gabbia e può soffrire di solitudine ha un suo modo di comunicare e ha bisogno di un’alimentazione specifica e cure adeguate. Solo prendendo coscienza del fatto che anche i conigli possono avvertire le esperienze positive e negative allora potremmo davvero accoglierlo nel modo giusto nella nostra famiglia. «Se decidiamo di aprire la nostra casa il nostro cuore ad un coniglio», conclude Marcone, «però, facciamolo responsabilmente, informandoci sempre bene su quelli che sono i loro bisogni per farlo vivere al meglio, mettendo questi davanti ai nostri bisogni, alle nostre necessità. Se saremo disposti a cambiare un pochettino il nostro punto di vista, potremmo scoprire veramente un mondo meraviglioso».

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