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15 Gennaio 2021
15:53

“Stray”: un film sui cani liberi di Istanbul

Stray è un film documentario di Elisabeth Lo che parla di Zeytin, Nazar e Kartal, tre cani randagi di istanbul. Dal 5 mrazo 2021 sarà possibile vedere sulle più importanti piattaforme video anche in Italia. Come si può vedere nel trailer, racconta la vita dei cani nella città turca che ha adottato una politica volta alla tutela sul territorio e al divieto assoluto di privarli della loro libertà.

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Zeytin, Nazar e Kartal: tre randagi di Istanbul, liberi di girare per la loro città e far parte di una società formata da uomini e cani. Un trio che vaga per le strade e attraverso i loro occhi e le loro orecchie ci viene mostrato un ritratto intimo della vita di una metropoli e della sua gente. Sono loro i protagonisti di "Stray", un film diretto da Elizabeth Lo che sarà possibile vedere sulle più importanti piattaforme video anche in Italia dal 5 marzo 2021.

«Le loro vite si intersecano quando entrambi formano intimi legami con un gruppo di giovani siriani che condividono le strade con loro – è scritto nella presentazione del documentario che accompagna  il trailer online – Che ci conducano in strade trafficate o in rovine decrepite, lo sguardo di questi randagi funge da finestra sugli angoli trascurati della società: donne in matrimoni senza amore, manifestanti senza armi, rifugiati senza rifugio. "Stray" è un'osservazione critica della civiltà umana attraverso lo sguardo insolito dei cani e un viaggio sensoriale in nuovi modi di vedere».

Chi sono Zeytin, Nazar e Kartal, i randagi protagonisti di Stray

«Zeytin, fieramente indipendente, intraprende avventure notturne per la città. Nazar, forte e protettiva, fa facilmente amicizia con gli umani intorno a lei. Kartal, un timido cucciolo che vive alla periferia di un cantiere, trova compagnia nelle guardie giurate che si prendono cura di lui». Così vengono descritte sul sito ufficiale del documentario le personalità dei tre protagonisti del film dedicato ai randagi di Istanbul. Un documentario che consente di mettere in evidenza proprio l'individualità di ognuno dei cani. Andando sulla pagina Facebook ufficiale del film, si scopre però anche qualcosa di più su di loro. «Kartal è nato in un palazzo in costruzione dove è stato curato da sua madre e i guardiani del posto che lo hanno aiutato a sopravvivere a un gelido inverno», c'è scritto ad esempio in un post dedicato a lui:

Zeytin, invece, è la meticcia ritratta nella foto d'apertura di questo articolo. «Ho incontrato per la prima volta Zeytin mentre mi superava di corsa in un trafficato tunnel sotterraneo a Istanbul. Incuriosita dalla sua determinazione, l'ho seguita. Così abbiamo incontrato Nazar, un altro cane di strada – spiega la regista – Entrambe erano sulla scia di un gruppo di giovani siriani (Jamil, Halil e Ali) che vivevano per le strade come rifugiati in Turchia. Ho iniziato a seguirli per mesi mentre trovavano rifugio in cantieri e marciapiedi tranquilli insieme. Nonostante la difficoltà delle circostanze in cui si trovavano, i cani e i ragazzi hanno formato una vera famiglia. Il calore e l'amore che emanavano dal loro legame interdipendente mi hanno commosso profondamente. Senza la compagnia dei cani, i ragazzi siriani si sarebbero sentiti alla deriva in una città che non era la loro. E forse è stato lo stesso per Zeytin e Nazar».

Sei mesi insieme ai cani per raccontare la vita attraverso la loro prospettiva

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Per sei mesi, dal 2018 al 2019, Elizabeth Lo ha seguito ogni giorno Zeytin con macchina fotografica e stabilizzatore, mentre uno dei tre co-produttori turchi del film (Ceylan Carhoglu, Zeynep Köprülü e Zeynep Aslanoba) registrava il suono in modo bidirezionale per cogliere anche le conversazioni degli umani. Alla fine di ogni notte di riprese, il team posizionava i collari GPS a Zeytin e Nazar per il monitoraggio, in modo da poterli individuare e ritrovare la mattina successiva. «Abbiamo imparato molto rapidamente che era impossibile pianificare o programmare la vita dei nostri randagi, però – conclude la regista – Cedendo alla loro volontà, il mio produttore Shane Boris e io abbiamo deciso che "Stray" sarebbe stato un esperimento su ciò che sarebbe accaduto se avessimo lasciato la narrazione di un film completamente ai cani». E così è stato.

I cani randagi di Istanbul

"Più di 100.000 cani chiamano le strade di Istanbul casa". E' una delle frasi principali che accompagna il trailer di "Stray". Effettivamente la città turca spesso viene presa come esempio della possibilità di una serena convivenza tra uomini e cani liberi. Ne abbiamo accennato su Kodami proprio nell'articolo dedicato a una serie di precisazioni dopo la messa in onda di un servizio de Le Iene sul fenomeno del randagismo in Italia e questo film conferma che la sensibilità delle persone nei confronti dei randagi, a Istanbul, è molto alta. «Dal 1909, lo stato turco ha cercato di annientare i randagi. A causa delle diffuse proteste in risposta, la Turchia è ora uno dei pochi paesi in cui è ora illegale l'eutanasia o tenere in cattività qualsiasi cane randagio», è un'altra delle informazioni che vengono fornite attraverso il documentario e messe in evidenza nei post sulla pagina Facebook:

«Nel 2017 sono stata in Turchia – spiega la regista – un Paese la cui storia e relazione con i randagi è unica al mondo. Le autorità turche hanno cercato di annientare i cani randagi dal 1909, arrivando a uccisioni di massa nelle strade per tutto il secolo scorso. Ma le proteste sempre più forti e trasversali contro queste uccisioni hanno trasformato la Turchia in uno dei pochi paesi in cui ora è illegale sopprimere o tenere prigioniero qualsiasi cane randagio. Ogni cane libero oggi è un emblema di resistenza: una manifestazione vivente di compassione di fronte all'intolleranza».

Dove vedere il film "Stray"

Il documentario di debutto di Elizabeth Lo ha fatto parte della selezione ufficiale del Tribeca Film Festival 2020 e ha vinto numerosi premi, tra cui il Top Jury Prize all'Hot Docs International Film Festival 2020. "Stray" sarà distribuito nelle sale da Magnolia Pictures nel 2021. Dal 5 marzo sarà possibile vedere il documentario su diverse piattaforme, tra cui:

  • Apple iTunes
  • Amazon Video
  • Google Play
  • YouTube
  • PlayStation
  • Microsoft Market place

e altre meno note in Italia.

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Diana Letizia
Direttrice editoriale
Giornalista professionista e scrittrice. Laureata in Giurisprudenza, specializzata in Etologia canina al dipartimento di Biologia dell’Università Federico II di Napoli e riabilitatrice e istruttrice cinofila con approccio Cognitivo-Zooantropologico (master conseguito al dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Parma). Sono nata a Napoli nel 1974 e ho incontrato Frisk nel 2015. Grazie a lui, un meticcio siciliano, cresciuto a Genova e napoletano d’adozione ho iniziato a guardare il mondo anche attraverso l’osservazione delle altre specie. Kodami è il luogo in cui ho trovato il mio ecosistema: giornalismo e etologia nel segno di un’informazione ad alta qualità di contenuti.
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