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7 Settembre 2021
15:17

Animali della montagna: elenco e curiosità

Vivere in alta quota non è cosa facile e gli animali spesso presentano una serie di adattamenti per poter resistere al freddo e alle intemperie, come ad esempio un mantello resistente o la capacità di andare in letargo per sopravvivere ai periodi di scarsità di cibo. Ma chi sono i misteriosi animali della montagna?

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Vivere in alta quota, come fanno gli animali della montagna, non è per niente facile: il clima può essere particolarmente rigido, il vento estremamente forte e il terreno molto accidentato. Dopo una certa altitudine e latitudine infatti, gli alberi non sono più in grado di crescere in quanto non riescono a sopportare le condizioni ambientali presenti. Questo confine ecologico, chiamato limite degli alberi, che varia rispetto alla regione di riferimento, fa sì che la presenza di specie arboree sia molto rada e la loro crescita inusuale, spesso deformata dal vento e dal freddo.  In alta montagna quindi il terreno è costituito principalmente da pietraia, spesso ricoperta da neve, il che richiede una serie di adattamenti per permettere la sopravvivenza delle specie animali. Ma chi sono questi animali che, sfidando il freddo e il gelo, riescono a vivere in alta montagna?

Adattamenti agli ambienti di montagna

Uno degli adattamenti che permette alle specie animali di sopravvivere quando il clima diventa sfavorevole e il cibo inizia a scarseggiare è il letargo, ossia una “modalità di risparmio energetico”. In questo stato gli animali disattivano o rallentano le funzioni vitali che consumano più energia, diminuendo la loro temperatura corporea, la velocità di respirazione e la frequenza cardiaca. Durante questo periodo di quiescenza gli animali sfruttano il grasso accumulato e le scorte messe da parte per superare i periodi avversi come l'inverno.

Un altro adattamento è invece il colore del mantello: alcune specie infatti producono una gran quantità di melanina, virando quindi verso un colore scuro, che permette loro un maggior assorbimento delle radiazioni solari. Infine, anche la muta può venire in soccorso degli animali d'alta montagna: alcune specie infatti si mimetizzano con l'ambiente cambiando le penne, le piume o il mantello rispetto alla stagione. In questo modo, sono sempre intonati al colore dell'ambiente circostante, così da sfuggire a eventuali predatori. Inoltre, spesso il "vestito" invernale è anche più folto, così da proteggerli dal freddo, come una sorta di coperta.

Gli animali della montagna

Ecco alcuni esempi di abilissimi animali resistenti al freddo e alle intemperie:

Lepre bianca (Lepus timidus)

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La lepre variabile o lepre bianca  è una specie che si è adattata agli habitat polari e montani e diffusa nella regione Paleoartica. Come adattamento al freddo, cambia colore a seconda della stagione: è infatti bianca durante l'inverno e bruna-rossiccia in estate. La coda però rimane sempre bianca, rendendola così distinguibile dalla lepre europea (Lepus europaeus), che presenta la parte superiore della coda scura. Nelle Alpi europee, la specie vive ad altitudini da 700 a 3800 metri, che varia rispetto alla regione biografica e alla stagione. È classificata dalla IUCN (International Union for Conservation of Nature) come "a minor preoccupazione", anche se in Scozia vengono abbattute ogni anno in decine di migliaia ad opera dei cacciatori che credono che veicolino malattie agli uccelli. Dal 2020 è infatti diventata un animale protetto in Scozia e non è possibile cacciarla senza licenza.

Stambecco delle Alpi (Capra ibex)

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Lo stambecco delle Alpi è un ungulato diffuso sulle Alpi europee. Vive tipicamente su terreni ripidi e accidentati, generalmente vicino al limite della neve e sopra le foreste alpine, ad altitudini comprese tra 1.800 e 3.300 metri. Fu estirpato nella maggior parte del suo areale nel XIX secolo a causa dell'eccessivo sfruttamento e del bracconaggio, e rimasto solo al Parco Nazionale del Gran Paradiso nel nord Italia e nella Valle della Maurienne nelle Alpi francesi, ma successivamente reintrodotto. È classificato dalla IUCN come "a minor preoccupazione" a causa del numero crescente negli ultimi decenni, e la principale minaccia alla sua sopravvivenza è la scarsa diversità genetica e gli alti livelli di consanguineità, dovuti all'isolamento delle popolazioni.

Camoscio Alpino (Rupicapra rupicapra)

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Il camoscio Alpino è una specie originaria delle montagne europee, dei Pirenei, della Turchia e del Caucaso. Si è adattato a vivere su terreni accidentati e scoscesi sino ad un'altezza di 3.600 metri. In Europa, trascorre l'estate nei prati alpini, al di sopra del limite degli alberi, mentre si sposta ad altitudini meno elevate nei mesi invernali, a circa 800 metri. È classificato come "a minor preoccupazione" dalla IUCN in quanto la popolazione è stabile e consistente, ma il bracconaggio e la caccia eccessiva rappresentano un problema per la specie in alcune zone del suo areale, in modo particolare fuori dalle aree protette e nelle riserve di caccia private.

Coturnice (Alectoris graeca)

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La coturnice è un uccello originario dell'Europa meridionale, che vive sulle Alpi, nell'Appennino, in Sicilia e nei Balcani. Può essere trovato sino ad un'altezza di 3000 metri sulle Alpi e soprattutto in ambienti aperti.  Gli ultimi studi rivelano che la popolazione è in decremento e minacciata da diversi fattori come la perdita e il degrado dell'habitat e la caccia. È classificata dalla IUCN come "quasi minacciata" dal 2012 per il declino della popolazione.

Marmotta delle Alpi (Marmota marmota)

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La marmotta è diffusa in tutte le Alpi europee, nei Carpazi, nell'Appennino settentrionale e sui Monti Tatra, ad un'altezza compresa tra gli 800 e i 3.200 metri.  Vive principalmente nei prati alpini e nei pascoli d'alta quota e può passare anche nove mesi all'anno in letargo, dove gli individui si accalcano l'uno sull'altro diminuendo la frequenza cardiaca a cinque battiti al minuto e la respirazione a 1-3 respiri al minuto. In passato le marmotte venivano cacciate per la carne, la pelliccia e il grasso, che si riteneva potesse alleviare i reumatismi se sfregato sulla pelle. La caccia continua ancora oggi, ma è diventata un'attività di svago e eseguita in maniera sostenibile in molti Paesi. È classificata dalla IUCN come "a minor preoccupazione" in quanto non presenta gravi minacce, tranne la sottospecie latirostris, il cui areale e la cui popolazione sono ridotte.

Codirossone (Monticola saxatilis)

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Il codirossone è un uccello migratore che sverna in Africa a Sud del Sahara e nidifica in Europa meridionale, in Asia centrale e in Cina settentrionale, generalmente sopra i 1500 metri. La popolazione è in decremento e si stima che quella europea diminuirà di poco meno del 25% in tre sole generazioni. È classificata dalla IUCN come "a minor preoccupazione" in quanto l'areale di distribuzione è estremamente ampio. Le principali minacce in Europa sono la perdita di habitat a causa dello sviluppo del turismo e dell'abbandono pastorale.

Tritone alpino (Ichthyosaura alpestris)

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Il tritone alpino è un anfibio originario dell'Europa continentale che vive sia in pianura che in alta quota, fino ai 2.370 metri. Trascorre la maggior parte dell'anno nelle foreste e migra poi verso gli specchi d'acqua per riprodursi. Si suddivide in quattro diverse sottospecie ed è classificato dalla IUCN come "a minor preoccupazione" per la sua elevata adattabilità e per l'ampia distribuzione. Nonostante ciò, alcune popolazioni sono in decremento e altre sono già localmente estinte. Le principali minacce sono l'introduzione di pesci, la distruzione dell'habitat riproduttivo e il prelievo eccessivo.

Gipeto (Gypaetus barbatus)

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Il gipeto è l'avvoltoio di maggiori dimensioni tra quelli che nidificano in Europa e vive e si riproduce in alta quota, generalmente al di sopra dei 1.000 metri, sulle montagne dell'Europa meridionale, del Caucaso, dell'Africa, dell'India e del Tibet. Si nutre quasi esclusivamente di ossa ed è classificato dalla IUCN come "quasi minacciato" a causa del declino che la popolazione ha subìto nelle ultime tre generazioni. Il gipeto è una delle specie di uccelli europei più a rischio di estinzione a causa della perdita di areale riproduttivo nell'ultimo secolo e classificata come "quasi minacciata" dalla IUCN.

Vipera comune (Vipera aspis)

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La vipera comune è una specie di serpente velenoso diffuso in Europa sud-occidentale. Vive sia in zone di bassa montagna che in collina, ed è stata osservata anche oltre i 2.100 metri d'altitudine. Il morso può essere molto doloroso e causare edemi, necrosi emorragiche e in alcuni casi paralisi. È classificata dalla IUCN come specie a "minor preoccupazione" a causa dell'ampia distribuzione e l'alta tolleranza a diversi tipi di habitat. Le principali minacce sono la perdita di habitat per l' agricoltura e, in minor modo,  per l'urbanizzazione.

Pernice bianca (Lagopus muta)

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È un uccello che nidifica sulle montagne rocciose e nella tundra della zona artica e subartica dell'Eurasia e Nord America. È classificata come "a minor preoccupazione" dalla IUCN a causa dell'areale estremamente vasto. Le principali minacce che deve affrontare sono la perdita di habitat, dovuto principalmente allo sviluppo di impianti sciistici, e la caccia eccessiva.

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