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4 Marzo 2021
10:00

Vipera comune (Vipera aspis)

La vipera comune o aspide è diffusa in tutte le regioni d'Italia ad esclusione della Sardegna. Il suo morso può portare ad una paralisi respiratoria, ma conoscere il suo habitat e le sue abitudini permette di ridurre i rischi durante le escursioni e aiuta inoltre a tutelare una specie minacciata a causa dell'agricoltura e della pastorizia.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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La vipera comune (Vipera aspis) o aspide è un rettile squamato della famiglia dei viperidi, la quale comprende circa 32 generi e oltre 200 specie. La vipera comune è la specie maggiormente presente in Italia. Fa parte dei “solenoglifi”, nome che definisce i serpenti dotati di denti tubolari diretti verso l’interno quando la bocca è chiusa. Questa particolare caratteristica dei denti delle vipere permette loro di inoculare più facilmente, tramite il dente velenifero, il veleno contenuto in una ghiandola posta tra le labbra e l’occhio. Di norma, i maschi raggiungono anche i 70 cm di lunghezza e sono più lunghi e slanciati delle femmine che, invece, raramente superano i 65 cm.

La colorazione è grigiastra o bruna e presenta un disegno nero, più o meno marcato, a “zig-zag” lungo la regione vertebrale dorsale. In alcune zone delle Alpi, però, le vipere completamente nere (melaniche) raggiungono fino al 50% della popolazione. La temperatura corporea della vipera comune varia tra i 30°C  e i 32,5°C anche se la digestione è possibile già dai 15 °C. Quando la temperatura si abbassa ulteriormente, però, non è più possibile per l’animale nutrirsi regolarmente e quindi il rettile trascorre la stagione più fredda all’interno di rifugi nel terreno (cavità o gallerie costruite dai roditori). I rifugi devono essere sufficientemente profondi per evitare inondazioni ed impedire al gelo di raggiungere l’animale. Durante questi periodi, chiamati “latenze”, la vipera comune perde solo una parte delle riserve di grasso, diminuendo il suo peso di pochi grammi. La vita di questi animali può durare fino a 20 anni.

La maturità sessuale viene raggiunta intorno ai 4-5 anni di età per il maschio, mentre la femmina impiega circa un anno in più. La stagione degli accoppiamenti ha inizio a seguito del periodo della latenza, oppure in autunno, se le condizioni climatiche lo permettono. Durante il periodo dell’attività sessuale, l’incontro tra due maschi può generare combattimenti con l’obiettivo di mettere in fuga l’avversario più debole. La durata della gestazione dipende dalla temperatura: in pianura, dove le temperature sono più alte, ha una durata inferiore, mentre in montagna le nascite possono avvenire anche nel periodo pre-autunnale.

Vipere presenti in Italia

La vipera comune non è l’unica specie presente in Italia, ne esistono anche altre 4, sebbene esse rappresentino popolazioni ridotte rispetto a Vipera aspis. Si tratta di:

Come riconoscere le vipere

  • La testa è triangolare
  • Il corpo è più fino del capo
  • L'occhio ha la pupilla verticale
  • La coda finisce bruscamente, in fondo al corpo cilindrico
  • La lunghezza non supera mai i 70 cm

Segni particolari

La vipera comune è ovovivipara, questo significa che, durante lo sviluppo, l’embrione riceve sostanze nutritive e ossigeno dal sangue materno attraverso una rete di capillari, i quali hanno una funzione simile a quella della placenta nei mammiferi. Una volta che lo sviluppo è completo la femmina partorisce piccoli totalmente formati.

Dove vive la vipera comune in Italia

La vipera comune è presente in tutte le regioni d’Italia, ad esclusione della Sardegna, che è un’isola priva di viperidi.

Habitat della vipera comune

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La vipera comune predilige soprattutto i versanti soleggiati, dalla pianura fino a oltre 2000 m di altitudine. Ciò che contraddistingue l’ambiente ideale per questo serpente è la possibilità di rifugio in aree cespugliose, pietrose ed esposte a sud. La si può trovare nei boschi rocciosi, intorno ai residui di frane e ghiaioni, nei pressi del rododendro e lungo le rive dei fiumi. Altri ambienti ideali per l’animale sono stati creati dall’uomo: muri a secco, siepi, corridoi disboscati sotto le linee dell’alta tensione, scarpate ferroviarie, pascoli e prati aridi. Le dimensioni dello spazio vitale della vipera comune variano in base alla presenza di risorse sul territorio. Si va da una dimensione di qualche centinaio di metri quadrati, fino ad alcuni ettari. In montagna gli spostamenti possono essere più ampi, in modo da raggiungere luoghi adatti per ogni stagione.

Cosa mangia la vipera comune

La vipera è una serpente che caccia all’agguato e preda animali a sangue caldo con il suo veleno. Le prede preferite dalla vipera comune sono le arvicole acquatiche europee, anche dette ratti d’acqua, e i topi selvatici. Anche i toporagni vengono predati regolarmente da questo serpente, che solo raramente, invece, si nutre di uccelli. I piccoli delle vipere comuni non possono ancora nutrirsi di micromammiferi e scelgono quindi lucertole, grilli e cavallette che, se presenti in numero abbondante, vengono predate anche dagli adulti.

Interazioni con l’uomo

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La vipera comune è minacciata dalla perdita dell’habitat causata dall’intensificazione dell’agricoltura e della pastorizia. Sebbene tenda a muoversi durante il giorno, una ricerca svolta dalle Università del Sussex e del Kent, sostiene che possa esservi una tendenza dell’animale, in caso di temperature eccessivamente alte, a muoversi maggiormente nelle ore serali, rischiando però di rimanere vittima delle auto lungo le strade. La vipera comune viene inoltre perseguitata perché velenosa, sebbene non attacchi gli esseri umani a meno che si cerchi di afferrarla o se la si calpesti.  I denti veleniferi del serpente non sono in grado di attraversare i tessuti di una solida calzatura; la raccomandazione è, quindi, quella di prevenire il rischio indossando calzature solide in caso di escursioni in luoghi abitati da questo animale. Se un serpente non scappa al sopraggiungere di una persona non significa che sia necessariamente morto: sta forse dormendo o fa totale affidamento sul suo camuffamento. Una ricerca svolta in Svizzera ha dimostrato che le morsicature di serpente costituiscono un evento assai raro. Sui 103 casi di morsi di serpente registrati sulle alpi elvetiche tra il 1983 e il 1995, solo 14 hanno dato complicazioni. Dal 1960, un solo morso di serpente velenoso indigeno ha avuto esito letale. Così come nel caso delle punture d’insetto, sono più che altro le reazioni allergiche scatenate dal morso ad essere particolarmente pericolose. Contrariamente alla maggior parte delle punture d'insetto, il morso di un serpente richiede in ogni caso l'intervento di un medico.

Il morso di vipera comune

Il morso della vipera comune produce reazioni infiammatorie e una contrattura dolorosa dei muscoli nella zona colpita, che può durare parecchi giorni. Nelle forme moderate, sono presenti anche  nausea, vomito e formicolii. Sintomi gravi sono, invece, shock, paralisi respiratoria e collasso cardiocircolatorio.

In caso di morso di vipera la prima cosa da fare è contattare il 112, in modo da velocizzare il più possibile il trasporto del paziente verso una struttura ospedaliera, dove venire sottoposto alle eventuali cure necessarie.

È possibile diminuire la possibilità di morso di vipera grazie all'utilizzo di attrezzature adeguate: scarponi (meglio se alti alla caviglia) calze e pantaloni lunghi che possano fungere da scudo. Bisogna inoltre guardarsi in giro: è probabile che su una pietraia in una calda giornata di sole si incontri qualche rettile quindi: attenzione a dove ci si siede e dove si mettono mani e piedi.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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