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29 Aprile 2022
15:05

Rettili, una specie su cinque è a rischio estinzione: la prima valutazione globale

È a questa pessima conclusione, per nulla una sorpresa, che arriva la prima importante valutazione globale, guidata dall'Università Monash di Melbourne, sulle cosiddette “creature a sangue freddo” del mondo.

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Più di un quinto delle specie di rettili è minacciato di estinzione e la crisi è destinata a peggiorare, se le azioni messe in atto dai governi di tutto il mondo a favore del clima non diventeranno più decise e più rapide.

È a questa pessima conclusione, per nulla una sorpresa, che arriva la prima importante valutazione globale, guidata dall'Università Monash di Melbourne, sulle cosiddette “creature a sangue freddo” del mondo.

I ricercatori di 24 Paesi hanno esaminato le necessità di conservazione di oltre 10mila specie di rettili, fra cui tartarughe, coccodrilli, lucertole, serpenti e tuatara, l’unico membro vivente di un lignaggio che si è evoluto nel periodo Triassico circa 200-250 milioni di anni fa.

E lo studio, pubblicato sulla rivista Nature, ha rivelato che il 30% dei rettili che vivono nelle foreste ha bisogno di un sostegno urgente per evitare l'estinzione dovuta principalmente al disboscamento, allo sviluppo urbano e alle specie invasive.

Tra i risultati più importanti della ricerca, sicuramente quello che riguarda le specie di rettili più a rischio estinzione. E con ben più della metà, il 58%, di tutte le specie di coccodrilli e il 50% di tutte le tartarughe, sono queste le più minacciate.

I pericoli maggiori per questi animali sono la caccia e il commercio illegale di animali selvatici. E, quest’ultimo, che include anche il traffico all'estero di animali domestici o borse di lusso, minaccia soprattutto le tartarughe, per il 31%.

Sotto assedio a livello globale, anche i gruppi di rettili più frequentemente associati alle zone umide, per l’habitat che viene costantemente distrutto e, ovviamente, per gli effetti dei cambiamenti climatici.

Ed è proprio la perdita dell’habitat, la più grande minaccia in assoluto. Causata dall’espansione dei terreni agricoli, dall’urbanizzazione e dal disboscamento, contribuisce più di qualsiasi altro fattore al rischio di estinzione della maggior parte dei rettili.

Ma ci sono anche altri pericoli importanti, sempre indotti dall’uomo, come lo spostamento dei rettili nativi per l'arrivo di specie invasive e la caccia, che però rappresentano un problema per tutti gli altri gruppi di animali.

Per quanto riguarda le zone, la ricerca sottolinea come luoghi “caldi” il sud-est asiatico, l’Africa occidentale, il Madagascar e i Caraibi. Alcune di queste aree, secondo la nuova valutazione, contengono il doppio dei rettili minacciati rispetto a quelli di altri gruppi di animali.

Come agisce il cambiamento climatico

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Il sesso di alcuni rettili è determinato dalla temperatura di cova delle uova. Il cambiamento climatico può quindi influire sulla sex ratio dei piccoli

I rettili sono animali a sangue freddo e per funzionare correttamente devono riscaldarsi al sole. Se però vengono riscaldati al di sopra della loro temperatura ottimale, il loro metabolismo è meno efficiente e hanno bisogno di spostarsi all’ombra per raffreddarsi.

Da queste premesse, risulta chiaro come l’aumento delle temperature globali riduca il tempo e lo spazio che serve loro per vivere. Per alcune specie, oltretutto, la temperatura ambientale influenza oltretutto il sesso della prole.

Le temperature più fresche, per esempio, fanno sì che molte uova di tartaruga si trasformino in maschi, cosa che, con il cambiamento climatico, potrebbe portare all’estinzione delle tartarughe maschio.

Uno degli autori dello studio, Mike Hoffmann della Zoological Society of London ha sottolineato come «molti rettili, dalle tartarughe che respirano attraverso i genitali ai camaleonti delle dimensioni di un cece, al Tuatara o la tartaruga dal naso di maiale» siano come fossili viventi la cui perdita «significherebbe la fine, non solo di specie che svolgono ruoli ecosistemici unici, ma anche di molti miliardi di anni di storia evolutiva».

Quindi ora che conosciamo le minacce che ogni specie di rettile deve affrontare, come suggerisce e auspica Neil Cox, che gestisce l'Unità internazionale di valutazione della biodiversità della IUCN-Conservation, la comunità globale non solo può, ma deve investire per far invertire la crisi della biodiversità, troppo spesso sottovalutata.

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Simona Sirianni
Giornalista
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