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scheda razza
14 Ottobre 2023
12:00

Pumi, il piccolo e coraggioso bovaro ungherese

  • Origine: Ungheria
  • Standard: gruppo 1 - Cani da pastore e Bovari (escluso i Bovari Svizzeri). Sezione 1 - Cani da Pastore
  • Taglia: media
  • Altezza: 44 cm. per le femmine, 41-47 cm. per i maschi
  • Peso: 10-15 Kg
  • Pelo: riccio, il colore può variare tra diverse sfumature di grigio, nero, fulvo e bianco
  • Vita media: 12-13 anni
8 condivisioni
Membro del comitato scientifico di Kodami
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Il Pumi è un cane da pastore di origine ungherese, caratterizzato dalla taglia piuttosto contenuta e dal mantello ondulato e riccio, che forma ciocche su tutto il corpo. A partire dal XVII secolo ha accompagnato i pastori dell'Europa orientale e, con loro, si occupava di spostare e radunare le grandi mandrie di bovini. Per svolgere questo mestiere aveva bisogno di un enorme coraggio e infatti il Pumi è un cane estremamente autonomo, capace di prendere in mano le situazioni più complesse e gestirle senza chiedere niente a nessuno.

socialità

  • Rapporto con la famiglia umana2
  • Rapporto con altri umani1
  • Rapporto con altri cani3
  • Rapporto con altri animali in casa0

attività

  • Attività fisica3
  • Giocosità3
  • Ricerca0
  • Riporto0
  • Guardia0

adattabilità

  • Vita in città3
  • Adatto come primo cane0
  • Adattabilità ai viaggi2
  • Tolleranza alle temperature calde3
  • Tolleranza alle temperature fredde3

cure e salute

  • Cura del pelo0
  • Predisposizione alle malattie1
  • Attenzione all'alimentazione1

motivazioni

  • Epimeletica2
  • Affiliativa3
  • Comunicativa3
  • Et epimeletica3
  • Somestesica1
  • Sociale0
  • Protettiva3
  • Territoriale3
  • Possessiva3
  • Competitiva0
  • Perlustrativa2
  • Predatoria3
  • Sillegica2
  • Esplorativa0
  • Di ricerca0
  • Cinestesica3
  • Collaborativa3
Che cosa sono le motivazioni?Scopri tutti i desideri e i bisogni dei cani

Desidera una famiglia che conosca questa sua caratteristica e che sappia guardare il mondo a testa alta insieme a lui. Se non si presta attenzione, il rischio è quello di trovarsi (senza nemmeno rendersene conto) in fila indiana, condotti dall'abbaio sicuro di questo piccolo bovaro dell'Est.

Origine

Ungheria

Standard

N° 56 / 13.09.2000

Gruppo 1 Cani da pastore e Bovari (escluso i Bovari Svizzeri)
Sezione 1 Cani da Pastore

Aspetto 

Cane di taglia media, dal mantello riccio e monocolore. La forma del muso e delle orecchie ricorda i cani da caccia della categoria dei terrier. I maschi raggiungono i 41/ 47 centimetri e i 10/15 chili, mentre le femmine non superano i 44 centimetri e i 13 chili.

Motivazioni

Cinestesica, possessiva, protettiva, territoriale, comunicativa, collaborativa, affiliativa, predatoria, etepimeletica.

Amante di 

Tenere sotto controllo ciò che lo riguarda e, nel farlo, avere l'opportunità di correre, saltare e divertirsi insieme ai suoi umani preferiti, con cui ama collaborare.

Salute, cura e mantenimento

Il Pumi è un cane che generalmente gode di buona salute, ciò nonostante, come tutti i cani di razza, potrebbe essere soggetto a displasia delle anche e dei gomiti. Trattandosi di un cane estremamente energico, è imprescindibile offrirgli una vita attiva e non sedentaria.

Origine e storia 

Il Pumi appare per la prima volta in un'opera d'arte ungherese datata 1815, mentre le prime testimonianze dirette dell'esistenza di questa razza risalgono all'epoca a cavallo tra il XVII e il XVIII secolo. La sua origine è data dall'incrocio, voluto dagli stessi pastori, tra i Puli (anch'essi ungheresi) con alcuni terrier e Spitz tedeschi.

Come molti cani da pastore, però, il loro arrivo in Europa è da collegare probabilmente alle migrazioni dei popoli nomadi dell'Asia centrale, se non addirittura ai grandi guardiani della cina e del Tibet, come ad esempio i Mastini Tibetani.

In Ungheria, rispetto al territorio in cui sono nate le altre razze di questo genere, non vi erano però grandi pascoli contigui, bensì piccole parcelle di terreno, spesso accessibili solo da strade strette che superavano boschi e campi coltivati. Il cane da pastore doveva quindi essere veloce, vivace, deciso e soprattutto doveva dimostrarsi capace di portare a termine il compito in autonomia, anche dove l'umano non riusciva ad arrivare.

Anche gli animali al pascolo avevano un carattere piuttosto ostinato e deciso, quindi il Pumi ha sviluppato nel tempo una grande capacità di valutare le situazioni e prendere decisioni anche coraggiose, soprattutto se, così facendo, compiaceva il suo umano.

Nonostante la sua unicità estetica, data dal mantello riccio e fitto e dalla taglia più contenuta rispetto agli altri bovari, fino ad una settantina di anni fa questo piccolo cane era considerato una variante del Puli, il quale è però più grande, ha un aspetto decisamente diverso e una personalità leggermente più pacata.

Poco prima del riconoscimento ufficiale, la razza rischiò di scomparire, ma a partire dagli anni Sessanta del secolo scorso, è tornata a diffondersi soprattutto nel suo paese d'origine. In seguito fu esportato in Finlandia (nel 1973) e in Svezia (nel 1985), poi arrivò anche nei Paesi Bassi, in Italia e negli Stati Uniti, dove i primi individui arrivarono negli anni Novanta. Nel 2012 il governo ungherese nominò il Pumi una delle otto razze canine autoctone e creò una banca genetica per preservarne le caratteristiche.

In Italia è molto raro (nel 2022 sono 7 i nuovi soggetti registrati), ma chiunque si senta interessato a questa razza, può contattare una delle numerose rescue che si occupano di cani da pastore vittime di abbandono o maltrattamento e chiedere se vi siano individui in cerca di una adozione.

Motivazioni (desideri e bisogni) 

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Il Pumi è un cane particolare, perché nella sua taglia contenuta nasconde le motivazioni tipiche dei bovari, ma anche quelle di alcuni piccoli cani da compagnia con cui è stato incrociato in passato.

La prima tra tutte è quella cinestesica, che lo rende un cane sempre attivo e vigile, alla ricerca di qualcosa da fare insieme ai suoi umani, grazie alla spiccatissima motivazione collaborativa, determinata da secoli di lavoro sui pascoli insieme ai pastori. Proprio questo aspetto del suo carattere ha fatto sì che alcuni lo coinvolgessero anche in attività assistite con gli animali (pet therapy), o addirittura nella ricerca di superstiti nelle macerie, in seguito alle catastrofi.

Si tratta inoltre di un cane che ama proteggere tutto ciò che ritiene sia di sua proprietà, compresi gli spazi in cui si muove e le persone con cui convive. Questo particolare aspetto della sua personalità lo rende un po' diffidente con gli sconosciuti, che potrebbero rappresentare una minaccia per la famiglia che, in alcuni casi, viene trattata come se fosse una mandria da spostare e tenere al sicuro nel recinto. Sebbene ciò possa far pensare che si tratti di una razza adatta a fare la guardia, è bene ricordare che questo è un compito riduttivo per qualsiasi individuo e non basta certo a rendere felice un cane così pieno di talenti e meraviglie. 

Con le persone che conosce, invece, è un tornado di proposte di gioco e di iniziative, quindi è bene prepararsi a una vita inarrestabile.

La sua motivazione comunicativa è piuttosto spiccata, quindi non stupitevi se, di fronte a un rifiuto, il Pumi reagisce abbaiando. Per evitare che questa abitudine diventi eccessiva o sgradevole, gli si può insegnare a comunicare anche in altro modo, come ad esempio attraverso lo sguardo: soprattutto nei luoghi pubblici, può risultare più accettabile.

Aspetto Fisico

Il Pumi è un cane di taglia media dal caratteristico mantello riccio. Il muso è allungato ma non appuntito e la forma della testa ricorda quella dei terrier, con cui in passato è stato incrociato. Le orecchie sono parzialmente erette e a forma di V rovesciata. Si muovono rapidamente quando il cane è vigile. Gli occhi sono ovali, hanno uno sguardo vispo e sono piuttosto distanti tra loro.

La corporatura del Pumi è muscolosa e asciutta, la coda è tenuta spesso alta e forma un ampio cerchio sopra la groppa, con pelo lungo da 7 a 12 cm nella zona inferiore.

Ha un pelo ondulato e riccio, che forma ciocche irsute e folte. Il colore del mantello può variare tra diverse sfumature di grigio, nero, fulvo e bianco. Talvolta presenta anche una macchia bianca sul petto o una linea dello stesso colore sulle dita.

Le dimensioni variano tra i sessi: i maschi hanno un'altezza al garrese di 43-45 centimetri e un peso compreso tra 12-13 chili, mentre le femmine misurano 40-42 centimetri al garrese e pesano tra 10-11 chili. Ha un'andatura briosa e vivace, con un passo corto, ma energico e armonioso.

Cura e salute

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Come molte razze selezionate per lavorare insieme ai pastori, anche il Pumi ha una salute piuttosto solida, favorita anche dalle dimensioni contenute, che riducono il rischio (pur senza azzerarlo), di patologie dello scheletro, come la displasia dell'anca e del gomito.

Trattandosi di un cane selezionato per stare all'aria aperta a collaborare con l'uomo, è importante offrirgli una vita attiva e mai sedentaria. Questa condizione, infatti, rischia di portarlo a sviluppare stress e frustrazione, che possono generare comportamenti considerati sgradevoli dagli umani che vivono con lui, come ad esempio un eccesso di vocalizzazioni, attitudini eccessivamente protettive nei confronti della famiglia e dello spazio domestico, oppure può addirittura arrivare a pinzare con i denti.

Cosa fare con un Pumi

Insieme a lui si possono svolgere moltissime attività che richiedano il desiderio di collaborare. Se possibile, il Pumi apprezza anche la possibilità di prendere parte a tutte le commissioni quotidiane. Se fa piacere a voi e anche a lui, prima di uscire di casa potete provare, ad esempio, a dargli il compito di prendere la pettorina e portarvela.

Questo tipo di attività, oltre a farlo sentire parte integrante del processo di preparazione per l'uscita, lo abitua ad avere incarichi che richiedano un certo livello di riflessività, una dote assai importante per un cane attivo e vivace come il Pumi.

Potete anche pensare di andare a correre insieme, di tanto in tanto, oppure di svolgere attività organizzate che coinvolgano la sua motivazione cinestesica, come l'agility o la mobility, ricordandovi però che questi passatempi non devono mai diventare un'ossessione.

Non precludetevi nulla, insomma, ma abituatevi a camminare uno al fianco dell'altro, assumendo vicendevolmente il ruolo del compagno e dell'affidabile amico su cui poter contare per qualche momento di energico divertimento.

Relazione e contesto ideale

La famiglia ideale per un Pumi è attiva e piena di voglia di fare movimento. Ciò non significa certo che non possa vivere in appartamento, ma è indispensabile che questo piccolo cane dall'animo irrequieto abbia l'opportunità di uscire quotidianamente a scoprire il mondo, incontrare i suoi simili, sentendosi parte integrante del gruppo. Il Pumi, infatti, non può accettare l'isolamento e si sente davvero appagato solo quando condivide avventure ed esperienze con i suoi umani.

Può convivere con i gatti, ma è giusto che ognuno abbia anche uno spazio proprio, dove potersi sentire tranquillo. Lo stesso vale anche per la convivenza con i bambini, che vanno adeguatamente educati alla condivisione di tempi e spazi e, soprattutto, vanno sorvegliati quando interagiscono con il cane che, a lungo andare, potrebbe convincersi che siano le sue adorate pecore da raggruppare e fermare. Per evitare che ciò accada, è bene che anche i più piccoli rispettino la necessità di calma del cane e non vogliano interagire con lui continuamente.

Una giornata con un Pumi

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Quando vi svegliate avete già il sorriso, perché sapete che oggi vi aspetta un giorno speciale in compagnia del vostro Pumi: vi siete presi una mattinata libera per andare a correre insieme. Non lo fate spesso, ma quando avete il tempo a disposizione, vi diverte andare insieme nei campi e poi, prima di tornare a casa, prendervi qualche momento per giocare.

Mangiate una colazione veloce, evitando di disturbare il resto della famiglia che sta ancora dormento, e poi chiedete al vostro cane di andare a prendere la pettorina, mentre voi vi mettete le scarpe da ginnastica. In un istante è di nuovo al vostro fianco, ansioso di iniziare la giornata insieme. Gli fate indossare la pettorina e andate verso il parco insieme. Mentre fate stretching, lui esplora l'ambiente annusando tutti gli odori dell'erba, immerso nel suo mondo. Poi lo chiamate e lui, felice, vi raggiunge. Di solito corre di poco davanti a voi, ma ogni tanto si ferma, catturato da qualche profumo, per poi raggiungervi di nuovo. Questo comportamento non vi preoccupa, perché sapete che non vi perde mai di vista.

Una volta tornati a casa, la famiglia è già sveglia e il pasto del vostro Pumi è già nella ciotola. Fate una doccia fresca, salutate tutti e andate al lavoro. Quando tornate vi fate accogliere con affetto dal cane e poi, insieme, andate a prendere i bambini a scuola. Sulla strada del ritorno permettete al più grande dei vostri figli di tenere il guinzaglio, perché sapete che ha piacere a farlo e gli avete già insegnato come comportarsi per fare in modo che la passeggiata sia piacevole per il cane.

Più tardi, mentre vi godete un film sul divano, il vostro Pumi comincia a guardarvi, con gli occhi scintillanti e vivaci e un vecchio straccio in bocca, quindi capite cosa vi sta chiedendo e vi fate coinvolgere in qualche minuto di gioco. Prendete l'altro capo della stoffa e lo tirate, mentre il cane tira in direzione opposta, stando attenti a non farlo agitare troppo, perché i bambini si stanno già addormentando. Alla fine glielo lasciate, ridendo, e lui torna trotterellando verso la sua cuccia, dove sa che nessuno verrà più a rubargli il preziosissimo premio.

Quando i bambini vanno a letto, prende orgoglioso il loro posto sul divano, finalmente felice di potersi godere qualche minuto di coccole tutte per sé.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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