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scheda razza
19 Aprile 2021
14:00

Ocicat, il falso ibrido

  • Origine (Data e Luogo): Anni '60, Stati Uniti
  • Standard: OCI – III categoria FIFé
  • Peso (maschi-femmine): 4-6,5kg; 3-4,5kg
  • Incroci con altre razze: Nessuno
  • Vita media (fascia): 10-15 anni
  • Temperamento: Amichevole e vivace
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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Per quanto l'estetica dell'Ocicat potrebbe far pensare ad un ibrido con qualche gatto selvatico, in realtà la razza nasce incrocio di gatti domestici, in particolare di siamesi e abissini. Il suo nome è la contrazione di Ocelot (un felide selvatico dalle maculature simili) e Cat.

attività e socialità

  • Bisogno di movimento3
  • Giocosità3
  • Indipendenza2
  • Riservatezza2
  • Tendenza a miagolare1

cure e salute

  • Cura del pelo1
  • Salute generale2
  • Malattie ereditarie2

Data e luogo di origine: Stati Uniti, anni '60

Aspetto fisico: Corpo atletico e muscoloso, testa cuneiforme, mento forte, orecchie moderatamente grandi piazzate agli angoli della testa, occhi grandi e a mandorla, mantello corto, senza sottopelo e aderente al corpo, tessitura fine, coda lunga. Il disegno è rigorosamente spotted (a macchie circolari o spot), i colori finora ammessi sono brown, chocolate, chinnamon, blu, lilac, fawn, con e senza silver

Peso: Maschio 4-6,5kg – Femmine 3-4,5kg

Temperamento: Amichevole e vivace

Incroci con altre razze: Nessuno

Standard: OCI – III categoria FIFé

Origine e storia

L'Ocicat nasce per opera di un'allevatrice di Siamesi del Michigan, Virginia Daly, che progettava, in realtà, di far nascere dei siamesi con il ticking tipico degli abissini sulle punte scure. Per far questo incrociò un Abissino color lepre con una Siamese seal point e poi una figlia con un maschio Siamese chocolate point. In seconda generazione ottenne quanto desiderato ma nella cucciolata si fece notare anche un gattino, chiamato poi Dalai Tulua, con maculature nere su sfondo avorio.

Il gattino divenne così il capostipite di una nuova razza che, negli accoppiamenti successivi, integrò anche linee di Abissini e di Siamesi imparentati con American Shorthair.

Il primo riconoscimento di razza fu della CFA (The International Cat Association) nel 1966 benché la partecipazione ai concorsi fu possibile solo a partire dalla seconda metà degli anni '80. FIFé approdò nel 1992 e il suo standard è stato revisionato nel 2018 .

Aspetto fisico

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L'Ocicat è un animale atletico, agile e muscoloso, elegante e snello al quale la particolare maculatura a spot conferisce un aspetto “selvaggio”.

Il corpo è piuttosto lungo, forte, con muscolatura ben sviluppata, il torace è profondo e la schiena disegna una linea dritta leggermente più innazata verso il posteriore, i fianchi sono dritti. La testa è a forma di cuneo smussato, il muso è ampio e ben definito, il profilo è lungo. Le orecchie sono moderatamente grandi, possono presentare ciuffi di pelo alla sommità e sono piazzate a 45° sopra la testa. Gli occhi grandi, a mandorla possono presentare tutti i colori tranne il blu. Il mantello è corto, lucente, con una tessitura fitta e aderente al corpo. Intorno agli occhi, sul mento e sulla mascella inferiore il colore è più chiaro, mentre è più scuro sulla punta della coda.

Il disegno del mantello è rigorosamente spotted, con macchie distribuite in modo casuale lungo le spalle e i quarti posteriori, estendendosi il più possibile lungo le zampe.

La coda presenta pennellate orizzontali a partire dall'estremità e termina con una punta scura.

I colori ammessi sono Nero, Blu, Chocolate, Lavander (o Lilac), Cinnamon e Fawn, sia Spotted che Siver Spotted.

Temperamento

Il temperamento dell'Ocicat ricalca quello dei suoi fondatori, Siamesi ed Abissini, entrambi gatti estremamente esuberanti, attivi e dalla forte personalità.

Se ben socializzati sono amichevoli, confidenti e ben orientati verso le persone ma meno esigenti dei loro progenitori, probabilmente per l'apporto delle linee di American Shorthair che hanno equilibrato i tratti più estremi di Abissini e Siamesi.

È un gatto molto partecipe nelle vita familiare, ama stare in compagnia delle sue persone di riferimento e condividerne gli spazi. Spesso è lui ad insegnare alle persone il gioco del riporto che esprime spontaneamente senza alcun bisogno di training.

Il rovescio della medaglia è che si tratta di un gatto che non ama molto la solitudine e una casa poco attiva potrebbe deprimerlo e intristirlo.

Salute e cura

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Com'è intuibile, oltre all'estetica l'Ocicat ha ereditato da Abissini e Siamesi anche alcune delle problematiche genetiche che causano problemi di salute. In particolare, è nota la fragilità della razza rispetto all'atrofia progressiva della retina (PRA) e il deficit del piruvato kinasi (PK-Def), una forma di anemia che interessa gli Abissini in particolar modo.

Dal punto di vista della cura del mantello, l'Ocicat può dirsi per nulla impegnativo, visto il pelo corto e l'assenza di sottopelo che rendono sufficiente al mantenimento di una buona condizione una spazzolata ogni 10-15 giorni.

Essendo una razza piuttosto attiva, se vive esclusivamente in appartamento è necessario tenere sotto controllo la tendenza ad ingrassare, dovuta ad uno scarso dispendio energetico. In questi casi, la dieta corretta unita ad uno stile di vita il più possibile attivo possono fare da contraltare.

Relazione e contesto ideale

L'Ocicat è sicuramente un gatto inadatto ai pigroni e a coloro che dalla relazione con il gatto si aspettano delle dinamiche prevalentemente meditative. Al contrario, questo gatto adora arrampicarsi, correre, cacciare, e partecipare attivamente a tutte le attività familiari, non meno di quanto facciano le razze da cui deriva.

Il suo temperamento vivace e dinamico richiede degli spazi e delle attività che gli permettano di muoversi molto: è benvenuto l'accesso al giardino, dunque, senza mai trascurare l'ottimizzazione degli spazi casalinghi attraverso mensole, tiragraffi, disponibilità di piani rialzati e abbondanza di luoghi di riposo e di nascondimento.

Sul piano comunicativo, l'Ocicat non vocalizza con l'insistenza né col volume del Siamese, sebbene sia portato a creare delle relazioni personali piuttosto strette, soprattutto con particolari membri della famiglia.

Sa adattarsi alla convivenza con altri animali, purché l'ambiente sia in grado di accogliere le esigenze di tutti e le presentazioni vengano fatte con la gradualità necessaria.

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Sonia Campa
Consulente per la relazione uomo-gatto
Sono diplomata al Master in Etologia degli Animali d'Affezione dell'Università di Pisa, educatrice ed istruttrice cinofila formata in SIUA. Lavoro come consulente della relazione uomo-gatto e uomo-cane con un approccio relazionale e sono autrice del libro "L'insostenibile tenerezza del gatto".
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