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5 Settembre 2023
9:00

Gatti ibridi e razze ibride: cosa sono e rischi

Sono tante le razze di gatti ibridi: scopriamo quali sono e che rischi comportano.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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I gatti ibridi nascono dall’incrocio di due specie interfeconde di gatti. Sebbene l’incrocio possa riguardare specie diverse che possono accoppiarsi naturalmente, è molto più comune che gli ibridi nascano per iniziativa umana incrociando il gatto domestico con specie diverse di gatto selvatico, per motivi di ricerca oppure – come accade sempre più spesso – con l’obiettivo di ottenere nuove razze di pet da proporre al mercato.

Ad esempio, il Savannah nasce dall’incrocio tra gatto domestico e servalo (Leptailurus serval), il Bengal dal gatto domestico e dal gatto leopardo asiatico (Prionailurus bengalensis) e il Chausie dal gatto domestico e dal gatto della giungla (Felis Chaus).

Cosa significa gatto ibrido?

Ibrido significa nato dall’incrocio tra specie differenti e interfeconde ovvero tali per cui le caratteristiche – genetiche, comportamentali, anatomiche o ecologiche – degli animali coinvolti, pur appartenendo essi a rami evolutivi diversi, sono ancora abbastanza simili da permettere l’accoppiamento e la nascita di prole fertile.

Nella creazione per mano umana di razze come il Savannah o il Bengal è successo esattamente questo: un esemplare di gatto domestico è stato incrociato con un esemplare di gatto selvatico portando alla generazione di quella che viene definita generazione F1. Questa, a sua volta, è stata incrociata con i genitori e altri esemplari di gatto domestico generando la generazione F2; gli ibridi di F2 sono stati incrociati con i parenti più prossimi e nuovi domestici. Generazione per generazione, l’albero familiare si è così esteso fino a a raggiungere i numeri utili alla definizione e al riconoscimento di razza presso le associazioni feline.

Si noti che acquistare oggi un Bengal (o qualunque gatto ibrido) non significa acquistare il diretto discendente di un gatto selvatico – anche perché in Italia ne è vietata la vendita e la detenzione -: i Bengal di oggi hanno nel loro albero genealogico uno o più leopardi asiatici di cui sono, al più, lontani discendenti.

La storia dei gatti ibridi

I gatti ibridi e, soprattutto, il loro allevamento selettivo sono un prodotto del XX secolo, soprattutto della seconda metà e del dominio di tecniche moderne, disponibilità economica, interesse per la ricerca genetica e leggi di mercato.

Ogni razza ha una storia e un'origine a sé. Ad esempio, il Bengal nasce negli anni ’70 all’interno di un laboratorio di ricerca genetica. Il Savannah – come molte altre razze recenti – nasce invece dall’estro di un’allevatrice americana, Jude Frank, che negli anni ’80 volle creare una razza che combinasse l’aspetto selvatico del serval al carattere docile del domestico. Anche il Chausie o il Toyger (incrocio tra domestico e Bengal) nascono con l’idea di creare un animale dall’aspetto esotico ma dal carattere mite.

Le razze di gatti ibride

Il numero di razze di gatto ibrido riconosciute varia da associazione ad associazione. Quella che ne riconosce di più, anche per via dei suoi regolamenti più laschi a riguardo, è la TICA (The International Cat Association) mentre in Europa, anche per questioni culturali, ne vengono accolti molti meno. Dall'elenco che segue Caracat, Cheetoh e Ussuri non compaiono tra i registri ufficiali di alcuna associazione felina.

Bengal

gatto bengala

Nata dall’incrocio con il leopardo asiatico, è una delle razze ibride più note, caratterizzate da un mantello a pelo corto con ampi disegni circolari, tessitura fitta, densa, morbida al tocco e lucida. E' un gatto dal temperamento forte, estremamente dinamico e attivo. In TICA si seleziona anche la variante a pelo semilungo.

Savannah

Gatto Savannah

Nasce dall’incrocio tra il gatto domestico e il serval, ha un mantello color sabbia con rosette nere. Da notare che il web pullula di filmati di Savannah di prima o seconda generazione che danno l’idea che questo sia un gatto grande quanto un levriero e docile. In realtà, i gatti Savannah commercializzabili in Italia sono più simili a dei domestici ma più alti e slanciati rispetto alle “star del web”, seppure conservino la prevista maculatura del mantello.

Toyger

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Nasce dall’incrocio tra un Bengal e un gatto domestico con il preciso intento di riprodurre un mantello che ricordasse le striature nette e distinte di una tigre, senza interruzioni. Gli occhi sono verdi. E' un gatto vivace e dinamico che richiede spazi opportuni e varietà di esperienze per esprimere il suo potenziale.

Serengeti

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Nasce dall'iniziativa di un'allevatrice e biologa, Karen Sausman, con l'intento di modellare una razza che avesse le caratteristiche estetiche del serval africano ma ibridando Bengal e Orientali e ottenendo gatti dalla orecchie grandi, corpi lunghi e slanciati e mantello maculato. Il Serengeti è vivace e volitivo, un gatto pieno di estro e curiosità.

Chausie

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Nasce dall’incrocio tra un gatto del deserto (chaus) e un gatto domestico. Ha il pelo corto, è alto sulle zampe, il corpo lungo. Il mantello si presenta in tre varianti: brown ticket tabby, nero e grizzled tabby. Come molti suoi parenti ibridi, è un gatto che si annoia nel poltrire, ha bisogno di una vita e di un ambiente stimolante, all'altezza della sua vivacità.

Caracat

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Si propone di essere un incrocio tra un caracal (un gatto selvatico africano) e un gatto domestico. Il mantello color sabbia si combina a delle grandi orecchie che terminano con dei piccoli ciuffi che ricordano i lynx del Maine Coon. In Italia si è parlato di lui in un paio di occasioni quando dei turisti sono stati immortalati con un caracal addomesticato al guinzaglio – legale in alcuni Paesi ma non in Italia – che molti scambiavano per un caracat.

Cheetoh

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E’ incrocio tra un Bengal e un Ocicat. Nasce con l’obiettivo di creare un gatto dal mantello maculato o marmorizzato dall’aspetto esotico e di vari colori, tra cui marrone, argento e oro. Il corpo è muscoloso e slanciato, con zampe lunghe e coda spessa. Come molti derivati del Bengal, è un gatto attivo ed energico, che necessita di un ambiente adatto alle sue esigenze.

Ussuri

Ci sono pochissime informazioni su questo gatto di origini russe. Presumibilmente si tratta di un incrocio tra il gatto domestico e il gatto leopardo dell’Amur, quindi un gatto dall’aspetto nordico, il mantello striato marrone e orecchie con grandi ciuffi che ricordino una lince. Di questo gatto si hanno pochissime informazioni, forse perché il programma di selezione non è mai realmente decollato.

I rischi dei gatti ibridi

Uno degli aspetti problematici di questi gatti è che possono presentare delle esigenze di cura, di habitat e comportamentali diverse rispetto a quelle dei comuni gatti domestici. E, quindi, possono avere delle esigenze che sono poco compatibili con l'ambiente che gli esseri umani hanno creato per se stessi. Del resto, gli stessi animali domestici che, in teoria, si sarebbero co-evoluti con gli esseri umani, hanno bisogni sempre più incompatibili con i vincoli riguardo gli spazi, i tempi, le pratiche imposte dagli esseri umani, figurarsi se questo non possa accadere a discendenti di specie selvatiche.

Questi gatti potrebbero aver bisogno di uno spazio molto più ampio e articolato di un comune appartamento con giardino, potrebbero avere difficoltà di relazione con i propri simili e con l'uomo, una territorialità espressa con comportamenti intensi e un'attitudine predatoria spiccata. Di conseguenza, la frustrazione o – peggio – la negazione di questi bisogni imprescindibili, potrebbero renderli dei conviventi estremamente impegnativi, più ansiosi, più tesi, più aggressivi rispetto ai limiti di gestione che siamo soliti imporre ai gatti domestici.

È proprio a causa di queste problematicità che in Italia è vietata la detenzione e la vendita di gatti ibridi prima della quinta generazione.

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Sonia Campa
Consulente per la relazione uomo-gatto
Sono diplomata al Master in Etologia degli Animali d'Affezione dell'Università di Pisa, educatrice ed istruttrice cinofila formata in SIUA. Lavoro come consulente della relazione uomo-gatto e uomo-cane con un approccio relazionale e sono autrice del libro "L'insostenibile tenerezza del gatto".
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