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13 Marzo 2024
18:25

Gli animali ibridi possono sopravvivere in natura?

Alcuni animali di specie diverse sono in grado di accoppiarsi con successo e dare alla luce figli ibridi: questi, in alcuni casi, possono anche sopravvivere in natura.

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Gli animali ibridi sono il risultato dell'incrocio tra individui di specie diverse e la loro capacità di sopravvivenza in natura può variare notevolmente a seconda di diversi fattori, tra cui la compatibilità genetica dei genitori, l'ambiente in cui vivono e la presenza di predatori o specie con cui sono in competizione.

In alcuni casi, gli ibridi possono ereditare caratteristiche vantaggiose dai loro genitori, ma in altri casi possono essere svantaggiati rispetto alle loro controparti non ibride, sia a livello genetico che ecologico. Si tratta di un fenomeno altamente complesso e non così comune in natura, quindi farne un discorso generale potrebbe essere fuorviante.

Tuttavia, come ipotesi è plausibile che alcuni ibridi possano avere successo in un determinato ambiente e addirittura riprodursi, mentre altri potrebbero essere sterili o addirittura inadatti alla sopravvivenza nell’ambiente in cui si trovano.

Come nascono gli animali ibridi

Gli animali ibridi nascono quando individui di specie diverse – ma sufficientemente affini da non avere barriere genetiche, morfologiche o geografiche insormontabili – si accoppiano con successo e producono discendenti. In natura questo fenomeno è piuttosto raro e può avvenire in aree di sovrapposizione degli areali di due specie affini.

In cattività, come in situazioni di allevamento o in parchi zoologici, è molto più facile che anche due specie che in natura non si sarebbero mai incontrate possano accoppiarsi. In alcuni casi animali ibridi possono essere fatti nascere intenzionalmente per ottenere caratteristiche specifiche, come nel caso dei muli. A seconda dell’affinità genetica delle due specie d’origine, la prole può essere sterile o avere una sopravvivenza limitata.

Quali specie possono incrociarsi?

La capacità di specie diverse di incrociarsi con successo e produrre prole fertile è molto variabile. Una delle definizioni di "specie" più usata si basa proprio sulla capacità di individui simili di riprodursi tra loro e generare discendenti fertili, portandoci di fronte ad un paradosso nel momento in cui genitori di specie diverse di riproducono con successo. È importante ricordare, però, che il concetto di specie è un costrutto umano e in natura i confini non sono mai netti.

In alcuni casi, le barriere riproduttive tra specie sono meno rigide: lupi e cani domestici, per la discendenza di questi ultimi dai primi, possono incrociarsi con successo, producendo ibridi fertili che però possono alterare il pool genetico dei lupi selvatici con mutazioni e caratteri selezionati dall’uomo per gli animali domestici. Un discorso molto simile accade anche per maiali e cinghiali. In alcune regioni, invece, si sono verificati incroci tra orsi polari e orsi bruni, producendo ibridi noti come "grolar" o "pizzly", la cui fertilità può variare.

Diverso è il caso di cavalli e asini, che ,nonostante l’affinità (stesso genere Equus), danno origine a prole viva ma sterile, nota come muli, se il padre è un cavallo e la madre un’asina, e bardotti quando i genitori sono un asino e una giumenta. Similmente, anche tigri e leoni appartengono allo stesso genere (Panthera) e in cattività possono incrociarsi, dando origine ai cosiddetti "ligri" (incrocio tra un leone maschio e una tigre femmina) o "tigoni" (incrocio tra un tigre maschio e una leonessa), che però sono incapaci di riprodursi.

In natura, le barriere riproduttive risultano molto efficaci nel preservare la diversità delle specie, rendendo, in molti casi, il fenomeno dell'ibridazione possibile solo in cattività.

Perché gli ibridi sono sterili

Gli ibridi sono di solito sterili in quanto incapaci di produrre spermatozoi e ovuli. La causa dipende principalmente da alterazioni che insorgono durante la gametogenesi, che ostacolano il corretto appaiamento dei cromosomi.

Nel corso dell'evoluzione, le specie sviluppano differenze genetiche che possono influenzare la loro compatibilità riproduttiva: le incompatibilità possono sorgere per le variazioni nei geni coinvolti nella regolazione della riproduzione e dello sviluppo embrionale, per eventuali differenze nel numero di cromosomi tra le due specie, con conseguenti problemi durante la meiosi cellulare, o ancora, anche dopo la formazione dell'embrione, possono sorgere problemi durante lo sviluppo, ad esempio, degli organi riproduttivi.

Non sempre, però, gli ibridi sono sterili: alcuni possono essere fertili solo con individui della stessa generazione ibrida, altri possono essere sterili con altri ibridi ma in grado di accoppiarsi con le specie d’origine, altri ancora possono riprodursi senza problemi.

Gli ibridi possono sopravvivere?

La sopravvivenza degli ibridi dipende da diversi fattori: ammesso che questi nascano senza problemi, potrebbero avere una vita difficile e non essere adatti a sopravvivere in natura. Se, ad esempio, le differenze genetiche sono significative, gli ibridi possono manifestare problemi di salute o di adattamento, oppure nel caso di incroci con specie domestiche è facile che presentino caratteri morfologici o comportamentali che li rendono più vulnerabili alla predazione o alla competizione con altre specie, comprese le specie madre.

Nel caso in cui, invece, gli ibridi risultassero capaci di sopravvivere ma sterili, non sarebbero in grado di formare una popolazione stabile e la nuova “specie” si estinguerebbe ancor prima di nascere. In generale, la sopravvivenza degli ibridi è un fenomeno complesso e dipende da una combinazione di fattori genetici ed ecologici. La loro capacità di prosperare può variare notevolmente da caso a caso.

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Yuri Digiuseppe
Redattore
Classe '94, appassionato di animali e scienze sin da piccolissimo, sono un naturalista di formazione, specializzato in paleontologia e divulgazione. Mi è sempre venuto spontaneo spiegare agli altri le bellezze della natura e passare intere giornate ad osservare piante e animali di ogni tipo ovunque andassi, per poi tornare a casa e disegnarli. Vorrei contribuire ad avvicinare il pubblico all'ambiente ed essere parte di una ritrovata armonia uomo-natura, per il bene e la salvaguardia di ogni specie.
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