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21 Maggio 2021
13:05

Lelluccio, il gatto di Don Claudio scomparso per la Covid-19, è in cerca di adozione

Don Claudio Colussa, sacerdote e parroco della chiesa di Sant'Anna al Trivio a Napoli, è morto a causa di complicanze dovute alla Covid-19. Il gatto con cui aveva una relazione simbiotica, Lelluccio, è rimasto solo nella stanza canonica e sta cercando adozione. A parlarcene è Carmen Izzo, volontaria del "Rifugio dal volto umano" a Chiaiano nel nord di Napoli e referente per l'adozione del micio.

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Don Claudio Colussa, parroco della chiesa di Sant'Anna al Trivio a Napoli, nei pressi di piazza Nazionale, è purtroppo scomparso recentemente a causa di complicanze dovute alla Covid-19. La sua dipartita è stata molto sentita dai fedeli e dalle altre parrocchie partenopee che l'hanno omaggiato con preghiere e messaggi esprimendo così tutto l'affetto nei suoi confronti.

Il parroco era molto amato e stimato da tutta la comunità ecclesiastica per la sua estrema bontà che rivolgeva con grande entusiasmo verso tutti, soprattuto i bambini e gli animali. Don Claudio infatti accoglieva spesso i più piccoli in parrocchia, era molto attivo e benvoluto e raccontava continuamente storie di animali per intrattenerli. A volte capitava che gli portavano un uccellino ferito e lui, senza scomporsi, se ne prendeva immediatamente cura.

Tra le diverse relazioni a lui molto care, una in particolare era davvero speciale: quella con Lelluccio, il gatto con cui conviveva, che è rimasto senza il suo referente umano e adesso vive da solo nella canonica in attesa di adozione. A prendersi cura di lui è il cognato di Don Claudio, Antonio, che va tre, quattro volte al giorno a fargli visita tenendogli compagnia e dandogli da mangiare. Purtroppo però non può portarlo con sé a casa perché convive già con un gatto di 15 anni che non "tollera" la presenza di altri mici.

Lelluccio sta quindi cercando una famiglia che possa dargli tutto l'affetto possibile, come faceva Don Claudio. La loro relazione infatti era davvero speciale e, sin dal principio, i due si affidavano l'un l'altro condividendo le sfide e le esperienze della vita.

«Don Claudio aveva trovato Lelluccio quattro anni fa, quando aveva solo un mese, in condizioni pietose e orfano di mamma. Il parroco però non si è perso d'animo e immediatamente aveva deciso di prendersi cura del gattino. L'ha nutrito con pazienza con un contagocce finché non l'ha svezzato e non sia mai che lo lasciasse da solo! La loro relazione era davvero simbiotica: se lo portava con sé ovunque andasse. Addirittura il micio gli faceva compagnia anche quando confessava: lo metteva in una sacca con la borsetta dell'acqua calda così da poter monitorare costantemente il suo stato di salute. Lui era tutto per Lelluccio ed è l'unica eredità che ha lasciato». Così racconta a Kodami la storia d'affetto e di amicizia tra il gatto e il prete Carmen Izzo, referente per l'adozione del micio e volontaria de "L’emozione non ha voce" il rifugio di Luigi Carrozzo. Un luogo che è stato raccontato da Kodami in un episodio di "Fairy Tails" come esempio di una realtà di "canile" diversa dal solito, in cui i cani vivono in libertà in attesa di adozione.

Lelluccio è oggi cresciuto, ha quattro anni, e non può più rimanere da solo: ha bisogno dell'amore di una famiglia che se ne voglia prendere cura. «È molto malinconico, ogni tanto piange, ma non si sta lasciando andare. È un gatto bellissimo, adorabile, mansueto, castrato e senza alcuna malattia. È abituato a stare in casa con qualcuno che gli voglia davvero bene e non credo si potrebbe mai abituare a stare in rifugio», continua Carmen Izzo che con la sua associazione offre anche consigli e supporto pre e post affido per chi voglia prendersene cura.

Speriamo che Lelluccio possa al più presto ricominciare una nuova vita: sono infatti ancora tantissime le esperienze che lo aspettano con qualcuno che abbia davvero voglia di condividerle.

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