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scheda razza
25 Aprile 2021
17:00

Il Singapura, il più piccolo tra i gatti di razza

  • Origine (Data e Luogo): 1971, Stati Uniti
  • Standard: SIN – III categoria FIFé
  • Peso (maschi-femmine): 3-4kg; 2-3kg
  • Incroci con altre razze: Nessuno
  • Vita media (fascia): 10-15 anni
  • Temperamento: Mite ed estroverso
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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Il Singapura è il più piccolo tra i gatti di razza per quanto concerne le dimensioni. Si tratta di una selezione d'origine americana, costruita a partire da tre gatti di strada importati negli USA da Singapore negli anni '70. Geneticamente il Singapura è una variazione del Burmese. A Singapore è considerato emblema nazionale ed è stato ribattezzato come Kucinta, la contrazione della parola malese “kucing” (gatto) e cinta (amore).

attività e socialità

  • Bisogno di movimento3
  • Giocosità3
  • Indipendenza2
  • Riservatezza1
  • Tendenza a miagolare2

cure e salute

  • Cura del pelo1
  • Salute generale2
  • Malattie ereditarie3

Data e luogo di origine: USA, 1971

Aspetto fisico: Taglia medio-piccola, corpo muscoloso, testa arrotondata con un muso largo ed un naso corto. Le orecchie sono ampie, portate alte sul cranio e leggermente appuntite, gli occhi sono grandi, a mandorla, cerchiati di nero nei colori verde, oro o ramato, il mantello è molto corto e aderente al corpo. L'unico colore ammesso è il seal sepia ticket tabby, con una base avorio e il ticking bruno.

Peso: Maschio 3-4kg – Femmine 2-3kg

Temperamento: Mite ed estroverso

Incroci con altre razze: Nessuna

Standard: SIN – III categoria FIFé

Origine e storia

Il Singapura nasce per iniziativa di una coppia di allevatori di Siamesi americani che negli anni '70 importarono negli USA tre gatti di strada malesi, attratti dalle dimensioni ridotte e dal carattere mite. Sin dall'inizio, nel progetto di ideare una nuova razza che evocasse quelle stesse caratteristiche è stata esclusa l'idea di ibridarla con delle altre. Anzi, oggi è persino preclusa l'esportazione di soggetti da Singapore, perché il governo ha eletto questi gatti emblema nazionale.

Dal punto di vista genetico, il Singapura condivide lo stesso patrimonio genetico iniziale del Burmese, una razza nata per selezione americana a partire da una gatta di Bangkok. Negli Stati Uniti il Singapura ha iniziato il suo percorso di riconoscimento nel 1982 ma in Europa è arrivata dopo, con il riconoscimento in FIFé nel 2014.

Aspetto fisico

Il Singapura è un gatto di taglia da piccola a media con un corpo di struttura quadrata, muscoloso e solido, con un torace ampio (soprattutto i maschi). La testa è cuneiforme, piuttosto rotonda, il muso è corto, largo e smussato, il naso corto e leggermente incurvato. Le orecchie sono larghe alla base e leggermente arrotondate, ben distanziate, gli occhi sono grandi, ovali con un colore che varia tra verde e nocciola. La coda è di media lunghezza, larga alla base e assottigliata in punta.

Il mantello del Singapura è corto, fine e setoso, molto ben aderente al corpo. L'unico disegno ammesso è il seal ticked (cioè a bande alternate di colore marrone) e l'unico colore ammesso è il seal sepia: il gatto, dunque, si presenta sempre con un colore di base che include tutte le tonalità calde dell'avorio antico alternato al marrone ma su torace, ventre e interno delle zampe di un tono più chiaro e senza ticking.

Temperamento

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Il Singapura è un gatto che ispira immediata simpatia per le sue dimensioni contenute unite ad una grande vivacità. E' un gatto curioso, estremamente giocoso anche in età adulta, oltre a mostrare doti atletiche davvero impressionanti, grazie alla leggerezza generale della sua struttura muscolo-scheletrica.

Pur essendo un ottimo esploratore e buon cacciatore, stabilisce relazioni affettuose e intense con chi gli è familiare. Sa essere estroso e interessato anche agli estranei, purché venga opportunamente socializzato. Intelligente e scaltro, non è raro che impari spontaneamente a riportare gli oggetti per farseli rilanciare, proponendo un vero e proprio gioco del riporto.

Salute e cura

Nel Singapura sono state riscontrate delle alterazioni genetiche simili a quelle già note nell'Abissino. La razza, infatti, soffre di atrofia progressiva della retina (PRA) e di deficit di piruvato chinasi (PK-def).

Anche la cardiomiopatia ipertrofica (HCM) sembra sia stata individuata nella razza, il che implica la necessità di sottoporre i gatti a screening periodici per la valutazione dello spessore delle pareti cardiache.

Malgrado la struttura esile, i Singapura sono soggetti a problemi di obesità, soprattutto se il loro stile di vita non è in grado di garantire loro l'attività di cui necessitano, essendo così esuberanti e vivaci.

La cura del mantello è, invece, pressoché inesistente perché il pelo cortissimo permette di limitarsi a qualche sporadica spazzolata con un pettine oppure con una pelle di daino che contribuisce a restituire al mantello lucentezza e morbidezza.

Relazione e contesto ideale

Il Singapura è un gatto vivace e allegro che ispira subito simpatia e il desiderio di proteggerlo. Proprio per questo è importante non perdere mai di vista il fatto che, pur trattandosi di un gatto dalle dimensioni contenute, non solo è attrezzato “da gatto” (quindi ha unghie e denti per difendersi bene, se serve) ma ha anche una mentalità da pari.

Il Singapura, quindi, non è da meno da altri gatti perché piccolo, anzi. Le sue dimensioni ridotte sono compensate da una grande atleticità e da una grande vivacità mentale. E' un gatto che ha bisogno di esplorare, di cacciare (o, almeno, di giocare alla caccia), senza mai perdere di vista la possibilità di passare del tempo in relax ed intimità con i suoi famigliari, cui si affeziona in maniera sincera e amabile.

Adora le altezze e dormire in cucce rivestite dedicate esclusivamente a lui per cui mettergli a disposizione strutture per arrampicare e vari ripiani da esplorare è sicuramente il modo più appropriato di approntare un ambiente adatto alle sue caratteristiche.

Se ben socializzato fin dalle prime settimane di vita, è un gatto che sa adattarsi alla presenza in casa di bambini, altri gatti e cani, per quanto resti importante procedere con gradualità alle nuove presentazioni e rispettando i (variabili) tempi di adattamento di tutti.

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Sonia Campa
Consulente per la relazione uomo-gatto
Sono diplomata al Master in Etologia degli Animali d'Affezione dell'Università di Pisa, educatrice ed istruttrice cinofila formata in SIUA. Lavoro come consulente della relazione uomo-gatto e uomo-cane con un approccio relazionale e sono autrice del libro "L'insostenibile tenerezza del gatto".
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