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27 Novembre 2022
12:00

Il gruccione comune (Merops apiaster)

Il gruccione comune (Merops apiaster) è un uccello insettivoro della famiglia meriopidi, con piumaggio variopinto e becco scuro. Migra su lunghe distanze e vive in foreste, savane, praterie e aree agricole di gran parte dell’Europa e dell’Africa. In Italia è in espansione e vive in buona parte del territorio.

Membro del comitato scientifico di Kodami
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Il gruccione comune (Merops apiaster) è un uccello insettivoro della famiglia meriopidi, caratterizzato da un corpo variopinto e dal becco scuro e ricurvo. Questi uccelli hanno abitudini migratorie e abitano foreste, savane, praterie e aree agricole di gran parte dell’Europa e dell’Africa.

Come è fatto il gruccione

La variopinta colorazione del piumaggio del gruccione rivela le sue origini subtropicali e tropicali. Il dorso è rosso scuro con al cune macchie verdi, mentre il ventre ha una tinta verde brillante. La gola è gialla e il becco è ricurvo.

I soggetti adulti raggiungono circa i 30 centimetri di lunghezza e i 40 centimetri di apertura alare. Il peso può arrivare a circa 70 grammi.

Maschi e femmine sono molto simili e il dimorfismo sessuale è determinato da un colore diverso nelle piume copritrici, che sono marroni nei maschi e blu/verdi nelle femmine. In entrambi i sessi le zampe sono color marrone/grigio.

La lunghezza delle penne della coda permette di riconoscere i soggetti adulti dai giovani. Mentre negli adulti le penne centrali sono più lunghe, infatti, nei giovani hanno tutte la stessa lunghezza.

Il verso del gruccione assomiglia ad un trillo e si può sentire anche a grande distanza. Se viene proposto una sola volta, generalmente è un segnale di presenza, mentre i versi ripetuti a lungo sono spesso usati come allarme.

Distribuzione e habitat

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L’areale della specie in Italia è piuttosto vasto e la popolazione, secondo quanto pubblicato dalla IUCN, è stimata in 140/230 mila soggetti.

Negli ultimi anni la presenza del gruccione in Italia è in aumento, sia come popolazione che come areale di nidificazione. Nel nostro paese il gruccione comune vive principalmente in tre grandi aree: la Pianura Padana, le aree costiere e collinari di Lazio e Toscana e la Sardegna. In maniera puntiforme è inoltre possibile osservarlo in Puglia, Molise, Abruzzo, Basilicata, Calabria e Sicilia.

A livello europeo può raggiungere anche la Finlandia e nidificare nei pressi di foreste, zone dotate di bassi arbusti, o aree agricole. Mentre nei paesi più freddi generalmente non supera i 500 metri di quota, al Sud Europa e in Italia è stato avvistato anche oltre i 1000 metri.

I nidi, costituiti da piccoli tunnel, vengono scavati sulle pareti argillose o lungo gli argini dei fiumi. Talvolta possono anche venire costruiti in terra, nel caso in cui vi siano ondulazioni del terreno che lo permettono.

Alimentazione

Si nutre prevalentemente di insetti come api e vespe che è in grado di catturare in volo. Può mangiare anche libellule o altri insetti.

Lo stile di caccia del gruccione comune è basato sulle sue grandi abilità motorie che gli permettono di immobilizzare la preda e strappare il pungiglione (se necessario) sbattendolo contro una superficie. Una volta morto e privo di pungiglione, lancia la sua preda in volo e la ingoia verticalmente.

Riproduzione 

I gruccioni sono animali tendenzialmente monogami, che tornano ad accoppiarsi di anno in anno. Durante il corteggiamento, il maschio si occupa di procurare il cibo alla femmina e, questo comportamento, si ripropone anche durante il periodo della cova. Le uova (da 4 a 7) vengono covate per circa 20 giorni e l’involo dei pulli avviene circa 20/25 giorni dopo la schiusa.

Per quanto riguarda l’Europa Centrale, il periodo della schiusa è intorno alla fine di maggio, ma ciò dipende dalla latitudini e dalle condizioni ambientali.

La durata media della vita del gruccione comune è di circa 5 anni e mezzo.

Abitudini

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I gruccioni migrano su lunghe distanze sfruttando per gli spostamenti soprattutto le ore del giorno. Svernano in Africa tropicale e seguono due rotte principali di migrazione. La prima li porta ad attraversare il Sahara verso l’Africa orientale, mentre la seconda li porta a raggiungere il continente africano passando per il Medio Oriente e, in particolare attraversando, Israele.

La loro presenza in Europa, invece, si limita generalmente ai mesi della nidificazione e della riproduzione, che vanno da aprile a ottobre. La nidificazione avviene in colonie formate da decine di coppie, ma talvolta i gruccioni possono anche nidificare singolarmente o in colonie miste con i gruccioni dalle guance blu (Merops persicus), con i quali non entrano in competizione per l’alimentazione.

Hanno abitudini diurne e trascorrono la maggior parte del loro tempo procurandosi cibo.

Rapporto con l’uomo

Sebbene rappresenti una ricchezza per l'ecosistema, l'aumento della presenza del gruccione in Italia non viene accolta da tutti come una buona notizia. Gli apicoltori, infatti, lo considerano talvolta un parassita capace di mettere in difficoltà la sopravvivenza degli alveari nel caso in cui predino l'ape regina.

La loro abitudine di scavare tunnel nelle superfici argillose gli ha fatto guadagnare il soprannome di “ingegneri dell’ecosistema”, come sottolineato da Animal Diversity Web. Grazie a questo comportamento, infatti, forniscono riparo ad altre specie durante la stagione invernale. All’interno dei tunnel, il microclima può essere estremamente diverso da quello esterno e, tra le tante specie che ne usufruiscono, vi sono, ad esempio, la civetta (Athene noctua) e la passera lagia (Petronia petronia).

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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