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6 Marzo 2022
16:00

La civetta (Athene noctua)

La civetta è un piccolo rapace appartenente alla famiglia degli Strigidae. È un predatore notturno, che caccia micro mammiferi, rettili e insetti, ma può essere avvistata anche di giorno.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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La civetta (Athene noctua) è un uccello rapace prevalentemente notturno, appartenente alla famiglia degli strigidi e caratterizzato dall'aspetto minuto e tondeggiante. Il suo volo è ondulato, ha ali arrotondate e la sua testa è riconoscibile per la forma appiattita sulla parte anteriore e superiore.

Come è fatta la civetta

La civetta non supera i 21–23 centimetri di lunghezza, con un’apertura alare di 53–60 centimetri e un peso che varia dai 150 ai 200 grammi. Ha una forma tozza, il capo largo e appiattito nella parte frontale con il becco giallo intenso. Anche gli occhi sono gialli, brillanti e rotondi. Come il gufo, anche la civetta non può muovere gli occhi e per questo motivo ha sviluppato la capacità di ruotare la testa fino a 270 gradi.

Le zampe sono lunghe e parzialmente rivestite di morbide piume.

Il colore delle piume della parte superiore del corpo è grigio – bruno con macchie bianche, mentre in quella inferiore si invertono i colori e vi è quindi una prevalenza di bianco, macchiato però di marrone. Il petto è più chiaro della parte posteriore e prende quasi sfumature color panna.

Non è facile distinguere i maschi dalle femmine in quanto il dimorfismo sessuale è limitato ad una dimensione leggermente maggiore per le femmine.

Sulla nuca di questo piccolo rapace si può notare una macchia a forma di “V”, comune soprattutto nelle civette di piccole dimensioni detta eye spot che, secondo uno studio pubblicato nel 2009, rappresenta un deterrente per i predatori come gli astori, gli sparvieri o i falchi pellegrini.

Questa specie, che si distingue dal gufo per le dimensioni inferiori, la forma più tozza e soprattutto per l'assenza dei ciuffi auricolari.

La vita della civetta

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Questa specie ha abitudini prevalentemente crepuscolari, ma a differenza di altre specie appartenenti alla famiglia degli strigidi, è possibile avvistarla anche di giorno.

Tuttavia, dopo le attività di caccia che avvengono alle prime luci dell'alba, tendenzialmente passa le ore più calde della giornata a riposare tra i rami degli alberi, dove riesce a mimetizzarsi al meglio, per poi tornare invece in attività al tramonto.

La civetta ha un ampio repertorio vocale che utilizza per vari motivi. I brevi versi striduli che ricordano un "che che che" vengono emessi ad esempio quando si difende, mentre il tipico "hou – u – ou" è un canto caratteristico dei maschi che ricorda un lamentoso miagolio ed è emesso ad intervalli regolari soprattutto al crepuscolo, appena prima del momento della caccia.

Alimentazione

Come tutti i rapaci, la civetta mangia micro mammiferi come pipistrelli, topi o altri roditori. Grazie ad una notevole plasticità nella selezione delle prede può cacciare anche rettili, anfibi e insetti, come ad esempio i coleotteri.

Secondo uno studio condotto dal Museo Tridentino di Scienze Naturali e pubblicato nel 2007, questa specie mostra però una preferenza per gli invertebrati, come i lombrichi, che cattura ricercandoli sul terreno bagnato.

La caccia avviene prevalentemente negli orari crepuscolari anche se, rispetto ad altre specie di rapaci, la civetta viene maggiormente avvistata anche durante il giorno.

Riproduzione

Il periodo degli accoppiamenti inizia a febbraio e dura fino a maggio (a seconda della regione). In questi mesi i maschi diventano più territoriali ed emettono alcuni specifici richiami con l'obiettivo di respingere gli altri individui dello stesso sesso e informare della propria presenza le femmine. Quando si forma la coppia, i maschi cominciano a prendersi cura della femmina procurandole il cibo, comportamento questo che proseguirà anche durante l'incubazione. Il maschio individuerà anche alcuni luoghi adatti per la cova e li mostrerà alla femmina, la quale selezionerà quello di suo gradimento.

Il periodo di cova delle uova va da 18 a 35 giorni e varia nettamente in base alle temperature ambientali. In seguito alla schiusa i pulli, che pesano circa 10/12grammi, dipendono dai genitori per due mesi,  ma iniziano a catturare le prime prede già verso i 28 giorni.

Tra il mese di agosto e l'inizio di novembre i piccoli sono completamente autonomi e generalmente si stabiliscono nei territori limitrofi a quelli dei propri genitori. L'anno successivo saranno già pronti per la riproduzione.

Generalmente è un animale monogamo, ma nel caso in cui la densità demografica sia particolarmente alta, possono avvenire anche accoppiamenti con più individui.

Habitat e distribuzione

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La civetta è presente in tutto l’emisfero Nord dall'Europa all'Asia. La sua diffusione raggiunge anche l'Africa settentrionale ed alcune zone dell'Africa tropicale tra l'Etiopia e il Golfo Persico. La sua distribuzione è omogenea dal Mediterraneo fino alla Cina. In passato era assente nelle isole britanniche ma è stata poi introdotta verso la fine del XIX secolo.

Secondo quanto riportato sul sito della IUCN, la popolazione italiana è stimata in un numero di circa 80/120 mila e risulta essere stabile. Per questo motivo è considerata come una specie a basso rischio di estinzione (LC).

I suoi habitat ideali sono in prossimità dei piccoli abitati in collina e nelle zone pianeggianti, fino a circa 700 metri di altitudine. Solo in alcune zone di fondo valle alpine ed appenniniche, la civetta è avvistabile anche fino a 1000/1200 metri sul livello del mare.

Predilige zone ad agricoltura mista con filari di piante, edifici abbandonati ed aree industriali dismesse dove trova luoghi adatti alla nidificazione.

La civetta e l'uomo

Sebbene non si tratti di una specie a rischio di estinzione, la civetta è minacciata dalla trasformazione degli ambienti agricoli e dalla conseguente frammentazione del suo habitat di nidificazione e alimentazione. Risente inoltre del taglio indiscriminato dei filari alberati, del traffico stradale e della presenza di cavi aerei a causa dei quali talvolta perde la vita nell'impatto.

In passato era considerata un uccello sacro per la dea Atena, la divinità della saggezza e della sapienza, da cui deriva il suo nome latino Athene. Proprio per questo motivo, infatti, su una faccia della moneta greca da un Euro viene riprodotta una civetta.

Alcune credenze popolari, però, vedono questo animale come portatore di sventura e, infatti, secondo la leggenda la civetta sarebbe il famoso "uccello del malaugurio". Difficile risalire alle motivazioni che le hanno fatto guadagnare questo appellativo, ma molto probabilmente sono legate al fatto che si muove nella notte emettendo un suono cupo, mentre i suoi occhi illuminano il buio come due piccole luci.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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