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1 Settembre 2021
9:57

Gatto rosso: genetica e razze

I gatti rossi sono tra i più amati di sempre, i più rappresentati al cinema, nei romanzi e nei fumetti, negli albi illustrati per bambini e le femmine rosse sono considerate addirittura rare. Ma perché i gatti rossi sono spesso maschi? Cosa determina il mantello rosso e quali sono le razze che lo riconoscono?

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Erano rossi Gatto di Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany, è rosso Garfield ed è rosso Romeo de Gli Artistogatti. I gatti rossi sono tra i più amati di sempre e le femmine rosse sono considerate addirittura rare. Ma perché i gatti rossi sono spesso maschi, cosa determina il mantello rosso e quali sono le razze che lo riconoscono?

Gli americani lo chiamano orange, red oppure ginger ma in Italia è per tutti il gatto rosso (o, più raramente, gatto arancione) anche se, in effetti, le tonalità possono andare da un arancio intenso ad un giallognolo scuro.

La genetica del mantello rosso

Che un gatto nasca rosso è tutta questione di geni, in particolare di una specifica mutazione di un gene associato ai cromosomi sessuali.

Il sesso di un gatto dipende dalla configurazione di una coppia di cromosomi identificati come XY per il maschile e XX per il femminile, un cromosoma X trasmesso dalla madre, X o Y dal padre. La colorazione rossa del mantello è determinata da una piccola variazione, una mutazione appunto, sul cromosoma X (e solo su quello). Possiamo indicare il cromosoma mutato con XO. Quello che può allora accadere è che:

  • un maschio presenti la configurazione XOY, e allora il suo mantello sarà integralmente rosso
  • una femmina presenti una configurazione XOXO e allora il suo mantello sarà integralmente rosso
  • una femmina presenti una configurazione XOX e il suo mantello sarà squama di tartaruga, a chiazze rosse e nere.

Gatto rosso, arancione e crema

Alcuni gatti poi presentano una mutazione aggiuntiva e indipendente dal sesso che “diluisce” il colore del mantello, qualunque esso sia. In questo caso, le zone colorate non appaiono rosse o arancioni ma rosate (a varie sfumature) e si parlerà allora di gatto color crema.

I gatti dal mantello rosso/crema a chiazze bianche, invece, portano nel loro corredo genetico un'ulteriore mutazione, indipendente dal sesso, che distribuisce in maniera casuale il pigmento bianco su alcune parti del corpo. Questo è il motivo per cui non esisterà mai alcun gatto bicolore uguale all'altro: la quantità e la distribuzione del bianco è un evento singolare e irripetibile, come le impronte digitali o il suono della voce.

Perché le gatte rosse sono rare?

Forse parlare di rarità delle gatte rosse è un po' eccessivo ma è vero che, prendendo in considerazione la popolazione complessiva di gatti, è più probabile veder nascere un maschio rosso che una femmina rossa e per ragioni meramente statistiche.

Affinché un maschio nasca rosso è sufficiente che la madre (da cui si eredita una X) trasmetta il cromosoma mutato XO e che, quindi, sia rossa oppure sia una squama (nelle varie combinazioni) che ha trasmesso il cromosoma XO, cosa che può avvenire con una probabilità del 50%.

Affinché nasca una femmina rossa, invece, sono necessarie molte più condizioni: non solo la mamma deve essere rossa o una squama che ha trasmesso il cromosoma XO, ma deve essere rosso anche il papà! Infatti, una femmina rossa XO XO può nascere solo da una combinazione in cui entrambi i cromosomi sessuali si presentino in forma mutata.

Per queste ragioni non parlerei tanto di rarità, quanto di minor probabilità complessiva dovuta ad un maggior numero di condizioni che devono realizzarsi contemporaneamente per vedere nascere una femmina rossa. Però, se i genitori sono dei colori “giusti” (quindi papà rosso e mamma con rosso), la probabilità di veder nascere una femmina rossa è molto alta (ne ho viste nascere anche tre nella stessa nidiata!).

I gatti rossi di razza

Quella che determina il mantello rosso è probabilmente una delle mutazioni più antiche e più presente tra le razze.

Come abbiamo visto per il mantello nero, anche in questo caso il rosso è ammesso da quasi tutti gli standard. Fanno eccezione le selezioni per uno specifico colore (ad esempio, Blu di Russia, Certosino, Korat o Bombay), mentre nelle razze che ammettono il colorpoint (ad esempio Birmani o Thai), il rosso appare come una variante delle aree colorate, quindi di testa, coda e zampe.

I gatti rossi si comportano in maniera diversa?

La scienza non è riuscita ancora a fornire delle prove inequivocabili che leghino la colorazione del mantello a specifici tratti del temperamento. In Italia ho sentito spesso parlare di gatti rossi come più “terribili” di altri, più territoriali o despoti nei confronti di altri gatti mentre negli Stati Uniti alcuni studi statistici hanno rivelato che per gli americani i rossi sono tendenzialmente più amichevoli e socievoli. Non si può escludere che la diversa attribuzione di caratteristiche temperamentali in base al colore sia un prodotto culturale, un risultato di nostri bias percettivi invece che di differenze biologiche riscontrabili.

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Sonia Campa
Consulente per la relazione uomo-gatto
Sono diplomata al Master in Etologia degli Animali d'Affezione dell'Università di Pisa, educatrice ed istruttrice cinofila formata in SIUA. Lavoro come consulente della relazione uomo-gatto e uomo-cane con un approccio relazionale e sono autrice del libro "L'insostenibile tenerezza del gatto".
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