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12 Febbraio 2024
12:19

Le 6 razze di gatti più “chiacchierone”

Siamese, Orientale, Balinese e loro derivazioni sono tra le razze di gatto più "chiacchierone". Il motivo per cui queste razze sono più propense a vocalizzare è legato, storicamente, alla loro origine geografica comune.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Alcuni gatti sono più "chiacchieroni" di altri, tendono cioè a vocalizzare di più. In linea generale, le razze “chiacchierone” per antonomasia sono Siamese, Orientale, Balinese e loro derivazioni successive, nate da vari incroci con lo scopo di generare nuovi standard.

Il motivo per cui queste razze sono più propense a vocalizzare è legato, storicamente, alla loro origine geografica comune (il Sud-est asiatico) ma, soprattutto, al fatto di essere tutte imparentate in qualche modo col Siamese, la razza in cui questo tratto è maggiormente manifesto e da cui lo hanno ereditato.

Siamese

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Il “chiacchierone” per eccellenza, il Siamese ha un corpo lungo, filiforme, magro ma tonico, la coda è lunga e sottile, gli occhi a mandorla e di un blu intenso. È noto soprattutto per il suo mantello beige e le punte del corpo (zampe, coda e muso) colorate, una colorazione detta “colorpoint”.

È un gatto agile dotato di una voce che non manca di farsi notare, spesso gracchiante.

Il Siamese, la cui selezione inizia ufficialmente in Europa nella seconda metà dell'800, non va confuso con il Thai, un gatto più corto, robusto e dalle linee corporee più morbide, che ha tutt’altra origine e che nasce a fine anni 90 dal desiderio di alcuni amanti dei gatti colorpoint di ripristinare una struttura morfologica meno estrema di quella perseguita con il Siamese odierno.

Orientale a pelo corto

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Il gatto Orientale potrebbe essere considerato una variante del Siamese, un ceppo genetico “fratello” – tanto che le due razze condividono lo stesso standard – in cui si è consentito agli allevatori di selezionare varie colorazioni del mantello (corto, molto aderente al corpo) non colorpoint, pur mantenendo la struttura morfologica del Siamese. Non a caso, sono consentiti incroci fra queste le razze. L’Orientale è ammesso in tutte le varietà di colore (tranne il colorpoint, naturalmente) e presenta gli occhi verdi.

Orientale a pelo lungo o Javanese

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L’Orientale a pelo lungo è una varietà dell’Orientale in cui viene concessa la selezione del mantello semi-lungo. Questi gatti mantengono la struttura morfologica del Siamese – con cui condividono lo standard, come gli esemplari a pelo corto – ma presentano code sottili e vaporose e mantelli privi di sottopelo, aderenti al corpo e occhi verdi. Sono ammesse tutte le varietà di colore (tranne il colorpoint).

Balinese

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Il Balinese può essere considerato la versione a pelo semi-lungo del Siamese, come l’Orientale è  la sua versione non colorpoint. I gatti balinesi hanno il pelo di media lunghezza, che si allunga sul collare, sulle spalle e sulla coda formando un pennacchio. Condividono con Siamese ed Orientale lo stesso standard e sono quindi, strutturalmente, comparabili.

Burmese

gatto burmese

La discendente originaria di questa razza nacque in Thailandia e venne importata negli USA nel 1930. Lo standard europeo e quello americano differiscono, fra le altre cose, nella selezione del mantello: i Burmesi che possiamo incontrare nelle esposizioni nostrane sono gatti colorpoint dai contrasti di colore molto tenui, con un pelo lucido, corto e setoso. Sono ammesse tutte le varietà di colore.

Peterbald

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Possiamo far rientrare il Peterbald – che nasce come incrocio tra Don Sphynx e Siamese – nel gruppo delle razze chiacchierone per via della sua diretta parentela con il Siamese e con l’Orientale. Ancora oggi, infatti, la selezione di questo gatto è portata avanti incrociando esemplari di Peterbald con Siamesi e Orientali che contribuiscono a trasmettere e omogeneizzare una comunanza di tratti tra queste tre razze. I Peterbald hanno ereditato dal Don Sphynx il gene per la nudità del mantello, sebbene possano presentare una certa peluria. Il è corpo snello e muscoloso con una lunga coda a forma di frusta, come quella degli orientali.

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Sonia Campa
Consulente per la relazione uomo-gatto
Sono diplomata al Master in Etologia degli Animali d'Affezione dell'Università di Pisa, educatrice ed istruttrice cinofila formata in SIUA. Lavoro come consulente della relazione uomo-gatto e uomo-cane con un approccio relazionale e sono autrice del libro "L'insostenibile tenerezza del gatto".
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