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3 Febbraio 2024
13:00

I cani sentono se qualcuno è in pericolo?

I cani sono capaci di sentire i pericoli, ma non perché siano veggenti: ci riescono principalmente grazie a un ottimo olfatto, a un udito più elevato del nostro e ad alcune motivazioni di razza.

Membro del comitato scientifico di Kodami
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I cani sentono quando qualcuno è in pericolo? In determinate situazioni, si può dire che siano effettivamente in grado farlo, ma per rispondere adeguatamente a questa domanda bisogna prima di tutto definire cosa si intende per "sentire il pericolo".

Non si parla certo di veggenza ma piuttosto di un utilizzo delle abilità percettive tipiche della specie per riconoscere, in ciò che li circonda, i possibili rischi per le persone.

È il caso, ad esempio, dei cani da allerta medica, che vengono addestrati appositamente per riconoscere attraverso l'olfatto le situazioni di iper o ipoglicemia imminenti negli esseri umani che soffrono di diabete. Questi cani avvisano le persone del potenziale rischio attraverso una comunicazione chiara, come ad esempio un abbaio o uno specifico gesto.

Lo stesso si può dire anche dei cani che informano la propria famiglia dell'arrivo di un ladro in casa. Sono ancora una volta le loro abilità percettive a permettergli di svolgere il ruolo della sentinella e, quindi, sentire l'imminente pericolo per il gruppo e reagire lanciando un allarme.

Il ruolo dell'olfatto

I cani sono specialisti dell'olfatto e, proprio attraverso il fiuto, sono in grado di intercettare molte delle nostre emozioni. Non dobbiamo sottovalutare anche la loro abilità nel leggere le espressioni del nostro visto e la comunicazione non verbale in generale, ma il naso fa davvero la differenza.

Un recente studio condotto dall'Università degli Studi Federico II di Napoli, ad esempio, ha analizzato le risposte, da parte di un gruppo di oltre 60 cuccioli, ai segnali chimici delle emozioni degli esseri umani. Durante l'esame, i cani hanno annusato tamponi ascellari che contenevano il sudore di persone che avevano osservato video pensati per trasmettere sensazioni di felicità o paura. Anche quando non ce ne accorgiamo, infatti, il nostro corpo reagisce alle emozioni producendo una moltitudine di sostanze che, attraverso il sudore, si diffondono sulla nostra pelle.

Oltre ad aver osservato nei cani reazioni diverse in base alle emozioni "annusate", i ricercatori hanno dimostrato come le risposte alla paura da parte dei cuccioli di cane siano innate, mentre quelle legate alla felicità vengano apprese attraverso la relazione con l’umano riferimento.

Risulta quindi evidente che, in una situazione in cui il pet mate vive uno stato di paura o forte preoccupazione, è probabile che il cane, riconoscendo l'emozione in questione, possa reagire come se vi fosse un pericolo. Si tratta però di una possibilità che varia molto in base alla personalità del cane in questione, alle emozioni che lui stesso sta vivendo e alla profondità della relazione che ha con gli umani.

Nel caso dei cani da allerta medica la situazione è leggermente diversa, perché si tratta di soggetti che vengono appositamente addestrati per reagire quando sentono l'odore che rimanda, ad esempio, a una imminente condizione di iper o ipoglicemia. In questo caso, proprio per la loro specializzazione in questo campo, l'affidabilità è elevata.

Il ruolo dell'udito

I cani sono animali sociali e, all'interno dei gruppi familiari (ma anche nei gruppi di simili, nel caso dei randagi), ognuno assume un proprio ruolo, che può variare nel tempo, con l'età del soggetto e con i cambiamenti dei comportamenti degli altri membri.

Nel caso dei cani che condividono con noi gli ambienti domestici, può accadere con facilità che assumano il ruolo della sentinella, in quanto il loro udito è spesso più elevato del nostro. Questa possibilità aumenta nel caso in cui il soggetto abbia anche il piacere e il bisogno di proteggere i propri umani (motivazione protettiva), oppure l'ambiente di riferimento (motivazione territoriale).

A favorire le loro abilità uditive non è solo la possibilità di sentire suoni più acuti (di frequenza più elevata) rispetto a ciò che possiamo fare noi, ma anche la vera e propria conformazione anatomica dell'apparato uditivo. La dimensione e la mobilità delle orecchie è maggiore rispetto alla nostra e il padiglione auricolare è molto più ricco di corrugazioni. Questo specifico aspetto permette di incanalare i rumori con più efficienza e offre quindi al cane la possibilità di dare l'allarme per primo.

I cani hanno un sesto senso?

Spesso ci si chiede se i cani siano dotati di una sorta di sesto senso e si è indotti ad avere questa convinzione perché sembrano comprendere ciò che sta per accadere. Non si tratta però di talenti inspiegabili e misteriosi, ma piuttosto di un mix di fattori legati sia alla loro sensorialità che all'enorme attenzione che prestano nell'osservarci.

I nostri cani, infatti, ci guardano, ci annusano, ci controllano e scoprono profondamente come ci sentiamo anche quando noi non ci facciamo caso. Ecco perché potrebbero diventare un po' più protettivi quando ci sentiamo tristi, oppure potrebbero mostrarsi a loro volta euforici quando invece siamo allegri. Appartenere ad un gruppo è una faccenda davvero importante per loro e i cani, infatti, affrontano questa esperienza provando ad intuire ogni informazione possibile dal contesto, pur non comprendendo completamente il nostro linguaggio verbale.

Noi umani invece, talvolta sottovalutiamo queste loro abilità e ci convinciamo che si tratti di un "sesto senso" che gli permette di riconoscere i pericoli. In realtà è più adeguato parlare di un mix di elevata attenzione e sensorialità.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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