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16 Maggio 2022
12:38

I cani sentono la nostra paura?

I cani riescono a sentire se qualcuno ha paura? In realtà è più verosimile che questi animali possano rilevare dei cambiamenti nei nostri stati e nelle nostre emozioni a partire da qualche odore.

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Se hai paura il cane lo sente”. A tutti sarà capitato di sentire questa frase. E a molti sarà capitato anche di notare che, quando in un gruppo di persone ce n’è una che è particolarmente intimorita dai cani, probabilmente sarà proprio a quella che il quattro zampe dedicherà maggiori attenzioni. Ma perché questo può succedere? E cosa significa? Ma soprattutto può essere pericoloso?

Cominciamo subito con lo sfatare qualche mito. Mi occupo di cani con problemi di aggressività da quasi 10 anni e in particolare ne ho seguiti molti entrati in canile a seguito di episodi di morsicature nei contesti più diversi. Ciò che posso tranquillamente affermare, in base alla mia esperienza, sono in particolare due cose: la prima è che quando un cane arriva ad aggredire o mordere nella stragrande maggioranza dei casi ad avere paura (o quanto meno a trovarsi in un forte stato di disagio) è proprio il cane stesso, e la paura è una delle prime ragioni per cui un cane può trovarsi ad attaccare qualcuno; l’altra è che in diversi casi mi sono trovato io stesso a provare questa emozione (e d'altronde ciò è assolutamente normale ed anzi senza di essa è molto facile cacciarsi in dei grossi guai o mettersi in pericolo, sottovalutando i rischi delle situazioni), ma a questo non è seguita necessariamente una aggressione.

Cosa ho imparato da ciò? Ho imparato che da un lato è necessario comprendere anche le emozioni di chi abbiamo di fronte, perché anche da questo potrebbero dipendere le sue azioni o reazioni; dall’altro che è fondamentale imparare a conoscere noi stessi e il come reagiamo o come siamo capaci di gestire le nostre emozioni. Non è infatti la paura in sé a scatenare una reazione, ma è il come noi ci comportiamo in una data situazione ad essere importante.

Vi è infine un’ultima considerazione che vale per tutti gli animali, umani compresi: poche cose possono essere pericolose in natura come un individuo in preda alla paura. Questo perché le sue azioni possono essere improvvise e imprevedibili e tra queste può esservi anche quella di attaccare o di colpire. Basti pensare ad esempio ad un cavallo spaventato che potrebbe scalciare, oppure alla reazione di molti umani quando vedono un topo o un serpente: il primo istinto potrebbe essere quello di afferrare il primo oggetto disponibile e provare a colpirlo. Proprio per questo possiamo desumere che l’evoluzione possa aver favorito dei meccanismi per cui non è sufficiente percepire che l’altro ha paura per decidere di attaccarlo, ma che debbano esserci anche altri presupposti.

Fatte queste premesse possiamo ora cercare di comprendere da cosa un cane può capire se abbiamo paura e quali sono quei comportamenti che è meglio evitare per non mettersi in pericolo.

Una questione di naso e non solo

La prima cosa che dobbiamo tenere a mente, parlando di cani, è la loro incredibile capacità di usare il naso. Questi animali infatti sono in grado di percepire singole molecole di odore anche se diluite e disperse in ambienti vasti. Anche se noi non ci rendiamo conto quando qualcosa ci fa paura il nostro corpo reagisce producendo molte sostanze, ormoni in particolare, che con il sudore si diffondono a partire da diverse aree della nostra pelle.

Lo scopo degli ormoni è quello di provocare dei cambiamenti nel nostro metabolismo e prepararci alla reazione più adatta in ogni circostanza. Per esempio alcuni potrebbero portare ad un’accelerazione del battito cardiaco e dunque pompare più sangue in vista di uno sforzo, altri a restringere i vasi sanguigni per aumentare la pressione, altri ancora a intensificare il flusso negli arti anziché negli organi per la digestione, per prepararci alla fuga o alla lotta. Infine questi ormoni, o le loro scorie, vengono espulsi o attraverso feci e urine, oppure tramite saliva e sudore. E sono proprio queste ultime che per i cani sono facilmente percepibili, anche ad una certa distanza ed anche se siamo vestiti.

È dunque più che verosimile che questi animali possano rilevare dei cambiamenti nei nostri stati e nelle nostre emozioni a partire da qualche odore, pur se è difficile dire quali sono le conclusioni che ne trarranno e, soprattutto, che cosa decideranno di fare.

Vi è poi un’altra capacità a noi sconosciuta ma in possesso dei cani. Questa specie infatti, attraverso un organo particolare (detto organo vomero nasale) è in grado di percepire delle piccole particelle dette feromoni, anch’esse prodotte quando proviamo particolari emozioni. L’influenza di tali particelle è diretta sul cervello e, se anche in questo caso non è possibile stabilire con certezza quale sarà il comportamento del cane, possiamo essere relativamente certi della sua capacità di percepirle nell’aria.

Percepire il movimento e i suoni

Un'ulteriore questione da tenere in considerazione ha poi a che fare col nostro comportamento e con la capacità dei cani di percepirlo e interpretarlo. Per capire meglio questo aspetto dobbiamo considerare una importante differenza tra le nostre specie in uno in particolare dei nostri sensi, la vista. Venendo da una storia evolutiva diversa anche i nostri organi e le loro funzioni hanno preso strade divergenti. L’uomo infatti, discendente delle scimmie antropomorfe, appartiene a una specie raccoglitrice; il cane invece, imparentato con il lupo, si è evoluto come un cacciatore.

Questa differenza ha avuto grande importanza nello sviluppo della vista: se infatti per noi è molto più semplice mettere a fuoco un oggetto quando è fermo i nostri amici invece percepiranno molto meglio ciò che si muove. Questo vuol dire che pure nel rapportarsi a noi i cani tenderanno ad essere sensibili anche a dei piccoli movimenti, movimenti che per noi risultano quasi impercettibili, a meno di non farci caso attentamente.

Quando una persona è spaventata, pur non rendendosene conto, tenderà spesso a muoversi in modi particolari, ad esempio spostando indietro il peso del proprio corpo, alzando improvvisamente le mani o facendo piccoli scatti all’indietro. Questi movimenti sono facilmente percepibili per un cane ed anzi tendono ad attirare la sua attenzione rispetto ad altre cose che magari restano ferme. Ciò può spiegare perché una persona impaurita può risultare più "interessante" rispetto ad altre che restano più calme. Se poi a questo aggiungiamo che chi è spaventato potrebbe anche usare la voce e magari emettere suoni brevi e ritmati (ad esempio “ehi, ehi…”, “oh, oh…”, oppure anche “aiuto, aiuto…”) ecco che sarà facile che tutta l’attenzione del cane si focalizzi proprio su quella persona, che diventerà il centro dell’interesse.

Questo non vuol dire che quel cane abbia intenzione di mettere in atto un’aggressione. In molti casi può trattarsi di semplice curiosità, un po’ come a noi potrebbe capitare se, in una situazione con diverse persone, vedessimo qualcuno chinato in terra e intento ad osservare qualcosa attentamente. Anche noi probabilmente ci avvicineremmo per capire che cosa ha catturato così la sua attenzione.

Anche in questo caso, dunque, possiamo concludere che i cani sono perfettamente in grado di percepire delle differenze tra persone calme e tranquille e persone spaventate.

Quali comportamenti è meglio evitare

Come è meglio comportarsi dunque per evitare equivoci o situazioni di pericolo? Come abbiamo detto non c’è nessun motivo per pensare che soltanto perché abbiamo paura questo farà sì che un cane decida di attaccare. Sono invece necessari altri fattori che spesso dipendono dal nostro comportamento.

In particolare i maggiori fattori di rischio possono derivare da azioni che potrebbero innervosire il cane o spaventarlo e farlo sentire minacciato. Tra queste vi sono sicuramente i movimenti improvvisi del corpo e delle braccia, specie se diretti verso di lui, ma anche il fissarlo troppo negli occhi può essere da alcuni soggetti (specie se insicuri) visto come una minaccia.

Inoltre andrebbero evitate anche le urla e, in generale, un uso della voce con toni alti e preoccupati. Le emozioni sono infatti contagiose e un cane che ci vede nel panico potrebbe spaventarsi a sua volta e dunque reagire in maniera imprevedibile.

Va infine evitato anche il mettersi a correre o il provare a scappare. Questo infatti potrebbe innescare la motivazione predatoria e, anche se non con l’intento di mordere, portare il nostro amico a cercare di inseguirci. Magari anche soltanto per giocare.

Meglio allora cercare di rimanere calmi e fermi, evitando di fissarlo e lasciandogli in caso il tempo di annusarci. Nella stragrande maggioranza dei casi dopo una ispezione più o meno accurata il cane perderà interesse e probabilmente rivolgerà le sue attenzioni a qualcun altro.

Si dice che la calma è la virtù dei forti e per i cani questo detto è particolarmente vero…

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Francesco Cerquetti
Esperto in etologia applicata e benessere animale
Laureato in Filosofia a partire dal 2005 ho cominciato ad appassionarmi di cinofilia approcciando il mondo dei canili. Ho conseguito il Master in Etologia Applicata e Benessere animale, il titolo di Educatore Cinofilo e negli IAA.
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