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25 Agosto 2021
8:27

I cani possono mangiare l’uva?

Con la fine dell’estate, l’uva diventa un frutto molto comune sulle nostro tavole e potrebbe venirci voglia di offrirlo al nostro cane. Niente di più sbagliato! L’uva è tossica per il cane ed oggi vi spiego esattamente a quale dose può essere tossica, quali conseguenze può avere per la sua salute, quali sono i sintomi da avvelenamento e cosa fare se il cane ha mangiato uva.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Dell’uva in nutrizione umana si dice che ha tanti benefici nutrizionali quante sono le sue varietà. Ricca di acqua e zuccheri semplici, saporita, è il frutto di fine estate per eccellenza su tante tavole e spesso viene usata anche per preparare dolci, sia fresca che essiccata (uvetta). Ma… ci sta un ma! Purtroppo no, i nostri cani non possono mangiare uva assolutamente. Ne parliamo nell’articolo di oggi per approfondire un pochino perché i cani non possono mangiare uva e cosa potrebbe accadergli in caso lo facessero.

Tossicità dell’uva per il cane

L’uva e il suo corrispettivo essiccato, usato in tanti dolci come il panettone natalizio, l’uvetta, sono assolutamente da evitare per il cane. I primi casi di tossicosi legati ad uva o uvetta nel cane sono stati riportati infatti negli anni 90. Solamente molti anni più tardi però (a partire dal 2007) sono apparsi i primi lavori scientifici in grado di spiegare esattamente cosa succede ad un cane che mangia uva.

Tutte le specie di uva e uvetta sono da considerare tossiche, dato che nel cane provocano insufficienza renale. Non importa il metodo di produzione: anche l’uva biologica può essere dannosa! Un fatto molto interessante della tossicità legata all’uva nel cane è che, sebbene sia stata stimata una dose tossica ben precisa, diversi studi riportano come la gravità dei sintomi e dell’intossicazione non sia strettamente correlata alla dose. Vi sono quindi delle sensibilità individuali alla tossicosi da uva nel cane: alcuni cani soffrono di danni renali anche a dosi molto basse, mentre altri sembrano sopportare dosi più alte, a parità di peso corporeo ovviamente.

È stato calcolato che la dose minima di uva che può indurre insufficienza renale in un cane di taglia piccola (8kg) è di 4 o 5 acini di uva fresca. Riguardo l’uvetta, la dose minima in grado di causare danno renale sembra essere di 3 grammi per ogni kg di peso del cane.

Nonostante questi studi anche abbastanza precisi sull’argomento, è vero che esistono alcuni cani che sembrano poter consumare uva e uvetta a dosi più alte senza nessun effetto indesiderato. Meglio non rischiare però!

Quali conseguenze può avere il cane se mangia uva

Come abbiamo detto, se il nostro cane mangia uva o uvetta vengono colpiti i suoi reni. Non è ancora del tutto chiaro quale sia il meccanismo esatto che provoca questa tossicità. È probabile comunque che il cane non riesca a metabolizzare alcun componenti di questa frutta, che poi vanno a colpire i suoi reni. Altre ipotesi al riguardo sono di danni dovuti a tossine fungine presenti sull’uva (micotossine) o contaminazione da fitofarmaci. Non essendo però certo quale sia il meccanismo e se può dipendere da come viene coltivata l’uva oppure se è il frutto stesso ad essere tossico, meglio evitare anche uva e uvetta biologica.

Quale sia il meccanismo preciso, l’uva va a danneggiare i reni del vostro cane, provocando un’insufficienza renale. L’insufficienza renale è una condizione irreversibile, dalle quale ossia non si può tornare indietro, dove i reni del cane non riescono più a svolgere i loro compiti di detossicazione dell’organismo. In questa condizione purtroppo, l’unica cosa che potrà fare il vostro medico veterinario sarà quella di rallentare il più possibile la progressione della malattia, per cercare di dare al vostro cane una vita di qualità il più a lungo possibile.

Quali sono i sintomi da avvelenamento da uva nel cane

I sintomi clinici da intossicazione da uva insorgono nel cane solitamente fra 6 e 24 ore dopo l’ingestione. Le prime avvisaglie di intossicazione da uva o uvetta possono essere vomito, diarrea, dolore addominale e disidratazione. Il vostro cane inoltre, per correggere questa carenza di liquidi corporei, tenterà di andare a bere il più possibile. Purtroppo bere tanto potrebbe portare ad altro vomito.

Se non siete certi che il vostro cane abbia mangiato uva, potreste accorgervene trovando dei chicchi di frutta o i semi nel vomito, nella bocca o nelle feci del vostro cane. Se fosse così mi raccomando ditelo al vostro medico veterinario di fiducia perché è fondamentale per fare la diagnosi e impostare la terapia.

Dopo le prime ore, i sintomi da intossicazione d’uva se non trattati tendono ad evolvere negativamente. Potreste notare allora che il vostro cane smette di fare pipì o ne fa pochissima, nonostante la molta acqua ingerita. Questo sintomo (oliguria o anuria) è molto grave: se si arriva a questo punto purtroppo è molto probabile che il vostro cane non ce la faccia!

Cosa fare se il cane ha mangiato uva

Come abbiamo visto, se il vostro cane ha mangiato uva è importante agire in modo estremamente tempestivo. La sintomatologia infatti tende ad evolvere nel giro di poche ore/giorni. Per questo in caso il vostro cane mangi uva, dovete portarlo immediatamente dal vostro medico veterinario di fiducia. Se siete distanti da lui/lei, è possibile che il veterinario vi consigli di indurre il vomito al vostro cane, in modo da allontanare il prima possibile il tossico dal suo stomaco.

Portarlo in un centro medico veterinario è fondamentale, anche se apparentemente il vostro cane ha vomitato i chicchi che ha mangiato. Durante i primi giorni dopo l’intossicazione infatti il medico veterinario terrà il vostro cane attentamente monitorato, fornendogli fluidi specifici via endovena, in modo da non causare ulteriore vomito che potrebbe debilitarlo. Monitorando tutti i parametri renali inoltre, potrà essere tempestivo anche per tutte le altre complicazioni legate all’ingestione di uva nel cane.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Maria Mayer
Veterinaria esperta in nutrizione del cane e del gatto
Sono laureata in Medicina Veterinaria ed ho conseguito un dottorato di ricerca riguardo l’utilizzo delle medicine non convenzionali negli allevamenti biologici. Il mio percorso di studi comprende, fra l’altro, un Master di II livello in Nutrizione del Cane e del Gatto e un secondi in PNEI e Scienze dalla Cura Integrata.
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