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27 Luglio 2021
9:53

Si può dare l’anguria al cane? Benefici e dosi corrette

Quando arriva l’estate, è normale chiedersi se si possa dare al cane l’anguria, frutto di stagione per eccellenza. La risposta è sì, ma con qualche accortezza. Vediamo quali sono i valori nutrizionali, i benefici, le eventuali controindicazioni del cocomero per i cani.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Frutto estivo per eccellenza, l’anguria o cocomero è presente sulla tavola degli italiani durante tutto il periodo estivo. Per questo spesso ci si chiede se l’anguria possa essere data ai cani. La risposta è sì, possiamo offrire questo frutto al nostro cane se lo gradisce, essendo ricco d’acqua e vitamine idrosolubili. È importante però comprendere quanto darne e soprattutto quando evitarlo del tutto.

I valori nutrizionali dell’anguria

L’anguria è il frutto di una pianta (Citrullus lanatus) originaria dell’Africa, ma ormai adattata e coltivata in gran parte del nostro Paese. È interessante sapere che il nome della pianta (lanatus) deriva dalle foglie, che appaiono grandi e pelose, e che questo frutto è un parente stretto del cetriolo (Curcumis sativus), anche lui appartenente alla famiglia Cucurbitaceae. Anche il cetriolo, come il cugino cocomero, è ricco d’acqua in effetti!

Proprio per questa ricchezza d’acqua, l’anguria è un frutto dissetante, rinfrescante e ipocalorico. Ogni fetta di anguria infatti è formata da un 93% di acqua e apporta solo 16 kcal per ogni 100g di polpa, molto meno di tutti i frutti estivi: la metà del melone ad esempio, che ne contiene 33 kcal, mentre la pesca 25 kcal per la medesima quantità.

Il principale costituente dell’anguria sono gli zuccheri (3,7g/100g), mentre ha una scarsa quantità di proteine (0,4g) e di fibra (0,2). Assieme agli zuccheri però, l’anguria offre anche tante vitamine e antiossidanti: vitamina C, vitamina A, vitamine del gruppo B (fra cui soprattutto la B6) e sali minerali (in particolare potassio, magnesio e fosforo).

I benefici dell’anguria per i cani

Come abbiamo visto, l’anguria è ricchissima non solo di acqua, ma anche di vitamine e Sali minerali. L’anguria è quindi a tutto diritto considerato un frutto dalle proprietà diuretiche e depurative. Essendo ricca soprattutto di potassio, l’anguria è ottima per reintegrare sali minerali che il nostro cane perde, non tramite il sudore, come nell’uomo, ma tramite vomito o diarrea.

La presenza di vitamine antiossidanti (la vitamina C e la vitamina A, presente soprattutto in forma di carotene) lo rende, come molti altri frutti, un concentrato di benessere e prevenzione. Gli antiossidanti sono molecole infatti che, prevenendo l’ossidazione cellulare, hanno effetti benefici su diversi comparti organici e aiutano a prevenire le malattie degenerative.

Avendo poche calorie infine, l’anguria è un frutto perfetto da condividere con il nostro cane, permettendoci di creare dei rituali piacevoli e di grande contatto emotivo. Condividere il cibo è un’esperienza bellissima, che ci avvicina e ci unisce. Fatto in riva al mare o durante una piacevole serata all’aperto in estate, ancora meglio!

Impreciso invece il mito della citrullina, che è sì presente nel frutto, ma solo nella parte bianca del frutto, non nella polpa rosata che mangiamo tutti.

Le controindicazioni dell’anguria per il cane

Nonostante in linea generale l’anguria possa essere un buon frutto da dare al nostro cane, ci sono alcuni casi in cui è meglio evitare di somministrarla. Eccone alcuni:

  • Cani con problemi intestinali cronici: l’apporto di zuccheri facilmente fermentiscibili, come quelli del cocomero o anguria, potrebbe causare un aumento delle fermentazioni e conseguente diarrea. Attenzione quindi, se il cane soffre di disturbi intestinali cronici sarà meglio chiedere al proprio medico veterinario curante quale premio è più adatto.
  • Cani con diabete: se il cane soffre di diabete, è sempre meglio evitare un apporto extra di zuccheri che potrebbe alterare le curve glicemiche successive.
  • Cani che seguono una dieta chetogenica o simil-chetogenica: per alcuni problemi organici, come le crisi epilettiche o alcuni problemi comportamentali, è possibile che il medico veterinario esperto in nutrizione prescriva una dieta chetogenica o simil-chetogenica. Si tratta in questo caso di una dieta che evita del tutto la somministrazione di zuccheri semplici, come quelli contenuti nell’anguria. In questo caso, anche un piccolo pezzettino potrebbe alterare il percorso dietetico che ti è stato raccomandato.

In generale, se ci sono patologie o comunque in tutti i casi particolari, è sempre meglio parlarne prima con il proprio medico veterinario curante.

Come dare l’anguria al cane?

Abbiamo detto che, in linea generale, i cani possono mangiare l’anguria, ma rimanere da chiarire come dargliela e soprattutto quanto darne. Riguardo il come, sarebbe importante offrire pezzi di polpa rosata al nostro cane, senza semi e senza buccia. Meglio evitare la parte bianca, più difficile da digerire, che potrebbe dare mal di pancia e coliche.

Possiamo darla quindi a pezzettini, oppure potremmo pensare di preparare dei gelati estivi, fatti di sola polpa frullata e congelata, per quei cani che apprezzano gli alimenti ghiacciati (e ai quali, soprattutto, non danno coliche!).

Come dosi infine, l’importante è non eccedere con la quantità. Piccole porzioni, rapportate alla taglia del nostro cane, non giornaliere, possono essere uno snack simpatico e piacevole. Esagerando, otterremo solo coliche e diarrea.

Per dare un’idea più precisa, un cane di taglia piccola (5kg) potrà mangiarne 2 o 3 pezzettini della grandezza di una noce in una settimana. Cani di taglia medio-grande, possono prenderne pezzettini della stessa dimensione, fino ad un massimo di 7-10 a settimana, non tutti nella stessa giornata!

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Maria Mayer
Veterinaria esperta in nutrizione del cane e del gatto
Sono laureata in Medicina Veterinaria ed ho conseguito un dottorato di ricerca riguardo l’utilizzo delle medicine non convenzionali negli allevamenti biologici. Il mio percorso di studi comprende, fra l’altro, un Master di II livello in Nutrizione del Cane e del Gatto e un secondi in PNEI e Scienze dalla Cura Integrata.
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