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26 Agosto 2023
15:00

Cosa significa quando il tuo cane fa gli “occhi dolci”?

I cani si impegnano per farsi capire da noi e con questo intento usano anche le espressioni del muso, muovendo le sopracciglia o facendoci "gli occhi dolci". Questo comportamento può avere diversi significati, che dipendono anche dalle nostre reazioni.

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Capire ciò che il cane ci vuole dire non è sempre facile, soprattutto quando per farlo sfrutta la comunicazione non verbale e, attraverso posture, espressioni e disposizioni nello spazio, mette in atto comportamenti che possono facilmente venire fraintesi.

Tra questi, uno degli atteggiamenti più curiosi è l'abitudine di fare "gli occhi dolci", sgranandoli e mostrando la sclera (ovvero la parte bianca del globo oculare), oppure chiudendo parzialmente le palpebre. Questo segnale può avere diversi significati e in alcuni casi è legato ad emozioni anche distanti tra loro. Può essere ad esempio proposto per chiedere qualcosa al proprio pet mate, ma anche con la semplice intenzione comunicare piacevolezza, oppure, al contrario, preoccupazione. Inoltre, potrebbe semplicemente essere legato a un momento di relax, soprattutto se gli occhi vengono strizzati durante istanti di coccole, oppure poco prima di addormentarsi

Per interpretare il significato del suo sguardo con gli occhi leggermente strizzati oppure sgranati, bisogna quindi prima di tutto riflettere sul contesto in cui ci si trova quando ciò avviene, ma soprattutto, imparare a conoscere il proprio cane e le personalissime strategie che usa per comunicare con noi.

Perché i cani fanno gli occhi dolci?

Il rapporto tra esseri umani e cani dura da oltre 30 mila anni ed è quindi abbastanza prevedibile che, nel tempo, questa specie abbia imparato a conoscere sempre meglio quali sono i segnali da proporre per farsi capire.

Per comprendere la profondità della comunicazione che intercorre tra noi e loro, basti pensare che uno studio pubblicato nel 2017, condotto dall'Università di Portsmouth, nel Regno Unito, ha osservato in diversi contesti le espressioni "facciali" di 24 cani abituati a vivere in famiglia (13 maschi e 11 femmine), appartenenti a varie razze ed età, osservando un'aumento dell'espressività nei momenti in cui si trovavano in presenza degli umani, rispetto ai momenti in cui erano da soli. Ciò significa che i cani sono perfettamente in grado di modulare la propria comunicazione intenzionalmente per essere più comprensibili ai nostri occhi.

Inoltre, tendono a sviluppare una comunicazione "su misura" per il proprio gruppo di appartenenza, basandosi su ciò che in passato ha dimostrato di funzionare. Al fine di trasmettere un messaggio, quindi, i cani mettono in atto diversi tentativi. Nel momento in cui uno di essi risulta funzionale (ovvero permette di raggiungere l'obiettivo desiderato), molto probabilmente nel futuro verrà ripetuto nuovamente, adattando sempre meglio le strategie di comunicazione all'ambiente e al soggetto che deve ricevere il messaggio.

Risulta quindi chiaro che la scelta di farci quella buffa espressione con gli occhi leggermente strizzati o sgranati, è quasi certamente un metodo che ha funzionato in passato. Se ci pensiamo, non è così strano, perché lo sguardo intenso e languido è spesso funzionale al raggiungimento dello scopo anche nella comunicazione intraspecifica di noi umani, che alla comunicazione visiva prestiamo molta attenzione.

Per comprendere cosa ci voglia dire nello specifico il nostro cane quando fa così, bisogna pensare prima di tutto a quale sia la sua personalità, ma anche a molti altri dettagli legati alla relazione che ha instaurato con noi, ai suoi interessi e ai suoi desideri. Se gli occhi dolci hanno funzionato per ottenere ad esempio del cibo, è possibile che ogni volta che ci troviamo a tavola, lui si sposti intorno alle nostre gambe, mettendosi in un luogo visibile e assumendo proprio quell'espressione irresistibile che catalizza le attenzioni. Senza quasi accorgercene, torneremo a privarci di un boccone del nostro pasto per darlo a lui, che segnerà nel suo taccuino mentale: «Gli occhi dolci hanno funzionato di nuovo».

Il cane, però, potrebbe strizzare gli occhi anche nel relazionarsi con i suoi simili e potrebbe farlo nel tentativo di comunicare il proprio disinteresse per il conflitto. Spesso lo sguardo è in questo caso abbinato a una sorta di "sorriso" (che sorriso non è), e si chiama grinning. Viene proposto per dimostrare che non si è una minaccia e, infatti, fa parte di un insieme di segnali che vengono detti "calmanti".

Questo sguardo spesso funziona anche quado il cane prova a fare calmare noi umani. Così facendo, potrebbe commuoverci e farci di nuovo sorridere dopo un'arrabbiatura. Ancora una volta, potrebbe segnarsi il risultato positivo e, in futuro riproporsi nuovamente in questo modo.

Insomma, il modo migliore per comprendere il motivo per cui il cane ci fa "gli occhi dolci", è osservarlo e, con il tempo, capirlo sempre meglio e imparare a intuirne le intenzioni. La relazione tra noi e loro si basa proprio su questa abilità e sull'interesse reciproco di capirsi. Se si sente il desiderio di scoprire di più a riguardo, è possibile rivolgersi a un educatore cinofilo capace di guidare il pet mate verso una maggiore consapevolezza sul tema della comunicazione del cane, fatta anche di molti altri aspetti che a noi umani sono preclusi, come la comunicazione olfattiva e quella feromonale.

Come i cani comunicano attraverso gli occhi

Un team di ricercatori australiani dell'Università di Sydney ha osservato come lo sguardo di cani che vivono in canile aumenti la loro possibilità di venire adottati. Le espressioni dei soggetti sono state codificate grazie al Facial Action Coding System, che permette di rilevare le modifiche del viso associandole alla muscolatura sottostante. L'analisi condotta ha permesso di scoprire che chi era in grado di produrre un'alta frequenza di movimenti espressivi, veniva adottato più rapidamente.

Un ulteriore esempio che ribadisce il fatto che noi umani amiamo vedere il muso del cane muoversi assumendo espressioni molto diverse tra loro riguarda le scelte selettive che stiamo facendo nell'allevamento di alcune razze. Tra le più note vi sono i Golden Retriever e i Labrador Retriever, i quali mostrano sempre più spesso un'ampia varietà di espressioni del muso, favorite anche da una forte mobilità delle sopracciglia.

Un ulteriore fenomeno amplificato dalle nostre scelte selettive riguarda l'aspetto dei cani brachicefali, nei quali vengono premiati spesso i musi schiacciati e i grandi occhi rotondi ed espressivi, come quelli dei Bouledogue Francesi, di cui ha parlato anche l'istruttore cinofilo e membro del comitato scientifico di Kodami Luca Spennacchio, in un video. La nostra passione per la loro somiglianza con i visi dei bambini li porta infatti, purtroppo, a soffrire spesso di gravi patologie dell'apparato respiratorio.

A prescindere dalla razza o dal mix di razze, il cane è un animale fortemente sociale che, quindi, presta molta attenzione alla comunicazione, adeguando le sue espressioni anche sulla base delle nostre reazioni. Di fronte a questo impegno, non ci resta che fare altrettanto per comprendere i suoi desideri e i suoi bisogni, dando così vita a una relazione di fiducia reciproca e complicità.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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