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23 Dicembre 2023
12:00

Come spazzolare il gatto

I gatti sono animali che provvedono autonomamente alla loro igiene e a quella del mantello, ma la spazzola può essere un valido aiuto se accettata dall'animale. Vediamo allora come spazzolare il gatto, e quando serve.

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Il gatto è un animale di base molto pulito, che provvede autonomamente alla sua igiene attraverso il grooming, il leccamento del mantello, un’attività in cui investe molto del suo tempo. Questo non significa che non sia necessario spazzolarlo: ci sono gatti a pelo lungo, o con il sottopelo, che necessitano di essere spazzolati per impedire la formazione dei nodi ed eliminare pelo e cellule morti, e praticamente tutti i gatti traggono beneficio dallo spazzolamento nei periodi della muta. Vediamo allora quando e come spazzolare il gatto.

Spazzolare il gatto: i benefici

Come anticipato, spazzolare il gatto ha diversi benefici a livello fisico e psicologico, fermo restando che il micio vi si sottoponga volentieri e non costretto. I gatti con il pelo lungo, in particolare, traggono beneficio dallo spazzolamento perché li aiuta a eliminare il pelo morto, che se ingerito potrebbe causare boli poi difficili da eliminare.

Allo stesso modo la spazzola elimina i nodi che possono formarsi nel mantello e ne impedisce la formazione, e per alcuni gatti essere spazzolati ha un effetto rilassante, una sorta di “coccola” che ha ripercussioni positive anche sull’umore, oltre a stimolare la circolazione sanguigna e abbassare i livelli di stress.

Come abituare il gatto a farsi spazzolare

Per abituare un gatto a farsi spazzolare è fondamentale che questa pratica venga introdotta nella sua routine sin da cucciolo. Il piacere della spazzola è prima di tutto una questione di abitudine, appunto, e quelli che hanno avuto modo di svilupparla da piccoli poi la mantengono anche con maggiore stabilità e continuità.

In linea di massima si può provare a spazzolare il gatto una volta a settimana, e vedere come reagisce. Se ha fastidio o dolore e prova a divincolarsi è bene non costringerlo a questa pratica a meno che non sia proprio necessario.

Che spazzola usare?

In commercio ci sono diverse spazzole che possono essere utilizzate sui gatti. La premessa d’obbligo è comunque quella di sceglierne una adatta, appunto, ai gatti, che hanno un mantello e una cute diversi da quelli dei cani.

Sul fronte delle tipologie, si può optare per la spazzola con setole sottili di metallo, particolarmente adatto per i gatti a pelo lungo e con sottopelo, o per il pettine: più rigido, a denti stretti o larghi, è adatto soprattutto per gatti con pelo corto o medio.

Ci sono poi i guanti dotati di piccole punte in silicone, e i cosiddetti “slanatori”, attrezzi a metà strada tra il pettine e la spazzola che aiutano a eliminare i peli morti in profondità e a sciogliere i nodi. Molto dipende dalla tipologia di pelo e dall’attitudine del gatto allo spazzolamento: l’ideale è chiedere un consulto a un veterinario prima di procedere con l’acquisto.

Come spazzolare il gatto a pelo lungo

Per spazzolare un gatto a pelo lungo è necessaria pazienza e delicatezza, perché è più probabile che il mantello presenti nodi e maggiore quantità di pelo morto. Se il gatto lo gradisce, lo si può sistemare sulle ginocchia (o sul pavimento, o comunque in un posto in cui si senta comodo e al sicuro) e poi iniziare a spazzolare delicatamente, evitando di tirare i nodi ma sciogliendoli magari prima con le dita, delicatamente, per poi passarvi sopra la spazzola. In caso di necessità, quando i nodi sono molto stretti e difficili da eliminare con la spazzola, si può ricorrere alla forbicina da unghie per tagliare la ciocca e poi ripassare con la spazzola per eliminare i peli rimasti.

Come spazzolare il gatto a pelo corto

Il gatto a pelo corto è più facile da spazzolare rispetto a un con il pelo lungo per la minore probabilità che si formino nodi. Il procedimento è comunque del tutto simile al precedente: il gatto deve sentirsi comodo e al sicuro, e lo spazzolamento deve essere delicato e non “aggressivo”, per evitare di provocare dolore al micio. Le passate vanno sempre fatte nel verso del pelo, e non contropelo, e devono essere uniformi, senza concentrarsi esclusivamente su un punto.

Quante volte bisogna spazzolare il gatto?

I gatti a pelo corto andrebbero spazzolati una volta alla settimana, che salgono a 2-3 durante il periodo della muta. I gatti a mezzo pelo o pelo lungo andrebbero spazzolati almeno 3-4 volte a settimana per evitare anche la formazione di nodi. Per i gatti a mezzopelo o pelo lungo potrebbe anche essere necessario procedere con una sfoltita del pelo per eliminare i nodi, tagliandoli a mano come anticipato.

Come spazzolare un gatto che non vuole?

Un gatto che non vuole essere spazzolato difficilmente se lo lascerà fare senza protestare o tentare di divincolarsi. Se non è abituato alla spazzola si può provare con sessioni corte, di pochi minuti, da allungare via via che il gatto diventa più tranquillo e a suo agio, ma se proprio rifiuta, arrivando a miagolare o addirittura a graffiare o a mordere, è bene non costringerlo a questa pratica a meno che non sia assolutamente necessario, magari per la presenza di nodi o sostanze che vanno rimosse dal pelo perché pericolose se ingerite.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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