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3 Settembre 2023
10:00

Come si fa a scegliere il guinzaglio più comodo per il tuo cane?

Per scegliere il guinzaglio più giusto bisogna prestare attenzione ad alcuni dettagli, come la personalità del cane, i suoi interessi e anche la sua taglia. Esistono guinzagli lunghi, corti, allungabili, di cuoio o di nylon, ma nessuno è adatto a tutti.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Scegliere il guinzaglio più adatto al proprio cane e alle proprie necessità non è facile, perché il peso, la consistenza, la funzionalità e la lunghezza sono fattori che possono condizionare sensibilmente la passeggiata.

Il guinzaglio è uno strumento di utilizzo quotidiano per tutte le famiglie che vivono con uno o più cani ed è indispensabile per affrontare la passeggiata nel rispetto della legge e in sicurezza. Sul mercato ne esistono di diversi tipi: quelli allungabili di tipo "flexi", le lunghine (da 5, 10 o più metri), i guinzagli di stoffa intrecciata, di cuoio e con misure regolabili (1, 1,5 e 3 metri sono i più diffusi). Vediamo quindi quali sono gli aspetti da considerare in base al comportamento del cane, alla sua taglia, alla tipologia di ambiente che affrontiamo e alla relazione che unisce cane e pet mate.

I fattori da considerare nella scelta del guinzaglio

Quando si sceglie un guinzaglio bisogna prima di tutto prendere in considerazione la taglia del cane. Un cane molto piccolo, come ad esempio un Maltese o un Chihuahua, potrebbe infatti risentire dell'eccessivo peso di un guinzaglio di stoffa grossa e intrecciata, il quale però non verrebbe considerato come elemento disturbante da un cane di grande taglia.

L'aspetto più importante è però certamente quello legato alla lunghezza. Nelle aree urbane secondo la legge bisogna camminare con il guinzaglio lungo al massimo 150 centimetri, ma le cose cambiano ovviamente qualora la passeggiata venga svolta in natura. Quando si va in montagna, ad esempio, soprattutto chi fatica a lasciare la libertà al cane o si trova in un ambiente in cui non è opportuno farlo, può scegliere un guinzaglio più lungo e, se utilizzato adeguatamente, anche un flexi (ovvero i guinzagli estensibili).

Per individuare lo strumento più adeguato per il proprio cane è importante anche conoscere il suo comportamento. Un cane da caccia, come ad esempio un Setter Inglese, che ha (spesso) un'importante motivazione perlustrativa, ha certamente più bisogno di altri di poter avere a disposizione intorno a sé sufficiente spazio da annusare, analizzare e mappare.

Vi è infine anche il fattore legato al materiale del guinzaglio, che può essere di cuoio, di catena o di nylon (questi sono i materiali più utilizzati). In questo caso è bene sottolineare che, generalmente, è meglio favorire un materiale che permetta di avere un minimo di elasticità (ma come vedremo più avanti, non troppa), in modo da permettere sia al pet mate che al cane di ammortizzare l'ipotetico colpo in caso venga improvvisamente messo in tensione.

Le tipologie di guinzaglio

Come abbiamo visto, le tipologie di guinzaglio sono numerose e alcune di esse sono anche piuttosto complesse da utilizzare. Vediamo nel dettaglio quali sono i guinzagli più diffusi, per quali cani sono più adatti e chi è invece meglio che li eviti, consapevoli però del fatto che non esiste una regola valida per tutti, ma si tratta di una scelta fortemente individuale.

Guinzaglio da 1,5/3 metri

Questo è forse uno dei guinzagli che viene consigliato più spesso. Ha una lunghezza di 1,5 metri ma, grazie a dei semplici anelli posti lungo la corda, può essere allungato e accorciato in base alle necessità. I modelli migliori sono quelli che riescono ad offrire questa opportunità senza avere un peso eccessivo. Possono essere di nylon o di cuoio e sono particolarmente versatili, soprattutto se la passeggiata attraversa ambienti stretti e anche spazi in cui il cane ha più opportunità di muoversi.

Flexi

Il flexi è uno strumento particolare perché, sebbene sia molto diffuso, non sempre viene utilizzato correttamente e, per questo, può portare a vivere dei malintesi con il cane. Prende il nome dall'azienda che ha iniziato a produrlo negli anni Settanta ed è una corda di lunghezza variabile (da circa 1 a 10 metri) che viene avvolta e contenuta all'interno di una custodia di plastica con un blocco manuale. Questo meccanismo permettere di decidere di volta in volta, anche improvvisamente, quanto spazio concedere al cane.

Il funzionamento risulta indubbiamente comodo, perché si riesce ad avere un controllo sui suoi movimenti, ma ha anche alcuni aspetti che rischiano di mettere in difficoltà il soggetto. Prima di tutto, può sentirsi confuso, perché non riesce a capire quanto può spostarsi dai suoi umani, perché la distanza concessa cambia di volta in volta in maniera (per lui) imprevedibile. In secondo luogo, se il cane tende a tirare, avrà dietro di sé una costante trazione, a cui si abituerà, arrivando fino a credere che sia normale tirare durante la passeggiata e non vi sia alternativa.

Insomma, può essere lo strumento adatto, ma non per tutti. Bisogna prestare molta attenzione nell'utilizzo e osservare se il cane ne risente o meno.

Lunghina

La lunghina è una lunga corda che permette al cane di muoversi liberamente a distanze variabili che possono superare anche i 20 metri. Questo strumento è particolarmente utile per chi vive con i cani da caccia o ha appena adottato un cane che sente la necessità di perlustrare l'ambiente intorno senza sentirsi obbligato alla prossimità.

L'utilizzo in città è certamente scomodo, ma nella natura è tutt'altra cosa. Per questo motivo viene spesso consigliato come secondo guinzaglio da portare con sé durante le escursioni in montagna, in campagna o nei boschi. Può inoltre essere uno strumento di uso transitorio mentre si sta iniziando a creare un richiamo efficace, oppure in una fase in cui il cane ha bisogno di acquisire tranquillità nel muoversi in determinati ambienti. Bisogna però prestare attenzione agli strattoni che si potrebbero ricevere in caso di scatto improvviso da parte del cane.

Guinzaglio fisso

Per guinzaglio fisso si intende la classica corda (di nylon, cuoio o catena) della lunghezza di circa un metro e mezzo. In questo caso lo strumento è adeguato per gli ambienti stretti, ma non offre l'opportunità di essere allungato nel caso in cui il cane possa avere più spazio di perlustrazione.

Ve ne sono di diversi tipi, pesi e materiali e, come abbiamo visto, generalmente la scelta migliore è quella che permette di ridurre il peso mantenenendo la sicurezza e offrendo una sufficiente elasticità.

Guinzaglio a mani libere

Questo guinzaglio viene utilizzato soprattutto durante il canicross, un'attività che prevede di correre insieme al proprio cane. Viene agganciato in vita e ha una corda elastica che si allunga vistosamente. È stato inventato per poter mantenere libere entrambe le mani e per questo genere di passatempo è certamente la scelta migliore. Ciò nonostante, è bene sottolineare che, essendo elastica, la corda potrebbe portare il cane a prendere l'abitudine di tirare per far sì che si allunghi il più possibile, aumentando potenzialmente anche la frequenza con cui viene proposto questo comportamento.

Il guinzaglio a mani libere quindi, è valido durante le attività sportive, ma non è da considerarsi la scelta ottimale durante la passeggiata quotidiana.

Guinzaglio doppio

Il guinzaglio doppio viene generalmente utilizzato da chi ha più di un cane e vuole tenere solo una mano occupata. Da un capo, infatti, ha una maniglia, ma dall'altra ha due ganci, in modo da lasciare spazio a due cani.

Alla vista potrebbe sembrare un'opzione ideale, ma il rischio è che il singolo soggetto non abbia a disposizione sufficiente libertà di movimento per vivere la passeggiata in maniera individuale e venga obbligato anche dall'altro nelle direzioni da prendere, nell'odore da annusare e nelle posture da tenere.

Quale guinzaglio per i cani che tirano?

Prima di scegliere lo strumento preferito, è importante considerare che, se la passeggiata non riesce più ad essere un momento piacevole, ma si è trasformata in un'esperienza stressante per entrambi per via del fatto che il cane tira al guinzaglio, il consiglio è quello di contattare un educatore o un istruttore cinofilo.

Grazie a un esperto si può intervenire per comprendere l'origine del problema e provare a risolverlo, non solo scegliendo il guinzaglio giusto, ma anche modificando altre abitudini quotidiane che influiscono sull'intera relazione tra il cane e il pet mate. Tirare al guinzaglio, infatti, è il sintomo di un disagio che sta a monte e che va scoperto nel suo insieme per poterlo risolvere completamente

Meglio collare o pettorina?

Il guinzaglio non è l'unico strumento di utilizzo quotidiano con cui abbiamo a che fare durante la passeggiata. Anche la scelta tra collare e pettorina può essere determinante per l'esperienza.

Il dibattito su quale dei due sia più adeguato è sempre aperto e vi sono molte polarizzazioni di pensiero a riguardo. In generale possiamo dire che la pettorina offre alcuni vantaggi che la rendono più versatile per un numero maggiore di cani, mentre il collare è uno strumento che in alcune situazioni rischia di condizionare negativamente il rapporto tra i cani e può inoltre, essere fonte di dolore.

Vi sono però alcune rare condizioni in cui ciò non è vero, come ad esempio per i cani che non amano lasciarsi toccare (soprattutto se la sensibilità riguarda la zona in cui la pettorina fa aderenza, ovvero i fianchi). Ovviamente si fa in questo caso riferimento al collare fisso e non al collare a strozzo, che invece ha l'obiettivo di condizionare il comportamento dei cani attraverso lo schiacciamento della zona del collo, con il dolore e la sofferenza che ne consegue.

La pettorina, invece, distribuisce la trazione su diverse zone del corpo, riducendo i disagi al collo in particolare per i cani che tendono a tirare al guinzaglio. Più nello specifico, la cosiddetta pettorina ad "H", è la preferita nell'ambito dell'educazione cinofila, perché permette al cane di avere una maggiore libertà di movimento e non interferisce con le sue posture.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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