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25 Febbraio 2021
7:20

Perché il cane si morde la coda?

Il comportamento del cane di "mordersi la coda" può avere diversi motivi: disturbi fisici, comportamentali o più raramente solo per gioco. E' necessario quindi non sottovalutare mai questo comportamento e chiedersi sempre "perché il cane si morde la coda?". Il primo passo è quello di rivolgersi subito ad un medico veterinario per poter escludere le eventualità più gravi.

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Validato da Elena Garoni
Membro del comitato scientifico di Kodami
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Se vi è mai capitato di notare il vostro cane che, improvvisamente, mette in atto uno strano comportamento come mordersi la coda, questo articolo fa al caso vostro e la domanda che ci si dovrebbe porre è "Perché lo fa? Devo preoccuparmi?". La risposta è sì, sebbene in alcuni casi lo possa fare anche per motivi legati al gioco.
Le cause che spingono il cane a mordersi la coda possono essere infatti principalmente di tipo fisico e comportamentale, ma la prima cosa da fare per scongiurare le eventualità più gravi è contattare immediatamente un medico veterinario che saprà indicarvi quali sono gli accertamenti e le verifiche che è necessario fare.

Cane che si morde la coda per motivi di salute

È importante ricordare che qualsiasi comportamento particolarmente strano mostri il cane, come mordersi la coda, ma anche ad esempio inseguire luci o mosche inesistenti, è obbligatorio rivolgersi a un medico veterinario per escludere gravi patologie e nel caso, chiedere poi consulenza a un esperto in comportamento.VDue cause principali di tipo fisico sono le prime che devono essere verificate, per poterle o confermare, e quindi agire poi in tal senso, o al contrario escluderle definitivamente e analizzare così altre possibili cause. La prima è legata a problemi neurologici del cane, ossia a forme di decompressione o infiammazione dei nervi presenti nella zona della coda, che possono provocare dolore e spingere l'animale a mordersi. La seconda è invece legata a problemi alle articolazioni, come infiammazioni, che potrebbero anche in questo caso conferire dolore e scatenare quest'atteggiamento.

Una volta escluse queste cause, possono esserne valutate altre di tipo fisico, anche se in genere meno frequenti. A volte il comportamento potrebbe essere legato alla presenza di pulci o altri parassiti presenti sul manto del cane, ma in questo caso il prurito dovrebbe essere generalizzato e non localizzato solo sulla coda, ma anche sulla pancia e sui fianchi. Se il motivo fosse questo quindi, il cane non si mordicchierebbe solo coda, ma anche molte altre parti del corpo. Un'altra causa potrebbe essere invece legata a una dermatite localizzata o alle ghiandole perianali che potrebbero recare fastidio, ma in quest'ultima ipotesi il cane tenderebbe più a leccarsi sotto la coda invece che mordersi.

Motivi comportamentali per cui il cane si morde la coda

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Una volta accertato che le cause non sono legate a patologie di tipo clinico, si può fare una diagnosi di tipo diverso e definire questo comportamento compulsivo o stereotipato. I comportamenti stereotipati nei cani possono essere di varia natura: mordersi la coda, ma anche leccare i muri, fare avanti e indietro sempre nella stessa direzione e così via. La stereotipia è causata da stati ansiosi che sfociano in comportamenti compulsivi e ritualizzati che vengono ripetuti sempre con la stessa sequenza e senza uno scopo preciso. Sono considerati davvero gravi quando diventano limitanti per il cane, ad esempio quando l'animale viene richiamato e il comportamento compulsivo si ferma solo per qualche secondo, senza avere una vera interruzione. Il comportamento stereotipato, in questo caso il mordersi la coda, è però solo il sintomo del problema, quello che bisogna davvero verificare è la causa che provoca gli stati ansiosi e che scatenano poi l'inusuale comportamento.

I motivi possono essere vari: uno di questi è la stereotopia da costrizione che si verifica quando i cani giovani, spesso molto attivi, vengono rinchiusi in box piccoli per renderli più "gestibili". Questo altissimo livello di costrizione al contrario li porta a sviluppare ansia, che si riversa poi, quando diventano adulti, nella manifestazione di comportamenti ossessivi. Un altro motivo potrebbe essere invece legato a mancanze relazionali all'interno della famiglia umana, quando ad esempio questa è assente e lascia spesso il cane solo e senza attenzioni.

In altri casi i comportamenti stereotipati possono essere anche dovuti alla sindrome di ipersensensibilità e iperattività che si verifica spesso quando cani molto piccoli, nel primo periodo di sviluppo (intorno ai due-tre mesi di età), vivono in box o in ambienti poco stimolanti e vengono quindi privati di esperienze sensoriali fondamentali per la loro crescita. Quando poi crescono e vengono portati in un ambiente ricco di stimoli vivono una condizione di disagio perché non hanno gli strumenti giusti per gestire la situazione e possono così sviluppare comportamenti inusuali come il mordersi la coda. Infine il cane potrebbe cominciare a mostrare questo comportamento anche dopo un lutto, come sintomo di ansia o pre-depressione, o anche durante la vecchiaia a causa di un impoverimento cognitivo. I comportamenti stereotipati possono essere curati e risolti solo ed esclusivamente se si agisce sulle cause che provocano gli stati ansiosi.
È quindi di fondamentale importanza capire perché il cane mostra quell'atteggiamento invece di aggirare il problema utilizzando, ad esempio, il collare elisabettiano per costringere il cane a non mordersi più.

Cane che si morde la coda per gioco

È possibile, anche se non molto frequente, che i cani si mordano la coda per giocare, ad esempio quando sono particolarmente eccitati e hanno bisogno di tranquillizzarsi, ma bisogna essere sicuri che non ci sia un altro motivo dietro. Anche in questo caso quindi è consigliabile sempre accertarsi prima che il comportamento non sia causato da disturbi fisici o comportamentali gravi, e non sottovalutare mai il problema, ma al contrario chiedersi sempre "Perché lo sta facendo?".

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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