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12 Aprile 2022
14:01

5 modi con cui il cane cerca di attirare l’attenzione

I cani sanno trovare strategie fantasiose per attirare le nostre attenzioni. Se in alcuni casi scelgono l'abbaio, in altre situazioni potrebbero invece sedersi a terra e fissarci.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Mentre svolgiamo una qualunque attività quotidiana, può accadere che il nostro cane cominci a provare ad attirare la nostra attenzione. Per farlo, sceglierà una o più strategie che, a suo parere, potrebbero funzionare. Alcune di esse sono davvero diffuse e vengono messe in atto da molti cani, altre invece, sono decisamente fantasiose e possono facilmente strapparci un sorriso, permettendogli, di fatto, di ottenere ciò che stava cercando.

Il motivo che fa ricadere la scelta su una di queste strategie è spesso legato alla prima reazione che il suo umano, o la persona di fronte a lui, mostra come risposta ai suoi comportamenti. I cani, infatti, tendono a riproporre le azioni che in passato hanno già funzionato. Se, ad esempio, il vostro cane è riuscito ad ottenere un pezzettino di formaggio sedendosi accanto a voi mentre stavate mangiando, è probabile che in futuro torni a mettersi nella stessa posizione, nella speranza di ricevere nuovamente qualcosa di buono.

Vediamo quali sono le strategie più diffuse e come fare per favorire alcune di esse.

Abbaiare

Uno dei metodi che il cane ha a disposizione per comunicare con il mondo è l'abbaio. Non è inusuale, infatti, che i cani comincino ad abbaiare fissando il proprio umano mentre chiacchiera con qualcuno, oppure quando si occupa di faccende che non lo riguardano direttamente.

Soprattutto se ci troviamo in mezzo a molte persone, ci verrà spontaneo cercare di non creare disagi a chi abbiamo intorno e saremo quindi portati a chiedere al nostro cane di smettere di comportarsi in questo modo. Così facendo, però, gli stiamo dando proprio le attenzioni che cercava e lui sarà di conseguenza spinto a pensare: «Ok, se io abbaio, lui si gira verso di me. Buono a sapersi! La prossima volta tenterò di nuovo».

Per evitare che questo comportamento diventi un'abitudine rendendo meno piacevole il tempo che trascorrete insieme, provate a premiarlo quando chiede l'attenzione in altri modi che ritenete più gradevoli rispetto all'abbaio, come ad esempio dandovi la zampa.

Torniamo, ad esempio, al momento in cui state chiacchierando con un amico incontrato durante la passeggiata. Se il vostro cane smette di abbaiare e si siede oppure si sdraia a terra, interrompete un attimo la conversazione per chinarvi verso di lui e, con calma, gratificarlo con un «Bravo!» o con una carezza, evitando, però, di tornare ad eccitarlo.

In questo modo, oltre ad aumentare la possibilità che in futuro proponga nuovamente questo comportamento, avrete anche gratificato un momento in cui ha trovato la calma: una capacità per nulla scontata, soprattutto negli ambienti molto trafficati.

Giocare davanti a noi

Immaginiamoci mentre stiamo leggendo un libro sul divano. Il nostro cane (soprattutto se è cucciolo), potrebbe iniziare a giocare proprio dietro le pagine che stiamo guardando. Magari sceglierà una pallina, ma potrebbe anche iniziare a tirare le tende, mordicchiare un mobile oppure scavare una buca.

Esattamente come accade nel caso dell'abbaio, anche quando sceglie queste strategie, molto probabilmente otterrà ciò che desidera, interrompendo il nostro momento di lettura.

Prima di tutto è importante chiedersi se in questo momento possa sentirsi inascoltato o isolato. Non dimentichiamo infatti, che il cane è un animale sociale, che si sente davvero realizzato se ha l'opportunità di vivere una relazione con i suoi umani di riferimento. Chiedetevi quindi se magari ha bisogno di uscire, oppure il comportamento proposto potrebbe essere legato alla necessità di fare movimento. Anche la scelta di sgranocchiare un mobile potrebbe significare altro e, forse potrete iniziare a fornirgli voi stessi qualcosa da mordere, evitando così che scelga il tavolo o la credenza.

Detto questo, però, bisogna anche avere la possibilità di svolgere le proprie attività quotidiane senza venire interrotti in continuazione. Se quindi avete la certezza che i suoi bisogni siano appagati e ritenete che, in questo momento, non sia opportuno interagire, una soluzione potrebbe essere quella di abituare il vostro cane al fatto che vi sono momenti in cui non è possibile giocare.

Per farlo potrete, ad esempio, creare un segnale che gli permetta di capire quando i vostri giochi stanno finendo. Se avete giocato, ad esempio, con la pallina. Preoccupatevi di fare gli ultimi due o tre lanci più tranquilli, rallentate il ritmo e poi, quando anche lui si starà gradualmente calmando, dedicate qualche istante alle coccole.

A questo punto, potete dirgli delicatamente qualche parola come: «Ok, ora abbiamo finito», per poi riprendere ciò che stavate facendo prima. Crescendo, il cane si abituerà al fatto che quando il gioco sta per giungere al termine, voi userete quelle parole prima di tornare a dedicarvi alle vostre attività, come ad esempio la lettura di un libro.

Fissarci, darci la zampa e scodinzolare

Anche fissarci, darci la zampa e scodinzolare sono tra i comportamenti che funzionano più spesso. Come si fa a non sorridere ad un cane che, educatamente, ci fissa scodinzolando? E, infatti, sono proprio queste alcune delle strategie che si può scegliere di gratificare. Quando ci si trova in mezzo alla gente, queste proposte sono meno invadenti e, inoltre, possono essere gradite anche dagli sconosciuti, che saranno quindi più bendisposti alla presenza del cane.

Ricordate però, che è molto importante fare in modo che ogni individuo sviluppi una personalità autonoma e che abbia la capacità di muoversi e interagire con il mondo anche senza chiedere continuamente l'attenzione di qualcuno. L'idea che passi molto tempo a fissarci, infatti, può far pensare ad una sorta di dipendenza nei nostri confronti. Se così fosse, per fare in modo di favorire la sua autonomia, potreste iniziare a proporgli attività che lo portino a focalizzarsi su qualcos'altro piuttosto che su di voi.

Un esempio potrebbe essere lo svolgimento di semplici ricerche olfattive all'aria aperta, durante le quali il cane sarebbe chiamato a trovare quasi da solo la soluzione ed aumentare, quindi, la propria autostima ed la sensazione di autosufficienza.

In conclusione, possiamo dire che il segreto per aiutare il cane a trovare la strategia giusta per ottenere le attenzioni, non dipende solo da lui, ma anche da noi, che possiamo favorire la scelta di un comportamento piuttosto che un altro, creando un sistema di segnali condivisi.

Durante il primo periodo di convivenza è quindi bene prestare particolare attenzione alle sue proposte e prendersi il tempo per premiare quelle che ritenete più adatte vostre abitudini. Così facendo non solo creerete una comunicazione piacevole tra voi, ma eviterete anche i malintesi e farete in modo di capirvi facilmente per tutta la durata della vita insieme.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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