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24 Agosto 2022
12:27

Terremoto in Centro Italia, sei anni dopo: le storie degli animali salvati dalle macerie

Recuperati da vigili del fuoco e operatori di associazioni, cani e gatti in molti casi avevano perso il riferimento umano e sono stati adottati dagli stessi sfollati. In altri casi sono stati invece ricongiunti alle famiglie, convinte di averli persi per sempre: a cinque anni dal sisma, le storie dell'emergenza.

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Era il 24 agosto del 2016 quando il Centro Italia veniva colpito da una serie di terribili scosse di terremoto che distrussero Amatrice, Accumoli, Arquata del Tronto e Pescara del Tronto provocando pesantissimi danni in 140 Comuni. Il bilancio di quella che Ingv ha definito poi “la sequenza sismica Amatrice-Norcia-Visso” fu drammatico: 299 vittime, di cui 237 ad Amatrice, 51 ad Arquata (quasi tutte nella frazione di Pescara) e 11 ad Accumoli, case ed edifici pubblici crollati come castelli di carte, decine di migliaia di sfollati. E anche molti animali rimasti senza umani di riferimento, un'altra emergenza per cui si sono attivate diverse associazioni, tra cui Lav ed Enpa, intervenute per prestare soccorso e recuperare quelli rimasti soli o sotto le macerie.

Le segnalazioni raccolte dalla Lav, nei giorni successivi allo sciamo sismico che fece tremare Umbria, Marche e Lazio, furono oltre 100, più di 300 quelle a Enpa. Gli operatori, aiutati da volontari e professionisti e coordinati dal Corpo Forestale, intervennero con due automezzi, veterinari, educatori cinofili, esperti in comportamento felino, canino e in altre spese animali e avviarono una serie di interventi finalizzati sia a recuperare materiale indispensabile come cibo, collari, pettorine, guinzagli e trasportini sia per ospitare gli animali rimasti senza famiglia che curare quelli feriti. Dalla tendopoli allestita nella zona di Amatrice hanno coordinato sia gli interventi sanitari sia le ricerche degli animali smarriti e vaganti, e sono stati tanti gli animali messi in salvo grazie all’impegno delle associazioni e anche dei residenti.

Gli animali soccorsi e ritrovati

È il caso di Balto, cane di 13 anni rimasto solo nella sua casa e subito preso in carico, o di Oliver, trovato vagante sul territorio e oggetto di numerosi appelli, e ancora i cani Orso e Zeppola, incolumi perché lontani dalle macerie, ma soli e senza casa dopo che la loro umana è stata costretta a vivere in auto a causa del sisma. Anche Riki, un cane di paese della frazione Poggio Castellano di Amatrice, e il gatto Salvo sono stati segnalati e presi in carico perché a rischio: i residenti se ne prendevano cura con affetto, ma il terremoto li ha costretti a evacuare lasciandoli senza riferimenti. I volontari si erano occupati anche di soccorrere il gatto Meo, malato di tracheite e operato in strada dal veterinario Roberto Scarcella per ragioni di sicurezza.

Molti anche i cani e i gatti smarriti e vaganti, come la gatta Nina, scappata la notte del terremoto e  rimasta con gli operatori della Lav sino al ritrovamento della sua famiglia, o ancora la cagnolina Luna, fuggita da Accumoli, anche lei ritrovata e grazie al chip identificata e riaccompagnata dagli umani di riferimento. Tre gattini appena nati sono stati invece recuperati dai vigili del fuoco a Tino, frazione di Accumoli, e riportati a casa dalla madre. Proprio a Tino era presente una colonia di gatti segnalati dalla Protezione Civile, che la Lav ha monitorato rifornendo cibo e acqua. Altri 30 gatti erano stati rintracciati sempre in zona in una proprietà privata, controllati e rifocillati.

La gatta Gioia è stata invece trovata 6 giorni dopo il sisma. La sua umana, Daniela, era convinta di averla persa per sempre, ma un vigile del fuoco l'ha individuata sotto le macerie di un'abitazione di Amatrice, dove era rimasta nascosta, e l'ha tratta in salvo. Stessa sorte per Gigia, anche lei recuperata grazie al supporto dell'Enpa e dei vigili del fuoco: debilitata e disidratata, è sopravvissuta. Il gatto Rocco, invece, ha dovuto aspettare 32 giorni per essere recuperato, ma alla fine è stato salvato incolume.

gatto salvato sisma
Il gatto Rocco con i soccorritori

Gli sfollati in soccorso degli animali rimasti soli

Dove non sono riusciti ad arrivare gli operatori specializzati – sul posto anche l’Enpa con le sue squadre – sono poi arrivati i residenti delle zone terremotate e i soccorritori. È il caso del “cane del benzinaio”, un meticcio noto ad Accumoli per avere scelto la zona della stazione di rifornimento di piazza San Francesco, che nei giorni successivi al sisma è stato adottato dalla comunità, che gli ha fornito cibo, un riparo e vicinanze. E poi Birillo, meticcio di un anno e mezzo che ha perso il suo umano di riferimento sotto le macerie: per giorni ha girovagato intorno alle rovine della sua ormai ex casa.

terremoto amatrice animali
La casa per animali anziani e disabili costruita dalla Lav dopo il sisma

Soccorso dai volontari dell’Enpa e dai vigili del fuoco di Viterbo, è stato rifocillato e trasferito nella centrale di Viterbo insieme con la squadra rientrata alla base: impossibile portarlo in canile, e uno dei pompieri ha deciso di adottarlo. Come lui tanti altri cani e gatti portati nelle tendopoli e nei rifugi, rimasti senza una famiglia, ne hanno trovata un’altra. Un legame profondo costruito su una ciotola d’acqua, un po’ di cibo e soprattutto contatto e conforto in momenti così drammatici e spaventosi per tutti.

I cani che non hanno lasciato le loro case e i loro umani

Ci sono poi le storie dei cani che non hanno abbandonato le loro case o i loro umani di riferimento, rimanendo al loro fianco e rischiando la vita. Bravo, per esempio, è rimasto nella casa pericolante di Amatrice che condivideva con gli umani, estratti dalle macerie e portati in ospedale: a chi si avvicinava abbaiava e ringhiava, fedele all’istinto di protezione della sua abitazione, ma alla fine stremato si è lasciato soccorrere e accompagnare da un veterinario in attesa di ricongiungersi alla famiglia. Tanti anche i gatti che non hanno voluto lasciare i luoghi a loro familiari, rimanendo a "vegliare" le macerie, come hanno riferito alcune volontarie che nel corso dei mesi e degli anni hanno continuato a prendersi cura di loro.

Ha poi commosso l’immagine del piccolo Maltese immortalato nella palestra in cui molti sfollati di Amatrice si sono riversati nelle ore successive al sisma: appollaiato sulla barella in cui è sdraiato il suo umano, il 97enne Antonio Putini, è rimasto al suo fianco senza perderlo mai di vista, confortandolo nei momenti di disperazione.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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