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20 Ottobre 2021
9:16

Quattro Pitbull maltrattati e legati alla catena: blitz dei carabinieri forestali, un denunciato

Arriva una segnalazione ai carabinieri perché quattro cani erano tenuti in condizioni precarie. E quando le forze dell’ordine sono arrivate sul posto si sono rese conto che era tutto vero, e che le vittime erano quattro Pitbull, legati alla catena, malridotti e in condizioni indegne. A intervenire sono stati i militari del nucleo Cites del gruppo dei forestali di Pescara.

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Arriva una segnalazione ai carabinieri perché quattro cani erano tenuti in condizioni precarie. E quando le forze dell’ordine sono arrivate sul posto si sono rese conto che era tutto vero, e che le vittime erano quattro Pitbull, legati alla catena, malridotti e in condizioni indegne. A intervenire sono stati i militari del nucleo Cites del gruppo dei forestali di Pescara che, su mandato del pubblico ministero Andrea Di Giovanni, hanno sequestrato un edificio industriale che si trova sulla strada vicinale Torretta. Quello era il lager dove gli animali erano costretti a vivere.

Per questa ragione è stato denunciato un uomo di 46 anni per maltrattamento di animali: secondo quanto appurato, infatti, oltre a detenere i quattro cani alla catena, senza pulirli, non aveva organizzato per loro alcun riparo dalle intemperie e li teneva senza cibo né acqua. Una situazione davvero intollerabile: erano legati alle grate dei finestroni dell'edificio. Gli animali, inoltre, come constatato dai veterinari della Asl di Pescara, intervenuti sul posto, erano fortemente deperiti e con lesioni della pelle.

I cani sono stati sequestrati e affidati in custodia al canile sanitario per le prime cure. Ai gestori spetta ora il compito di rifocillarli e rimetterli in sesto dopo questa vita da incubo che stavano facendo nel capannone. Il 46enne pescarese era già noto alle forze dell’ordine: aveva avuto una denuncia lo scorso anno per il reato di abbandono di animali.

Per questo ultimo caso, invece, i carabinieri gli hanno contestato un altro reato: dovrà infatti rispondere delle violazioni della legge regionale 47/2013 sul randagismo canino. Ora il compagno umano rischia la reclusione da 3 a 18 mesi e la multa da 5mila a 30mila euro, con l’aggravante della recidiva.

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