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22 Aprile 2021
16:17

Otite nel gatto: cause, sintomi, cura e prevenzione

L'otite nel gatto è l’infiammazione dell’orecchio, che può riguardare le tre diverse parti anatomiche di quest'organo: l'orecchio esterno, l'orecchio medio o l'orecchio interno. I gatti di razza Persiana e Himalayana sono più predisposti a questo tipo di infiammazione e la cura generalmente prevede l'utilizzo di farmaci di diverso tipo.

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Professore universitario di Fisiopatologia veterinaria
Articolo a cura del Prof. Giuseppe Borzacchiello
Medico Veterinario e Professore universitario, esperto di patologia animale

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L’orecchio è l’organo dell’udito e dell’equilibrio e nel gatto è costituito da tre porzioni anatomiche: orecchio esterno che comprende il padiglione auricolare, il canale uditivo esterno fino al timpano; l’orecchio medio costituito da ossicini che trasmettono le vibrazioni del timpano e l’orecchio interno costituito da strutture in diretto contatto con le terminazioni nervose. L’otite nel gatto è l’infiammazione dell’orecchio, che può riguardare le tre diverse parti anatomiche.

Predisposizione all’otite nei gatti

L’infiammazione della parte esterna dell’orecchio fino al timpano è quella più frequente a verificarsi e colpisce gatti di qualsiasi razza ed età. Una maggiore predisposizione si rileva nei gatti di razza Persiana e Himalayana e negli animali con ridotte difese immunitarie.  L’otite esterna può avere un andamento acuto o cronico.

L’otite del tratto medio è meno frequente ed in genere rappresenta l’estensione del processo infiammatorio della parte esterna dell’orecchio. L’infiammazione dell’orecchio interno è molto rara e può seguire all’estensione dell’otite media.

Cause dell’otite nel gatto

Le cause possono essere primarie o secondarie con una varietà di condizioni che predispongono gli animali all’otite. Cause primarie di otite sono:

  • Parassiti esterni ed in assoluto il più frequente è un acaro Otodectes cynotis che si trasmette da animale malato ad animale sano.
  • Corpi estranei che si localizzano nel canale auricolare producendo irritazione ed infiammazione.
  • Funghi (Aspergillus, Sporothrix etc.).

Inoltre, fenomeni allergici, malattie autoimmuni e immunomediate, disordini endocrini possono essere cause di otite nel gatto. Esistono poi fattori predisponenti all’otite felina che sono eccesso di umidità, alterazione del pH e della cheratinizzazione epiteliale, iperplasia delle ghiandole sebacee e presenza di peli nel canale auricolare.  Queste condizioni alterano il microambiente del padiglione auricolare favorendo la proliferazione di batteri, funghi e lieviti.

Sintomi dell’otite nei gatti

L’otite può essere monolaterale o bilaterale e dunque anche i sintomi riguardano una o entrambe le orecchie. L’animale affetto da otite manifesta prurito, tende a scuotere la testa, dolore per cui si ritrae al tentativo di palpazione. Si potrà notare presenza di cerume di colore scuro e scolo di materiale maleodorante. Il canale auricolare se interessato da fenomeni infiammatori cronici può presentare ispessimento e calcificazione.

Come curare e prevenire l’otite del gatto

La terapia dell’otite è in relazione alla causa che l’ha determinata. Se l’otite è causata da parassiti la cura sarà improntata all’uso di farmaci antiparassitari; inoltre la cura potrà prevedere la pulizia orecchio e/o l’impiego di sostanze ceruminolitiche e farmaci antiinfiammatori e/o antibiotici.

La prevenzione si basa sulla corretta e attenta pulizia delle orecchie evitando tutte le possibili condizioni predisponenti all’insorgenza dell’otite.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Giuseppe Borzacchiello
Professore universitario di Fisiopatologia veterinaria
Sono professore universitario di ruolo presso il Dipartimento di Medicina veterinaria e Produzioni animali dell’Università degli studi di Napoli Federico II e titolare della cattedra di Fisiopatologia degli animali domestici. Ho insegnato in diverse Università italiane, corsi di perfezionamento e master universitari. Appassionato di animali e di cani in particolare, mi occupo da oltre vent’anni di ricerca scientifica nel campo della patologia spontanea degli animali domestici e di tematiche inerenti l’oncologia comparata.
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