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15 Giugno 2021
11:00

Shock anafilattico nel gatto: cause, sintomi, trattamento e prevenzione

Lo schock anafilattico è una reazione allergica che può mettere a serio rischio la vita del gatto. Avviene quando l'animale è esposto a una sostanza estranea e non tollerata dall'organismo. Se non si interviene tempestivamente può portare coma e alla morte per questo bisogna imparare a riconoscere i sintomi.

Professore universitario di Fisiopatologia veterinaria
Articolo a cura del Prof. Giuseppe Borzacchiello
Medico Veterinario e Professore universitario, esperto di patologia animale
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Lo shock anafilattico è una gravissima manifestazione sistemica, che può mettere a rischio la vita degli animali. Si tratta di una reazione allergica generalizzata, con manifestazioni cliniche cardiorespiratorie molto importanti. E’ fondamentale, una volta diagnosticato uno shock anafilattico nel gatto, che ci sia l’intervento tempestivo del medico veterinario.

Cause di shock anafilattico nel gatto

Quando un gatto viene esposto ad un antigene (sostanza estranea all’organismo) che non viene tollerato può produrre una reazione allergica importante. Se questo antigene passa nel sangue, la reazione può essere estesa a tutto il corpo (shock anafilattico) oppure la reazione è localizzata nel punto di contatto (dermatite allergica) se l'antigene entra in contatto con l’animale attraverso la pelle.

La manifestazione generale di shock è uno stato di ridotta perfusione sanguigna ai tessuti che provoca un’ossigenazione inadeguata agli organi periferici. Lo shock anafilattico si manifesta con una massiccia vasodilatazione secondaria al rilascio di istamina e al rapido rilascio di altre sostanze che hanno un effetto infiammatorio e di vasodilatazione. La vasodilatazione diminuisce la perfusione sanguigna e quindi l'apporto di ossigeno ai tessuti.  Tutto ciò può determinare ridotta ossigenazione del cuore e degli organi periferici fino al collasso e alla morte.

Dunque, lo shock anafilattico è una reazione allergica pericolosa per la vita ma che fortunatamente non è così frequente e che consegue all’introduzione di antigeni con il cibo (allergia alimentare), farmaci, mezzi di contrasto per indagini strumentali, muffe o punture di insetti.

Sintomi dello shock anafilattico felino

I segni più comuni si verificano entro pochi secondi o minuti dopo l'esposizione alla sostanza estranea. Questi segni includono grave costrizione delle vie aeree superiori e della gola. Può manifestarsi insorgenza improvvisa di diarrea, vomito, salivazione eccessiva, eccitazione, incoordinazione e convulsioni. Le gengive del gatto appaiono molto pallide e gli arti sono freddi al tatto. La frequenza cardiaca è generalmente aumentata. Può verificarsi gonfiore della faccia e prurito intorno nella regione della testa. Se non si interviene tempestivamente sopraggiunge il coma e la morte.

Trattamento dello shock anafilattico nei gatti

L'anafilassi è un'emergenza estrema. Dunque è necessario l’intervento tempestivo del medico veterinario che deve somministrare urgentemente farmaci quali adrenalina, antistaminici, farmaci antinfiammatori e liquidi endovena per contrastare lo shock. Potrebbe essere necessario assistere la ventilazione in presenza di deficit respiratori.

Come prevenire lo shock anafilattico

Non è semplice prevenire uno shock anafilattico nel gatto, perché bisognerebbe conoscere prima gli antigeni che possono provocare lo shock anafilattico. Laddove l’animale superi la grave reazione allergica, se il gatto sarà ancora esposto all’antigene manifesterà ugualmente la reazione.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Giuseppe Borzacchiello
Professore universitario di Fisiopatologia veterinaria
Sono professore universitario di ruolo presso il Dipartimento di Medicina veterinaria e Produzioni animali dell’Università degli studi di Napoli Federico II e titolare della cattedra di Fisiopatologia degli animali domestici. Ho insegnato in diverse Università italiane, corsi di perfezionamento e master universitari. Appassionato di animali e di cani in particolare, mi occupo da oltre vent’anni di ricerca scientifica nel campo della patologia spontanea degli animali domestici e di tematiche inerenti l’oncologia comparata.
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