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7 Aprile 2022
11:42

La miopia delle critiche a Mattia Sartori, ridicolizzato per l’intervento sulle oche uccise dai cani

Il 31 marzo le due oche del consigliere del Comune di Bologna, Davide Celli, sono state uccise da due cani entrati nella sua proprietà. Mattia Sartori ne ha parlato in consiglio comunale, intervento deriso, sbeffeggiato e ridicolizzato.

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Il giardino di Davide Celli, con il suo cane e i resti di una delle due oche uccise

Preso di mira, criticato, ridicolizzato e sbeffeggiato per avere deciso di parlare pubblicamente in Consiglio comunale per manifestare vicinanza a un collega che aveva appena perso le sue due oche, uccise da due cani entrati nella sua proprietà. Lui è Mattia Sartori, ex “sardina” e oggi consigliere del Pd al Comune di Bologna, e il collega cui ha voluto dimostrare solidarietà è Davide Celli, consigliere dei Verdi e animalista.

Sartori ha preso la parola durante l’ultimo consiglio comunale di Bologna per parlare di quanto accaduto a Celli, manifestargli vicinanza e puntare anche l’attenzione sul fatto in sé, per spingere a una riflessione su quanto accaduto: «I due animali facevano parte della famiglia, è difficile per chi come me non ha animali domestici capire il rapporto che giorno dopo giorno si sviluppa tra una persona e un cane, per esempio, figuriamoci tra un uomo e due oche – ha detto Sartori commuovendosi – ma ho avuto modo di vedere la casetta che Davide ha costruito loro per proteggerle, di percepire la costanza di chi per oltre un decennio ha iniziato la giornata aprendo un cancellato e l’ha conclusa richiudendolo».

«I molossoidi richiedono attenzioni costanti, esperienza e presenza umana»

Sartori ha voluto quindi spostare il focus su quanto fatto notare anche da Celli, da anni punto di riferimento nel panorama animalista italiano: l’uccisione delle due oche durante l’aggressione da parte di due «molossi – Pitbull, ha chiarito Celli – con tutta probabilità fuggiti o abbandonati».

Su Kodami ci teniamo a sottolineare che i Pitbull non sono "solo" dei molossi, ma la loro "tipologia" è quella dei Terrier di tipo bull. Per chi legge e non conosce l'importanza della storia delle razze può sembrare una inutile precisazione ma invece proprio per comprendere questi cani è importante conoscere il loro lato Terrier che è stato proprio selezionato nella creazione della razza per insistere sulla motivazione predatoria. Il Pitbull è il frutto dell'unione tra molossi e terrier e scoprendo le sue motivazioni e la sua storia, se si decide di adottarne uno bisogna assolutamente conoscerlo a fondo. Il mix di energia, forza, passione, tenerezza e testardaggine rende il Pitbull un cane dall'enorme potenziale: può essere un fedele compagno di vita, a patto che abbiate la consapevolezza e una forza tali da saper affrontare la vita insieme a questo amorevole gladiatore.

«La colpa non è del cane ma del padrone, che non rispetta una responsabilità che ha volontariamente deciso di assumersi, e/o di allevatori che immettono in natura o sul mercato una quantità spropositata di razze molossoidi, che richiedono attenzioni costanti, esperienza e presenza umana. Spero che sia lo stesso Celli, non appena avrà trovato serenità e passione, a guidarci in un percorso affinché la sottovalutazione della gestione di un cane non si traduca sempre più spesso in danni ad animali, bambini o adulti. O quando le cose vanno bene, al sovraffollamento dei canili e delle strutture comunali».

L’intervento è durato meno di tre minuti, ma tanto è bastato perché i detrattori si scatenassero: Sartori è stato immediatamente preso di mira per le sue parole e i toni usati, denigrato e delegittimato a parlare in consiglio comunale di un tema di questo genere, ritenuto da molti inadeguato o ridicolo. E poco importa che Celli abbia ringraziato pubblicamente Sartori e tutti gli altri colleghi che gli hanno espresso vicinanza: i “leoni da tastiera” si sono scatenati demolendo il consigliere del Pd.

L’uccisione delle oche di Davide Celli

Le due oche di Davide Celli sono morte il 31 marzo, attaccate nel giardino della casa di famiglia da due cani che già il giorno precedente avevano provato ad attaccarle: «Monzuno, San Rocco, due cani inselvatichiti mi sono entrati in casa mentre partecipavo da remoto alla riunione dei capigruppo – aveva detto Celli – Si sono messi a litigare con il mio cane. Pensavo che avrebbe potuto mandarli via mia moglie. Spesso i cani dei cinghialari arrivano fin quassù e non mi sono mai preoccupato, dato che non sono mai molto aggressivi. In realtà si è consumata una vera e propria battaglia, i due cani si sono avventati su di un'oca e se la volevano  portare via, mia moglie è riuscita ad impedirlo. L'oca è in infermeria. Sono due molossi, uno è ferito con un pungiglione di un istrice piantato in una zampa. E non va bene. Non sono pericolosi per l' uomo, non hanno mostrato nessun atteggiamento aggressivo verso mia moglie. Se abitate in zona tenete gli animali in casa».

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Il giorno successivo i cani sono tornati, e questa volta le due oche, una di 14 anni e una di 4, sono state uccise. Un dolore immenso per Celli che ha ricordato il rapporto profondissimo che lo legava ai due uccelli: «Riposa in pace vecchia mia, il tuo uovo si schiuse davanti agli occhi incantati miei e di mio padre che era accanto all'incubatrice in quel momento – ha scritto postando una foto dell’oca più grande – Mio figlio piccolino, te lo ricordi? Per quanti lunghi anni lo abbiamo accompagnato alla fermata del bus? Che piovesse o nevicasse, ce ne andavamo via tutti e tre insieme in fila indiana, all'inizio non avevi ancora le penne bianche  e sembravi un piumino giallo buono solo per spolverare la tv. Spero che mi perdonerai per non  essere riuscito ad arrivare in tempo per salvarti. Ce l'ho fatta, per 14 anni, questa volta, no. Ciao per sempre mia inseparabile amica, ci rivediamo di là, e salutami tanto mio padre».

Celli ha quindi promesso di rivolgersi al sindaco Mattia Lepore per presentare una proposta specifica per imporre formazione e controlli adeguati per chi sceglie di accogliere un cane di particolari razze: «È ora di finirla con certi personaggi che non sanno gestire i propri cani e, come se non bastasse, si scelgono le razze più difficili da gestire, ma non ne farò una questione di razza, ma di testa di chi si ritrova ad avere a che fare con quella razza – ha sottolineato Celli – L'esame lo dovrà sostenere la testa del padrone del cane, e non il cane. Il problema, tanto per capirci, non è: "mi dispiace non ho fatto il recinto abbastanza alto e i cani sono scappati”, il problema è che se prendi un cane, un Pit bull o similare, devi stare con il cane e non devi chiuderlo nel recinto. Può essere alto o robusto fin che vuoi quel recinto, ma nel momento che  il cane scappa. Il problema non è rinchiudere, ma è capire che rinchiudere è l'inizio della fine».

«Ed è anche ora di finirla con il giro di soldi in nero che girano intorno a tutti quegli allevatori casalinghi che hanno trovato l'America in Italia – prosegue Celli – E scrivo in generale e non riferendomi a quanto accaduto. Delle critiche che arriveranno, francamente me ne sbatto. Io tiro dritto. Poi, è pur vero, che l'ultima parola spetta al signor sindaco Matteo Lepore. Volete il Pitbull? Vi fate un corso, altrimenti pagate una tassa di soggiorno che serve a compensare i danni e le spese che il Comune dovrà sostenere quando il Pitbull sarà portato al canile. E io, ricordatevelo, sono un proprietario di Pit e dovrò fare il corso».

Selvaggia Lucarelli e la solidarietà a Sartori

In difesa di Sartori è intervenuta nelle scorse ore Selvaggia Lucarelli, che ha ricordato che «le oche di Davide sono state sbranate da cani lasciati liberi da chissà chi, lui ha scritto dei post addolorati, una delle due era parte della famiglia da 14 anni. Santori ha fatto un discorso tenero, affettuoso, abbracciando il collega e ricordando che “i molossoidi richiedono attenzioni costanti, esperienza e soprattutto presenza umana”. Un discorso importante – ha aggiunto la giornalista – visto che mesi fa è morta una ragazza di 20 anni a Catanzaro aggredita da cani incustoditi e ogni anno persone e animali domestici sono vittime di cani lasciati liberi di aggredire e uccidere».

«È un mese che postiamo foto di ucraini che rinunciano a portare una valigia per scappare con i loro cani, gatti, coniglietti e poi deridiamo Santori e la sensibilità nei confronti degli animali domestici – sottolinea ancora Lucarelli – Fatemi capire: il bambino che arriva in Romania col gatto ha un significato e un consigliere che piange per la morte delle sue amate oche è roba su cui spanciarsi? Decidetevi eh. O gli animali sono parte della nostra vita o sono accessori buoni per Instagram.  Io sto con Santori e abbraccio Davide Celli. Non è sempre il giorno per essere cinici».

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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