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8 Aprile 2021
16:53

Il panda gigante (Ailuropoda melanoleuca)

Il panda gigante (Ailuropoda melanoleuca) è un mammifero della stessa famiglia degli ursidi originario della Cina centrale. Caratterizzato da una folta pelliccia bianca e nera, si alimenta esclusivamente di bambù ed è considerato una specie vulnerabile. Vediamo tutte le caratteristiche di questo animale simbolo della Cina.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Il panda gigante (Ailuropoda melanoleuca) è un mammifero della stessa famiglia degli ursidi originario della Cina centrale. Nonostante, secondo la classificazione tassonomica, si consideri un carnivoro, la sua dieta è quella di un erbivoro. Il termine panda non si usa solo per il panda gigante, ma anche per un’altra specie, meno famosa, chiamata panda minore (Ailurus fulgens), a cui appartengono individui molto più piccoli e ricoperti da una folta pelliccia rossa.

Il panda gigante rappresenta il logo del WWF ed è il simbolo della cultura e della tradizione nella Repubblica Popolare Cinese, dove viene anche raffigurato sulle monete nazionali.

Caratteristiche del panda gigante

Il panda gigante ha un mantello molto spesso caratterizzato dal doppio colore bianco e nero, da cui prende il nome scientifico in latino Ailuropoda melanoleuca, che significa letteralmente orso bianco e nero dai piedi di gatto. Il pelo nero si trova intorno agli occhi, alle orecchie e lungo le spalle, mentre la coda è bianca. Un panda gigante adulto può raggiungere i 150 kg di peso e un’altezza intorno ai 120 cm. Hanno una forte mascella, adatta alle lunghe attività di masticazione del bambù. Le zampe sono solide e robuste e nel tempo hanno sviluppato un osso supplementare oltre alle 5 dita, il sesamoide radiale, che può sembrare un pollice opponibile, ma non è un dito e si è sviluppato per poter maneggiare meglio i rami delle piante di cui va ghiotto.

Dove vive il panda gigante

Il panda gigante è a rischio di estinzione e, oltre ai diversi zoo nel mondo in cui vive in cattività, è presente in natura solo nella provincia di Sichuan e nelle montagne Qin della Cina centro occidentale. La loro sopravvivenza è possibile soprattutto grazie alle riserve all’interno delle quali vive il 54% dei panda giganti.

In passato il panda gigante viveva anche nella Cina meridionale, nel Vietnam e in Myanmar, nei territori ricchi di bambu tra i 100 e i 3000 metri di altitudine.

Alimentazione

Il 99% dell’alimentazione di questo animale è data dal bambù e soprattutto dai suoi germogli che, avendo basse proprietà nutritive, obbligano il panda gigante ad ingerirne in grandi quantità: dai 12 ai 30 kg al giorno. Questo animale passa gran parte della sua giornata (circa 14 ore) nutrendosi.

Secondo uno studio condotto dall’Università di Cambridge e pubblicato nel 2009, l’urbanizzazione delle sue zone di origine rende sempre più difficile il reperimento di questa pianta, complicando così anche la possibilità del panda gigante di trovare luoghi in cui nutrirsi.

La forte presenza dell’uomo nel suo ambiente naturale, riduce inoltre le foreste di bambù in piccoli fazzoletti di foresta, impedendo così gli spostamenti degli animali da una comunità all’altra e rendendo più difficile l’accoppiamento con individui dal patrimonio genetico differente. L’abitudine ad accoppiarsi con individui della stessa comunità (che raramente superano i 15 individui) si chiama endogamia e ha la conseguenza di impoverire il patrimonio genetico, aumentando i rischi di morte per malattie.

Riproduzione e svezzamento

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Il panda è un animale tendenzialmente solitario che si riproduce poco. Le femmine si accoppiano infatti una sola volta all’anno in primavera. Questi grandi ursidi raggiungono la maturità sessuale intorno ai 5 anni e sono fertili per circa 2 o 3 giorni all’anno. La gravidanza dura invece molto tempo e i parti danno alla luce generalmente solo un cucciolo ma, se invece sarà un parto gemellare, la mamma si prenderà cura solo di uno dei due piccoli. Inizialmente l’animale è cieco e non riesce a muoversi da solo. Lo svezzamento dura 18 mesi in cui l’animale impara a cacciare e a difendersi. Mentre la madre è in cerca di cibo, il piccolo panda rimane da solo all’interno di un luogo nascosto.

I predatori del panda gigante

I predatori che condividono l’habitat con il panda gigante e che potrebbero rappresentare un pericolo sono l’orso bruno, il leopardo, il lupo e il leopardo delle nevi. Quasi sempre questi animali scelgono però di attaccare i piccoli, perché gli adulti possono difendersi molto bene. Per molto tempo inoltre, anche l’uomo ha cacciato questo grande mammifero all’interno del suo territorio, rendendosi così anch’esso una delle cause del rischio di estinzione della specie.

Il panda gigante è aggressivo?

Il panda gigante è un abile nuotatore e arrampicatore, e, nonostante la stazza, si muove con agilità all’interno del suo habitat. Nei confronti dell’uomo mostra, spesso, una timida curiosità. In caso di avvistamento, infatti, copre spesso il muso e tende a non avvicinarsi eccessivamente. Se avverte un pericolo per sé stesso o per i suoi cuccioli, il panda gigante può però cercare di allontanare la minaccia, anche se si tratta dell'uomo.

Il fastidio provocato dalla presenza degli esseri umani si manifesta soprattutto negli zoo, dove molto spesso il panda gigante rifugge l’osservazione costante da parte dei turisti.

Non si tratta quindi di un animale aggressivo, ma chiede rispetto e tutela della sua sicurezza e incolumità.

Sforzi per la conservazione della specie in libertà e in cattività

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A causa della bassa fecondità, ma anche della scomparsa delle foreste di bambù provocata dai cambiamenti climatici e dalla segmentazione dei suoi habitat, il panda gigante è considerato vulnerabile dall’Unione Mondiale per la Conservazione della Natura (IUCN) fin dal 1990. Secondo uno studio condotto dal WWF, nel 2014, in natura, esistevano ancora 1864 panda. Anche il continuo disboscamento delle foreste aumenta le difficoltà affrontate da questo animale che, sebbene, grazie alle iniziative di tutela e sensibilizzazione, aumenti gradualmente di numero, ancora non è fuori pericolo. Sempre grazie ai progetti di tutela della specie, inoltre, l’area di distribuzione di questo mammifero è aumentata circa del 12% negli ultimi 20 anni.

Anche all’interno degli zoo il numero di panda è in leggera crescita, ma rimane ancora bassa la variabilità genetica che ne condiziona le possibilità di sopravvivenza.

I panda “immaginari” famosi

Il suo aspetto pacifico e il caratteristico colore del pelo lo rendono un animale particolarmente “simpatico” e utilizzato quindi per la narrativa dedicata ai bambini, e non solo. Il panda gigante è stato più volte protagonista di cartoni animati e storie quali Kung Fu Panda (prodotto nel 2008 da Dreamworks) o il cartone animato Ranma ½ , in cui il personaggio Genma Saotome è un uomo caduto in una sorgente in cui era morto un panda gigante, e per questo motivo si mostra per gran parte della storia sotto le sembianze di un panda.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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