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21 Maggio 2024
15:29

I cani sono davvero felici quando scodinzolano?

Sì, i cani quando sono felici scodinzolano. Muovere la coda è un modo per esprimere la gioia, ma bisogna capire come quel movimento sta avvenendo e in quale contesto, perché potrebbe volerci comunicare anche qualcos'altro.

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Sì, i cani quando scodinzolano lo fanno anche perché sono felici e muovere la coda è un modo per esprimere la gioia. Ma bisogna capire come quel movimento sta avvenendo e in che contesto per essere certi che ciò che "ci stanno dicendo" è «sono felice» e non qualcos'altro.

Partiamo dal presupposto che per chi vive con un cane uno dei momenti più belli di condivisione è proprio quando lo vediamo muovere la coda gioiosamente mentre stiamo insieme, magari con grande intensità quando ci rivede al rientro a casa o durante una sessione di gioco, oppure anche in modo lento e fluido in un momento di coccole e relax.

Spesso, però, si associa lo scodinzolio solo alle emozioni positive mentre un cane utilizza la coda per comunicare diversi stati d'animo. Come ha scritto Luca Spennacchio, istruttore cinofilo e membro del comitato scientifico di Kodami: «Un cane può scodinzolare quando è nervoso, assertivo o pronto allo scontro fisico con un altro cane. Per meglio comprendere come stanno le cose proviamo a pensare per un istante alla coda come manifestazione di uno stato emotivo e non tanto come mezzo per comunicare con l’altro, come fosse una sorta di barometro che si attiva quando il livello di eccitazione aumenta la sua pressione. Tanto è il livello di eccitazione tanto si attiva il suo movimento».

Riconoscere dunque quando un cane scodinzola per felicità è importante e per farlo si può osservare che il movimento è ampio, morbido e la coda è tenuta a metà altezza, orizzontale e parallela al suolo.

Perché i cani quando sono felici muovono la coda

Uno studio scientifico recente ha ipotizzato che siamo noi umani "gli artefici" di quel movimento di gioia espresso con la coda. Un articolo pubblicato su Biology Letters sul perché i cani scodinzolano ha infatti indagato le origini di questo comportamento e su Kodami abbiamo intervistato una delle autrici, la ricercatrice Giulia Cimarelli che ci ha spiegato che «lo scodinzolio è sicuramente uno dei comportamenti più evidenti e riconoscibili del cane. Chiunque viva con un cane lo sperimenta ogni giorno. Ci attrae molto, tuttavia sappiamo ancora molto poco sia sulla sua origine evolutiva che sui meccanismi che lo regolano».

Una delle risposte che hanno trovato gli esperti nella ricerca a firma del Max Planck Institute for Psycholinguistics di Nijmegen, in Olanda, e in collaborazione anche con l'Università di Torino è che «sono due le possibili ipotesi: la prima prevede che lo scodinzolio sia emerso come effetto collaterale della selezione artificiale e rientra nella cosiddetta "sindrome della domesticazione" – ha aggiunto Cimarelli – Selezionando attivamente i cani più docili e amichevoli l'uomo ha indirettamente favorito caratteri morfologici e comportamentali associati a questo tratto. Nel cane è successo per esempio con le orecchie pendule, con alcune colorazioni del mantello e potrebbe aver coinvolto anche lo scodinzolio, correlato geneticamente a questi tratti e quindi diventato nel tempo più accentuato». La seconda, sempre in base allo studio effettuato, «prevede un coinvolgimento molto più attivo da parte della nostra specie: a noi umani piace e ci attrae tutto ciò che è ritmico, come per esempio la musica, e una coda che scodinzola lo fa in maniera ritmica. Potremmo quindi aver selezionato, inconsciamente o consciamente, proprio i cani che scodinzolavano di più perché ne eravamo particolarmente attratti».

Gli altri significati dello scodinzolio del cane

La coda, dunque, è un barometro che può aiutarci a capire le intenzioni del cane. È uno strumento comunicativo che i nostri compagni di vita utilizzano con grande sapienza e che tra di loro assume significati molto chiari nelle interazioni intraspecifiche.

Soffermandoci solo sullo scodinzolio, come accennavamo, questo non ha un unico significato ma a seconda dell'intensità  e della posizione della coda (alta, a metà, bassa) fa sì che cambi il messaggio che il cane sta dando. Altro elemento da valutare è anche la lateralizzazione, ovvero il lato da cui viene messo in atto (verso sinistra o verso destra) lo scodinzolio.

Il movimento della coda varia a seconda delle emozioni che il cane sta provando, in base al contesto e alla situazione in cui si trova. Ipotizziamo allora, per fare un esempio, un incontro tra due cani che non si conoscono e sono entrambi maschi così da "fotografare" i due segnali a cui badare: intensità e posizione della coda. Immaginiamo che i due, vedendosi da lontano, potrebbero scodinzolare intensamente ma con la coda dritta e in una postura rigida.

In questo caso i soggetti non stanno affatto esprimendo felicità ma manifestando una tensione emotiva nell'aver identificato a distanza un contendente o comunque un estraneo dello stesso sesso prima eventualmente di arrivare a confrontarsi. La stessa scena, se non mediata dall'osservazione delle persone di riferimento che devono non favorire incontri al guinzaglio in contesti e stati d'animo non sereni, potrebbe avvenire anche a fronte di un incontro diretto, diciamo "muso a muso", in cui la posizione della coda e l'intensità del movimento devono far comprendere lo stato d'animo sottostante.

Ancora, un cane può scodinzolare per esprimere preoccupazione, ansia e curiosità. Si passa dunque attraverso una gamma di emozioni che vengono rappresentate con il movimento attraverso una comunicazione rivolta al mittente che quando è un soggetto della stessa specie avrà un messaggio chiaro mentre un essere umano necessariamente avrà difficoltà a comprendere il significato se non si approfondisce l'etologia canina. Questi movimenti sono accompagnati anche da posture differenti e pure attraverso eventuale piloerezione si può arrivare anche a comprendere che un cane che scodinzola in modo intenso e con coda altra sta anche avvertendo che la paura potrebbe portarlo poi a reagire se non compreso.

Altra e ultima questione è quella della lateralizzazione, argomento che abbiamo affrontato diverse volte su Kodami. In base a studi scientifici portati avanti in particolare dal professor Giorgio Vallortigara, si è scoperto che il modo in cui un cane scodinzola non è simmetrico. «La coda infatti tende a muoversi prevalentemente a desta o sinistra a seconda dello stato emotivo in cui si trova il cane – ha spiegato sempre Luca Spennacchio su Kodami –  E' stato infatti osservato che quando il cane è posto di fronte a stimoli a valenza positiva, come il proprio compagno umano, allora lo sventaglio della coda avviene prevalentemente sulla parte destra del cane e sta ad indicare un desiderio di avvicinamento. Viceversa quando il cane è posto di fronte a un individuo sconosciuto (nella ricerca si parla di stimolo che suscita emozioni negative) lo scodinzolio propende maggiormente sul lato sinistro del corpo».

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Diana Letizia
Direttrice editoriale
Giornalista professionista e scrittrice. Laureata in Giurisprudenza, specializzata in Etologia canina al dipartimento di Biologia dell’Università Federico II di Napoli e riabilitatrice e istruttrice cinofila con approccio Cognitivo-Zooantropologico (master conseguito al dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Parma). Sono nata a Napoli nel 1974 e ho incontrato Frisk nel 2015. Grazie a lui, un meticcio siciliano, cresciuto a Genova e napoletano d’adozione ho iniziato a guardare il mondo anche attraverso l’osservazione delle altre specie. Kodami è il luogo in cui ho trovato il mio ecosistema: giornalismo e etologia nel segno di un’informazione ad alta qualità di contenuti.
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