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30 Dicembre 2023
15:00

Come capire se il cane è felice di vederti

Lo scodinzolio, i salti di gioia, l'abbaio: sono tanti i comportamenti con cui il cane ci fa capire di essere felice di vederci. In alcuni casi, però, potrebbero essere fraintesi.

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I cani amano sentirsi parte del gruppo e questo aspetto, tipico della specie, è alla base della felicità che dimostrano quando rivedono i propri umani dopo un momento di separazione. Scodinzolano, piangono di gioia, saltellano in giro, trasportano qui e lì un oggetto con la bocca, abbaiano e saltano sulle zampe cercando di ottenere una carezza o un grattino.

Questi comportamenti ci permettono di capire quanto li rende felici rivederci e… dobbiamo ammetterlo: le feste che ci fanno al ritorno da una giornata di lavoro sono uno dei momenti più dolci della convivenza con i cani.

Anche se ogni individuo mostra la gioia a modo suo, non è difficile riconoscere i tratti che contraddistinguono la felicità, ma quali sono più nel dettaglio i comportamenti che ci fanno capire se il cane è davvero felice di vederci?

La coda

Partiamo dall'aspetto più prevedibile, che può forse addirittura risultare banale: le scodinzolate. Cosa c'è di più bello che vedere il proprio cane correrci incontro con la coda che, incontenibile, si sposta di qua e di là, muovendo anche parte del posteriore? Questo comportamento ci strappa sorrisi anche quando siamo stressati e ci fa sentire meno soli quando pensiamo di non avere nessuno intorno che capisca come stiamo.

Attenzione, però: talvolta si pensa che i cani scodinzolino solo per la felicità, invece non è così. I motivi che possono portare il cane a muovere la coda sono molti e, tra questi, vi è anche l'inquietudine, la preoccupazione e l'irritazione. Per riconoscere se vi sia o meno gioia in questi movimenti, bisogna notare alcuni dettagli come l'ampiezza della scodinzolata e la morbidezza dei muscoli coinvolti.

Se il cane è felice, la rigidità sarà ridotta e potete essere quasi certi che la sua sia proprio felicità. Quando invece la coda è tenuta dura, con movimenti scattosi e più contenuti, è più facile che alla base vi siano altre emozioni come il nervosismo o l'irritazione.

Se infine la coda è tenuta bassa, magari tra le zampe o adesa alla parte inferiore del corpo, è un segnale che il cane si sente intimorito o preoccupato.

Se il cane con cui ci si sta interfacciando, però, è il soggetto con cui conviviamo – a parte in alcuni rari casi – nel momento dell'incontro si può prendere la scodinzolata come un segnale positivo. L'attenzione deve essere invece più alta quando gli incontri riguardano cani con cui non si ha una relazione o quando si entra nei box dei canile.

Corsette, abbai, mugugni e leccate

Alcuni cani mostrano la propria gioia attraverso il piacere di fare movimenti e corsette intorno a noi, oppure saltellando per cercare di ottenere una carezza. Altri invece per la gioia abbaiano, mugugnano o non riescono a trattenere qualche piantino di gioia. I cuccioli, poi, che si trovano più in difficoltà nel gestire le emozioni, potrebbero perdere momentaneamente il controllo degli sfinteri e fare la pipì per la felicità. 

L'aumento del volume delle emozioni, infatti, porta a fare più difficoltà a concentrarsi e il soggetto sarà quindi più difficilmente in grado di mantenere la consapevolezza sul proprio corpo.

Ci portano un gioco

Questo comportamento è tipico di molti cani, ma non di tutti. Alcuni, infatti, possono essere estremamente felici nel vederci, senza avere però alcun interesse nel portare in giro gli oggetti. Ciò che spinge i cani a tenere in bocca qualcosa in questi momenti di gioia, infatti, è un mix di emozioni e motivazioni. In particolare ad intervenire è la motivazione sillegica, tipica dei retriever e di alcuni altri meticci o cani appartenenti ad altre categorie di razze come il Lagotto Romagnolo.

Questo aspetto simpatico e buffo può anche essere incentivato, se lo si desidera, dagli stessi pet mate, che possono abituarsi ad essere loro stessi nel momento dell'incontro a porgere un oggetto al cane il quale avrà quindi l'opportunità di svolgere un'attività in linea con i suoi desideri in un momento di forte emotività come l'incontro con il proprio umano.

Nello scegliere l'oggetto da porgere al cane, però, bisogna prestare attenzione perché questo gesto potrebbe diventare presto un'abitudine: evitate quindi le ciabatte, le scarpe o i calzini perché il cane potrebbe convincersi che siano di sua pertinenza. Un'idea valida, invece, è quella di tenere fuori dalla porta un apposito gioco che gli appartiene o un oggetto che non ha alcun valore per voi (come ad esempio un legnetto, se non vi è il rischio che lo ingoi).

La relazione

Il segreto per riconoscere la gioia del proprio cane, però, è la profonda conoscenza dei suoi comportamenti. Ogni individuo, infatti, manifesta la felicità in maniera unica e irripetibile e solo chi davvero è abituato ad osservarlo, chi prova a capirlo e chi trascorre molto tempo con lui, può intuire i più piccoli dettagli delle sue emozioni manifestate durante l'incontro.

Se alla base vi è una profonda relazione di conoscenza reciproca, rispetto, affetto e ascolto, infatti, ci si abituerà senza dubbio a riconoscere la gioia, la paura e la preoccupazione del proprio cane, anche da un solo sguardo. Serve tempo per raggiungere questi obiettivi, ma l'emozione che si prova nel conoscersi così bene è davvero enorme.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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