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31 Luglio 2021
16:00

Gatti e caldo, le razze che lo soffrono di più e come aiutarli

I gatti, soprattutto alcune razze, necessitano di particolari attenzioni in caso di ondate di caldo perché non hanno ghiandole sudoripare se non sotto il muso e tra i polpastrelli e possono avere difficoltà a disperdere il calore corporeo. Quali sono le razze che soffrono più il caldo, e i consigli per aiutarli a tollerarlo.

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Intervista a Dott.ssa Eva Fonti
Medico Veterinario membro del comitato scientifico di Kodami
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In estate, è ormai cosa nota, anche gli animali soffrono caldo e temperature torride, cani e gatti in primis, che non disperdono il calore sudando come avviene per gli essere umani.

I gatti in particolare necessitano di attenzione, in caso di ondate di calore, perché non hanno ghiandole sudoripare se non sotto il muso e tra i polpastrelli, e l’unico altro modo che hanno per disperdere il calore è aprire la bocca e ansimare, cosa che se avviene preoccupa maggiormente rispetto ai cani.

In generale dunque il gatto tende a disperdere il calore sdraiandosi su superfici più fresche o cercando l’ombra, e a ridurre al minimo il movimento sonnecchiando per la stragrande maggioranza delle ore più calde della giornata.

I gatti che soffrono di più il caldo

A seconda delle temperature, dello stile di vita del gatto e dell’habitat in cui è cresciuto ed è inserito la tolleranza e la sopportazione al caldo cambiano, ma in generale si può dire che ci sono razze che lo soffrono maggiormente, in particolare quelle senza pelo (il pelo funziona da termoregolatore) e quelle con il pelo molto folto e lungo.

Il caldo può inoltre avere effetti più marcati sui gatti anziani e su quelli obesi, e anche sui gatti con il muso schiacciato, che hanno le narici più ridotte e respirano con maggiore difficoltà.

Ci sono poi alcune razze che solfono maggiormente il caldo. In particolare:

  • Sphynx: i gatti senza pelo sono quelli che rischiano maggiormente con il caldo, perché non avendo pelliccia a fare da protezione sono esposti al freddo e al caldo, non sono protetti dall’escursione termica e devono per questo essere protetti con creme solari o tessuti e tenuti al riparo.
  • Maine Coon: il Maine Con è una razza che soffre molto il caldo, e che in estate tende ad aumentare il leccamento per inumidire la pelliccia. È proprio in estate però che perde la maggior parte del pelo, e il rischio è che si formino boli indigesti e potenzialmente pericolosi
  • Norvegese delle foreste: anche il Norvegese, come il Maine Coon, è un gatto a pelo lungo e folto che in estate tende a leccarsi maggiormente a causa del caldo.
  • Persiano: la combinazione di pelo lungo e muso schiacciato lo rende maggiormente a rischio in caso di temperature molto elevate, perché la dispersione del calore corporeo è più complessa.
  • Exotic Shorthair: sono gatti d’indole particolarmente affettuosa, ma molto delicati sia per questioni di peso (i gatti sovrappeso soffrono maggiormente il caldo) sia per la conformazione del muso, molto schiacciato, che rende la respirazione più difficoltosa.

Come aiutare i gatti che soffrono il caldo

Come spiega Eva Fonti, medico veterinario membro del comitato scientifico di Kodami, la prima cosa da fare per aiutare i gatti a sopportare il caldo e prevenire colpi di calore è evitare le escursioni termiche e tenerli riparati nelle ore più calde, soprattutto se sono all’esterno e non hanno luoghi in cui andarsi a rifugiare all’ombra e in zone più fresche.

Assolutamente sconsigliato tenere i gatti in verande, terrazzi o giardini non protetti, non ventilati o senza zone ombra (per non parlare del trasportino, che va utilizzato in caso di grande caldo esclusivamente per urgenze come visite mediche), e in caso di calore eccessivo si può bagnarli leggermente, mettendo sul pavimento tappetini refrigeranti o un ventilatore, evitando però eccessiva aria condizionata che potrebbe provocare un’escursione termica.

Anche l’acqua è molto importante: cambiarla spesso, tenerla sempre fresca (magari aggiungendo un cubetto di ghiaccio che lentamente si scioglie senza ghiacciarla) e quando possibile aggiungere la fontanella, che per alcuni gatti rappresenta un gioco e li può spingere a bere di più.

Anche la ciotola è importante, perché si è abituati a dare ciotole piccole ai gatti, ma la ciotola grande facilita al gatto l’abbeveraggio.

Un altro consiglio per aiutare il gatto a tollerare meglio il caldo è di modificare l'alimentazione, inserendo più cibi umidi per aumentare l'acqua assunta e più leggeri. Meglio inoltre dare il cibo nelle ore più fresche della giornata, al mattino presto o a sera inoltrata.

Anche il pelo necessita di un trattamento particolare in caso di temperature elevate, spazzolando regolarmente soprattutto i gatti a pelo lungo e folto per liberarli di quelli in eccesso ed evitare che possa ingoiarli. Molti gatti, come detto, aumentano il leccamento per cercare di abbassare la temperatura corporea.

Colpo di calore nel gatto, come riconoscerlo e come aiutare

Il caldo può creare problemi seri quando provoca ipertermia, conosciuta anche come colpo di calore, una condizione che può mettere a rischio la vita se non si agisce tempestivamente.

I sintomi del colpo di calore sono l’aumento della frequenza respiratoria e cardiaca, con affanno e respiro corto che può accompagnarsi all’apertura della bocca. Il gatto appare spossato e debole, in casi estremi può perdere conoscenza e vomitare. Le mucose sono solitamente pallide, e la temperatura è sopra i 40 gradi.

In caso di sintomi da colpo di calore, la prima cosa da fare è spostare il gatto in un luogo fresco e all’ombra, e provare poi a dargli acqua fresca da bere, bagnando magari la bocca con un polpastrello bagnato.

La seconda cosa da fare, in contemporanea, è abbassare la temperatura corporea tamponandolo con asciugamani bagnati (strizzati) o bagnano delicatamente il pelo con acqua fresca, mai gelata per evitare sbalzi di temperatura. Meglio non manipolarlo troppo e mantenere la calma, lasciando che recuperi piano piano le forze. Una telefonata al veterinario per un consulto aiuterà a capire i passi da fare dopo.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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