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3 Aprile 2022
15:00

La motivazione sillegica

La motivazione sillegica è il desiderio di portare al sicuro un oggetto considerato di valore. Ecco come interagire con un cane che ha questo interesse.

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Validato da Elena Garoni
Membro del comitato scientifico di Kodami

La motivazione sillegica

La motivazione sillegica è il desiderio di portare al sicuro un oggetto considerato di valore. Come ogni motivazione, è un orientamento con cui il cane osserva il mondo e attraverso il quale interviene su ciò che lo circonda.

Ogni motivazione, infatti, è come un indizio che permette di sapere quali azioni un individuo sarà portato a compiere in un determinato contesto. Scoprirle e riconoscerle nel cane con cui si vive aiuta a favorire una relazione profonda e basata sul rispetto della sua identità, la conoscenza dei suoi interessi e le attività che gli generano più piacere.

Come riconoscere la motivazione sillegica

I comportamenti che permettono di riconoscere la motivazione sillegica sono legati al riporto di un qualunque oggetto verso una destinazione considerata sicura o appropriata.

Se, ogni volta che ne ha l’occasione, il vostro cane afferra un oggetto e lo deposita nella sua cuccia, creando così cumuli di giochi, palline e calzini rotti, avete di certo di fronte a voi un cane che esprime la sua motivazione sillegica. Lo stesso vale anche per i cani che quando vi fanno le feste sull'uscio di casa afferrano la prima pantofola che incontrano, oppure amano riportare a casa un bastoncino al termine della passeggiata.

Se in alcuni, o in tutti, questi comportamenti riconoscete il vostro cane, siete i felici compagni di un “collezionista”, insomma, un cane che ha il desiderio, il talento e il bisogno di portare “al sicuro” qualunque cosa. In altri termini, un sillegico.

Le razze "esperte" di sillegia

Le razze che più spesso manifestano comportamenti legati a questa motivazione sono i Labrador, i Golden Retriever, ma anche altre razze di cani da riporto meno noti in Italia come ad esempio i Flat Coated Retriever.

Il progenitore comune di tutti i Retriever (che letteralmente significa proprio “riportatore”) è il Terranova, anch’esso un vero esperto della motivazione sillegica, esattamente come tutti i cani cosiddetti "da acqua" a cui appartengono ad esempio i Barboni, i Barbet e i Lagotti.

Sono però esperti di sillegia anche altre razze specializzate nelle attività venatorie e, in particolare nella cosiddetta ferma, come i Setter, i Bracchi e i Cocker.

Storicamente i Retriever e i cani da acqua svolgevano per i cacciatori e i pescatori compiti che richiedevano il trasporto di prede oppure delle reti colme di pesci al termine della giornata di lavoro in acqua. La selezione avvenuta nei secoli ha ovviamente favorito gli individui più adatti a questi mestieri, generando così cani che, anche anche se non si occupano più di questi mestieri, si sentono appagati attraverso il riporto di oggetti verso un luogo sicuro.

La grande mole di lavoro che veniva richiesta a questi cani, ha favorito la selezione di razze particolarmente solide dal punto di vista della struttura fisica e cani che ancora oggi sono davvero ricchi di vitalità.

Nella loro mente

Le razze più appassionate di riporto, sono spesso amanti delle palline, delle scarpe, dei calzini e più in generale di giocattoli, bastoncini e qualunque altra cosa sia trasportabile.

Gli oggetti acquisiscono facilmente un gran valore per loro e possono diventare spunti per iniziare un gioco ma anche insostituibili risorse da proteggere.

Se decidono di posizionarli in un determinato posto, state certi che la loro scelta non è casuale ma ponderata; come un umano appoggia i propri libri in una libreria, infatti, un cane dalla spiccata motivazione sillegica deposita le proprie risorse in quello che ritiene essere il loro posto.

Alcuni di loro, (in particolare i Golden Retriever) potrebbero abbinare la passione per il collezionismo a una determinata motivazione possessiva, ovvero il desiderio di tenere per sé ciò che hanno conquistato, rendendo complesso l’accesso alle sue risorse.

In generale, però, si tratta di cani che collaborano da secoli con l’uomo e che, nel tempo, hanno abbinato la motivazione sillegica a quella collaborativa e affiliativa, che sono due grandi alleate della relazione che li unisce ai loro umani. Grazie a questi desideri infatti, partecipano volentieri alle attività che gli vengono proposte e sentono il bisogno di partecipare attivamente alla vita familiare.

Come giocare con la motivazione sillegica

Ogni cane è un individuo a sé, ha una personalità, interessi e talenti che nessuno può conoscere meglio di chi condivide con lui l’intera vita. L’idea è quella di divertirsi insieme, quindi ogni proposta va declinata sulle vostre preferenze, i vostri tempi e le vostre passioni.

Ricordatevi che state giocando con un amico, non pretendete quindi i risultati, ma limitatevi piuttosto a concentrarvi su cosa vi fa divertire e cosa, invece, non fa per voi.

Un semplice gioco che può divertire voi e i vostri cani sillegici è legata ad alcuni classici attimi della vita familiare, ovvero il trasporto delle buste della spesa e della posta.

Ai loro occhi, in fin dei conti, questo è un momento di collaborazione con i propri umani e potrete, quindi, chiedergli di aiutarvi trasportando un oggetto verso una destinazione precisa. Magari non sono più le reti da pesca e le prede di un tempo, ma cosa importa se vi vedono sorridere?

Per verificare che questa attività diverta davvero il vostro cane, provate ad andare con lui verso la cassetta delle lettere, osservate insieme con attenzione le buste contenute e affidategliene una, per poi correre insieme verso casa. Se avete il dubbio che possa mangiarla, al primo tentativo utilizzate un foglio di carta senza importanza. Quando arrivate dentro casa, gratificatelo con un gesto che apprezza e chiedetegli di lasciare al suolo il foglio.

Se invece volete provare a lasciargli trasportare qualcosa quando tornate con la busta della spesa, preparate un oggetto non commestibile che il cane possa tenere in bocca. Si sentirà un vero eroe mentre vi aiuta in questo duro compito, passeggiando con la testa alta, un cartone tra le mascelle e un’espressione buffa, ma molto responsabile. Questo compito li aiuterà, inoltre, ad abituarsi ad utilizzare la bocca con delicatezza, un'abilità utile nella vita condivisa con gli umani.

Non dimenticate, infine, che i cani sillegici spesso amano anche cercare in autonomia gli oggetti. 

Soprattutto se il vostro cane va particolarmente “su di giri” quando tirate fuori le palline, provate quindi a prendere l’abitudine di fargliele cercare prima di giocare e, solo dopo il ritrovamento, premiateli con un lancio. (In questo caso può essere utile l’utilizzo di due palline uguali che vengono alternate).

Questa proposta è un compito che richiede maggiore attenzione e autocontrollo rispetto al semplice riporto e, soprattutto, mette in gioco le sue abilità olfattive. L’utilizzo dell’olfatto per molti cani è infatti un’attività rilassante che induce uno stato di eccitazione adatto a favorire la concentrazione.

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Le motivazioni sono i bisogni e i desideri propri di ogni individuo, attraverso il quale ognuno ricerca la gratificazione e rifugge la frustrazione e aiutano a comprendere cosa si aspetta e cosa cerca un cane nel mondo che lo circonda.

Saperle riconoscere nei comportamenti significa comprenderne l’origine e scoprire, inoltre, come divertirsi insieme appagando le sue necessità e godendo dei suoi talenti. Un cane che ha l’opportunità di esprimersi attraverso momenti di divertimento e scoprendosi talentuoso ha, infatti, maggiore possibilità di sviluppare una personalità sicura ed equilibrata. 

Conoscere in anticipo questi tratti della personalità del cane, vi aiuterà anche durante l'importante fase dell'adozione, quando vi chiederete chi sia il cane che fa per voi. Uno dei modi per saperlo infatti, è proprio chiedervi come vi immaginate di trascorrere il tempo insieme. 

La relazione che vi unisce, inoltre, sarà arricchita di momenti divertenti per entrambi e permetterà a voi di conoscerlo meglio e a lui di sentirsi davvero ascoltato.

Non esistono motivazioni che siano “buone” o “cattive”, ciò a cui è bello tendere insieme, infatti, è l’equilibrio, ovvero la capacità da parte dell'individuo di attingere il più possibile ad ognuna di esse in base alle situazioni ed ai contesti in cui ci si trova.

Se per alcuni cani di razza è piuttosto facile riconoscerle e proporre giochi divertenti in linea con esse, diventa invece più complesso per i meticci, che con i loro aspetti fantasiosi derivanti da incroci talvolta impossibili da riconoscere, alle volte nascondono meravigliose sorprese motivazionali.

Per riconoscere le motivazioni che contraddistinguono i meticci, infatti, bisognerà certo chiedersi quali siano le loro origini e le razze di cui è composto il suo mix, ma nella maggior parte dei casi, la vita insieme a loro sarà soprattutto una continua scoperta.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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