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10 Giugno 2024
17:13

5 comportamenti del cane da non ignorare

5 segnali che il tuo cane ti sta mandando e che non devi ignorare: vediamo assieme questi campanelli d'allarme per prevenire situazioni che potrebbero pregiudicare il suo benessere.

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Osservare il nostro compagno di vita canino è uno degli elementi fondamentali perché il rapporto che abbiamo con lui si chiami davvero relazione. Sono tante le persone che ancora pensano di conoscere i cani "perché ne hanno sempre avuti" o altre che sono così certe di sapere tutto di loro da dire "gli manca solo la parola". In realtà i cani ci mostrano in ogni momento quello che provano e l'intensità delle loro emozioni è leggibile attraverso appunto una corretta e profonda osservazione che non vada a finire in un estremo ("sono solo animali") o nell'altro ("è il mio bambino").

Ci sono comportamenti più semplici da notare che riguardano soprattutto l'aspetto della salute come quando il cane non mangia, non beve o non fa i suoi bisogni. Ma ci sono comportamenti come un aumento della diffidenza nei confronti di estranei o anche di membri della famiglia, la possessività sugli oggetti che aumenta di giorno in giorno o ancora un atteggiamento aggressivo nei confronti di altri cani che devono funzionare da "campanello d'allarme" per prevenire situazioni che, appunto, potrebbero peggiorare il suo benessere e anche il vostro.

Non mangia, non beve e non fa i suoi bisogni

Sembra quasi inutile sottolinearlo ma a volte capita che ce ne accorgiamo troppo tardi. Stare attenti al numero di volte in cui il nostro cane fa pipì e soprattutto la cacca è un'abitudine molto utile per i pet mate per monitorare lo stato di salute di Fido. Le deiezioni sono un barometro sulla salute e non a caso è una delle prime cose che i veterinari chiedono quando si porta a visita il proprio compagno, anche solo per il check up annuale che è sempre consigliabile fare.

Molti umani di riferimento, comunque, sono consapevoli di quanto stiamo scrivendo e sfidiamo chiunque abbia un cane e amici con un cane a negare che si parli della "qualità" della cacca del proprio amico nelle conversazioni quotidiane.  Al di là dell'ironia, l'espletamento dei bisogni è una cartina di tornasole per sapere che è tutto in regola dal punto di vista fisiologico e ciò vale anche per quanto riguarda la regolarità nell'assunzione di cibo e acqua da parte del cane.

Un cane che non mangia ci sta dicendo chiaramente che c'è qualcosa che non va, idem per quanto riguarda l'assunzione di acqua. Come ha scritto Maria Mayer, veterinaria esperta di alimentazione e membro del nostro comitato scientifico su Kodami: «Sono tanti i motivi per cui un cane può rifiutare di mangiare. Nella maggior parte dei casi la nostra preoccupazione potrebbe essere giustificata, perché tra le cause possono esserci problemi di salute o comportamentali». Tra i diversi motivi, infatti, ci potrebbero essere nausea, febbre e patologie croniche – dunque problemi legati alla sfera della salute – o stress, malessere psichico, eccitabilità, calore delle femmine nel cane maschio, una ciotola posizionata nel punto scorretto e così via, ovvero cause dovute a un aspetto più legato al comportamentale. Lo stesso si può dire anche nel caso in cui il cane non beve, sottolineando che le patologie alla base differiscono o possono essere concomitanti ma su questi aspetti si consiglia comunque e sempre di rivolgersi al proprio veterinario a cui riferire però tutto, ovvero "sintomi" e anche contesto.

Si lecca tanto, si morde il pelo

E' bene ricordarsi che ci sono aspetti che riguardano la salute fisica e altri che coinvolgono la psiche nei comportamenti da tenere in considerazione che potrebbero rappresentare un problema. Un cane che si lecca molto sta manifestando in ogni caso un malessere che può dipendere tanto dall'avere banalmente una ferita nel posto dove insiste fino a scoprire che magari è affetto da una forma di dermatite. Ma il leccamento prolungato e non legato a un problema di salute è invece rappresentativo di uno stato di disagio emotivo che porta il soggetto a scaricare su di sé la frustrazione, arrivando a mettere in atto comportamenti ossessivo compulsivi.

Lo stesso è stato osservato e diagnosticato su individui che arrivano a strapparsi il pelo a fronte non solo di problemi fisici ma di una frattura nella relazione con il proprio compagno umano. Eccesso di pulizia, parassiti, intolleranze alimentari e stress sono infatti solo alcune delle cause che possono condurre il cane a strapparsi il pelo. Questo comportamento spesso è il sintomo più visibili di altri problemi più o meno gravi che vanno affrontati e risolti sempre con il supporto del veterinario.

Stress e apatia

L'apatia e lo stress sono altri segnali che rientrano tra quelli da valutare sia da un punto di vista fisico che comportamentale. Entrambi, infatti, sono un campanello d'allarme sulla necessità di aumentare l'attività fisica e le uscite all'aperto. Ma se il cane non reagisce agli stimoli esterni, si lascia andare in un angolo o sta sempre a dormire e non vuole interagire, ciò può essere dovuto anche alla mancanza di stimolazione fisica e mentale e alla necessità di uscite e attività fisiche più frequenti. Questo stato può manifestarsi anche attraverso comportamenti ossessivi e ripetitivi, come quelli descritti sopra, ovvero il leccarsi in modo eccessivo o mordere parti del corpo, così come l'insorgenza di alcune patologie come la dermatite da stress. Dello stress nello specifico vi rimandiamo alla parte finale di questo articolo per riuscire a comprendere quali sono i segnali che il cane mette in atto e che possono aiutarci a comprendere che è arrivato il momento di intervenire.

Se ringhia spesso o smette di ringhiare

Non solo bisogna stare attenti al ringhio in generale ma anche a quando un cane non lo fa più mentre in precedenza era un suo segnale evidente. Ecco, bisogna fare un passo indietro e prima di tutto sottolineare che il ringhio nel cane è un messaggio chiaro e utilissimo proprio per dire all'interlocutore che ciò che sta accadendo lo infastidisce ma non vuole arrivare al morso. Una scorretta interpretazione, ovvero un eccesso di paura o il viverlo con inconsapevole superficialità, può portare l'umano a non capire ciò che il cane sta dicendo e quest'ultimo a passare all' extrema ratio ovvero al morso se non è stato, appunto, compreso nella sua comunicazione.

Questo "capitoletto" che dedichiamo a questa singola manifestazione comunicativa del cane è importante dal nostro punto di vista in un articolo in cui c'è una lista di comportamenti da non ignorare mettendo però in risalto anche il "silenzio" di un cane nel rapporto con gli altri in generale. Quando un cane viene infastidito, il ringhio è un segnale che è fondamentale per capire il suo stato d'animo e i confini entro i quali poi agire nell'affrontare il momento di disagio. Ma se quel messaggio viene perso, appunto perché in precedenza non è stato compreso, è molto alto il rischio che si arrivi a un comportamento fattivamente poi aggressivo. Sia chiaro: qualora ci si trovi già in questa situazione o, all'inverso, in quella in cui il cane che vi è accanto ringhia continuamente, è importantissimo contattare un educatore o un istruttore cinofilo. C'è qualcosa che decisamente non va nella relazione.

Sbadigli e altri segnali: dalla mimica facciale alla postura

Mettiamo insieme adesso qui alcune manifestazioni comportamentali che possono essere osservate, identificate e "tradotte" da noi umani. E' necessario infatti un breve excursus su quelli che sono chiamati i "segnali calmanti" dei cani, studiati da una dog trainer norvegese, Turid Rugaas, alla fine degni anni 80 e poi oggetto di diversi studi e evoluzioni dell'interpretazione.

Su Kodami ne ha scritto l'istruttore cinofilo Francesco Cerquetti, spiegando che: «Sono un tipo di comunicazione non verbale molto comune tra gli animali sociali» e precisando che tra i primi ad averli individuati è stato lo zoologo Desmond Morris «che ne parlò in un libro del 1967, "La Scimmia Nuda". La tesi è molto semplice: tra gli animali che vivono in gruppo sorgono a volte dei conflitti. E tuttavia non è interesse di nessuno che questi si trasformino in vere e proprie lotte il cui esito potrebbe essere, oltre agli eventuali danni fisici, anche uno sfaldamento dei legami sociali e un peggioramento delle condizioni di sopravvivenza per tutti». Ma quali sono questi segnali? Ad esempio quando il cane si lecca velocemente il naso, gira la testa, si immobilizza, si "fa piccolo" o annusa a terra o ancora sbadiglia. E quando lo fa? Tendenzialmente se c'è una situazione che percepisce come tesa come può essere il momento in cui per qualche motivo siamo arrabbiati con lui.

Lo fanno anche però tra di loro, come è stato riscontrato attraverso uno studio condotto da alcuni ricercatori italiani (Chiara Mariti, Caterina Falaschi, Marcella Zilocchi, Claudio Sighieri, Asahi Ogi e Angelo Gazzano) e pubblicato anche su Science Direct. Nell'articolo scientifico (del 2017) gli esperti sottolineano che «lo scopo era valutare scientificamente se i comportamenti chiamati segnali calmanti hanno una funzione comunicativa e calmante (cioè, attenuando la manifestazione aggressiva nell'altro cane). Ventiquattro cani, 12 femmine e 12 maschi, fungevano da mittenti; sono stati osservati per la manifestazione di comportamenti considerati da Rugaas appunto come "segnali calmanti". Il comportamento di ciascun cane è stato analizzato durante quattro incontri senza guinzaglio di 5 minuti, in cui il cane ha incontrato rispettivamente 4 diversi destinatari: un cane familiare e uno sconosciuto dello stesso sesso; un cane familiare e uno sconosciuto dell'altro sesso. Sono stati analizzati anche la manifestazione e l'andamento dei comportamenti aggressivi nei cani riceventi. In totale, sono stati osservati 2.130 CS … Questi risultati suggeriscono che questi segnali potrebbero effettivamente avere un ruolo nella facilitazione sociale e nella prevenzione di ulteriori comportamenti aggressivi».

Nell'ambito di questi segnali si riscontrano anche quelli legati allo stress che sono in fondo gli stessi: se un cane continuamente mette in atto i segnali calmanti vuol dire che la situazione intorno a lui decisamente non è affine a uno stile di vita che gli consenta di stare bene e a suo agio e dunque se il vostro cane continuamente attua delle strategie comunicative per farvi capire che qualocsa non va, date peso a questi messaggi e dunque continuate a osservarlo con attenzione per capire cosa c'è che non va nelle vostre azioni o anche solo nel contesto.

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Diana Letizia
Direttrice editoriale
Giornalista professionista e scrittrice. Laureata in Giurisprudenza, specializzata in Etologia canina al dipartimento di Biologia dell’Università Federico II di Napoli e riabilitatrice e istruttrice cinofila con approccio Cognitivo-Zooantropologico (master conseguito al dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Parma). Sono nata a Napoli nel 1974 e ho incontrato Frisk nel 2015. Grazie a lui, un meticcio siciliano, cresciuto a Genova e napoletano d’adozione ho iniziato a guardare il mondo anche attraverso l’osservazione delle altre specie. Kodami è il luogo in cui ho trovato il mio ecosistema: giornalismo e etologia nel segno di un’informazione ad alta qualità di contenuti.
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