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30 Dicembre 2023
9:00

C’è differenza di comportamento tra cane maschio e femmina?

Possono esserci differenze di comportamento tra cane maschio e femmina determinati da vari fattori, soprattutto sessuali. Ma attenzione alle semplificazioni superficiali.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Alcuni aspetti comportamentali dei cani possono variare significativamente tra i due sessi, influenzando la decisione sull'adozione del maschio o della femmina. La scelta di adottare un cane comporta una serie di considerazioni importanti, tra le quali il genere del nostro compagno, che ci portano a riflettere sulle possibili differenze anche comportamentali tra maschi e femmine.

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Le differenze tra cane maschio e cane femmina

I cani maschi, dal punto di vista anatomico, presentano caratteristiche specifiche legate alla loro funzione riproduttiva. Come la maggior parte dei mammiferi, tra i quali ci siamo anche noi, i cani maschi hanno organi sessuali esterni ben visibili e tendono solitamente ad avere una corporatura più massiccia e robusta rispetto alle femmine. Queste differenze fisiche possono influenzare alcuni aspetti del loro comportamento e della loro interazione con l'ambiente.

Attenzione al fatto che i testicoli dei cani potrebbero non scendere nello scroto in modo adeguato, si parla di testicolo, o testicoli, ritenuti (criptorchidismo). Questo fenomeno può essere già visibile nelle prime settimane di vita del cucciolo. È importante farsi consigliare dal medico veterinario di fiducia quando vi sono delle anomalie di questo genere.

La maturità sessuale nei maschi si ha in un periodo compreso tra i 6 mesi e l’anno d’età, questa variabilità dipende da molti fattori che possono avere a che fare con la razza d’appartenenza, le dimensioni dell’individuo, eccetera.

Le femmine, d'altra parte, hanno un apparato riproduttivo interno e sono generalmente più minute rispetto ai maschi. Durante il periodo dell'estro, comunemente noto come "calore", mostrano segni fisici e comportamentali specifici. Questo include un aumento del volume della vulva, perdite ematiche più o meno evidenti, e modifiche comportamentali come una maggiore ricerca di attenzione o irrequietezza. Inoltre, le femmine, generalmente, hanno una corporatura più snella e meno muscolosa rispetto ai maschi, sebbene questo possa variare in base alla razza.

Il dimorfismo sessuale nei cani, ovvero le differenze fisiche e comportamentali tra maschi e femmine, è un argomento interessante che si intreccia strettamente con l'effetto degli ormoni sulla struttura morfologica e comportamentale degli individui.

Gli ormoni giocano un ruolo importante nel determinare le differenze morfologiche tra i cani maschi e femmine. Queste differenze sono regolate principalmente dagli ormoni sessuali: testosterone nei maschi ed estrogeni nelle femmine.

Il testosterone influenza la crescita e lo sviluppo dei cani maschi, contribuendo a una struttura generalmente più robusta e massiccia rispetto alle femmine. Questo include una maggiore massa muscolare e, in alcuni casi, dimensioni più grandi (maggior altezza al garrese).

Gli ormoni influenzano lo sviluppo di caratteristiche sessuali secondarie come la dimensione e la forma del cranio, la lunghezza del muso e persino la distribuzione del pelo. I cani maschi spesso presentano un muso più largo e una corporatura più imponente, alle volte con mantello più folto (ovviamente sempre tenendo presente le caratteristiche delle differenti razze che possono incidere molto su questi dettagli).

Gli estrogeni regolano lo sviluppo dell'apparato riproduttivo femminile. Durante il ciclo estrale, i cambiamenti ormonali possono causare modifiche fisiche, come l'ingrossamento della vulva e variazioni nel comportamento.

Il ciclo estrale nelle femmine di cane varia a seconda dell'individuo, della razza e dell'età. La maggior parte delle femmine entra in calore due volte all'anno, ma ci può essere una grande varietà in termini di frequenza e durata del ciclo (in alcune razze il calore si ha una sola volta all'anno). Questo ciclo è un importante aspetto della biologia riproduttiva canina che chi vive con un cane dovrebbe comprendere, specialmente nell’evitare gravidanze generalmente inopportune soprattutto in questo periodo storico infausto da questo punto di vista.

Generalmente, la maggior parte delle femmine di cane entra nel primo calore tra i 6 e i 12 mesi di età. Tuttavia, questa tempistica può variare in base a diversi fattori – come abbiamo visto nel caso della maturità sessuale nei cani maschi – come la razza e le dimensioni individuali del cane e le condizioni ambientali più o meno stressanti.

Anche i cani maschi vanno in calore?

Il termine "calore" è specifico per le femmine e si riferisce al loro ciclo riproduttivo. I maschi non hanno un periodo di calore in senso stretto, ma rispondono agli stimoli olfattivi e comportamentali delle femmine in estro. Questa reazione può manifestarsi con un aumento dell'assertività, marcatura del territorio, tentativi di fuga per trovare femmine ricettive, e una generale maggiore eccitabilità e irrequietezza, accompagnata alle volte da inappetenza e difficoltà a riposare anche nelle ore notturne.

Per i maschi i periodi in cui le femmine attraversano questa fase fisiologica può essere assai stressante, in modo particolarmente evidente in età adolescenziale, quando la loro capacità di autocontrollo è particolarmente immatura. Nei nostri compagni canini è probabile che questa immaturità permanga per tutta la durata della vita.

Le differenze comportamentali tra cani maschi e femmine

L'influenza ormonale non si limita all'aspetto fisico, ma si estende anche al comportamento. Facciamo alcuni esempi:

Comportamento territoriale

I cani maschi tendono a essere più territoriali rispetto alle femmine. Questo si manifesta con un comportamento più evidente nella marcatura del territorio e in una possibile maggiore assertività verso altri cani, specialmente maschi non conosciuti, spesso percepiti come competitor se non proprio come minacce. Ma anche in questo caso il tutto è molto variabile, non ci stancheremo mai di dirlo, e ha a che fare con le caratteristiche individuali di un soggetto e le sue esperienze. Attenzione, perché con ciò non si vuole affatto dire che le femmine non possano avere una spiccata motivazione territoriale, si intende che i maschi tendono a manifestarla in modo più eclatante nella maggior parte dei casi.

Gestione del calore

Le femmine in calore possono mostrare cambiamenti comportamentali significativi, come l'essere più affettuose o irrequiete, e possono attrarre l'attenzione di cani maschi, il che può richiedere una supervisione più attenta. Nel contempo potrebbero diventare meno tolleranti verso le altre femmine del proprio gruppo o estranee. In questo periodo è anche possibile che la motivazione sillegica, ossia quella legata alla raccolta e alla condivisione di risorse, si manifestino in modo più evidente insieme con quella epimeletica, cioè il bisogno di accudire.

Tutto ciò in alcune femmine si traduce nella raccolta di oggetti, giocattoli o altro, e nell’accudimento nella propria cuccia, una sorta di gioco di simulazione delle prime cure parentali, una preparazione all’arrivo della nuova cucciolata. Questo implica anche che in alcune femmine possano manifestarsi comportamenti di protezione di questi feticci, e il cane potrebbe non vedere bene chi intenda avvicinarsi alla sua “tana” aumentando la propria comunicazione assertiva.

Socializzazione

In termini di socializzazione, le differenze possono variare in base al carattere individuale del cane più che al sesso. Tuttavia, generalmente si ritiene che le femmine siano più indipendenti e meno inclini a mostrare comportamenti conflittuali rispetto ai maschi. Ciò va inteso soprattutto nel senso che le femmine – generalmente – tendono ad essere meno interessate alla competizione con altri cani sconosciuti quando li incontrano per strada, ma ovviamente ci possono essere moltissime eccezioni. Nel caso in cui invece si trovino alle strette, il fatto che siano femmine non esclude affatto un comportamento aggressivo, per esempio nel caso si sentano minacciate.

Scegliere di adottare un cane maschio o femmina

A nostro avviso la decisione di adottare un cane di un genere piuttosto che di un altro spesso si basa su convinzione superficiali, che poco hanno a che fare con reali specifiche legate al sesso dei cani. Dopo quanto detto in merito alle varie caratteristiche legate al dimorfismo sessuale, un aspetto importante è quello di considerare il cane che già vive con noi e il suo grado di socializzazione e socievolezza. Se viviamo già con un cane maschio, per esempio, e siamo in procinto di adottare un altro cane, auspicabilmente in canile o in rifugio, potremmo optare per una femmina per i primi incontri conoscitivi, soprattutto quando abbiamo qualche perplessità sulla socievolezza del nostro cane maschio nei confronti di altri cani maschi, tenendo presente che l’obbiettivo è quello della convivenza, quindi nella condivisione di spazi, risorse, interazioni affettive, eccetera.

Con questo non diciamo affatto che due cani maschi non possano convivere, né che due cani femmine lo possano fare. L’esperienza e la guida di personale esperto ci saranno di supporto in questa decisione nel considerare tutte le variabili.

Se vogliamo però possiamo dire che generalmente un individuo maschio, proprio per quanto detto prima sugli ormoni, tenderà ad essere maggiormente irrequieto ed energico, soprattutto nel difficile periodo dell’adolescenza, e ogni qualvolta percepirà i feromoni sessuali di una femmina in calore nelle vicinanze. Sta a noi decidere se questo fatto sia o meno una discriminante nella nostra scelta tutto considerato.

È importante ricordare che ogni cane è un individuo con il proprio carattere unico, e le generalizzazioni basate sul sesso possono non essere sempre accurate. L’educazione, l'ambiente domestico e le interazioni all’interno del proprio gruppo sociale (che comprende naturalmente anche la componente umana) giocano un ruolo cruciale nello sviluppo del comportamento di ogni cane. Semplificazioni estremamente superficiali come “le femmine sono più buone” oppure “i maschi sono più aggressivi” non hanno alcun senso, come il pensare che il comportamento di accudimento sia sempre più sviluppato nelle femmine e per nulla nei maschi, soprattutto per quanto concerne il rapporto tra cani di famiglia e i cuccioli umani. Ribadiamo ancora una volta che tutto ciò attiene alla sfera soggettiva di ogni singolo individuo, alla sua storia personale, a prescindere dal fatto che il cane sia di un genere piuttosto che di un altro. Invece dovremmo considerare il nostro atteggiamento nei loro confronti e chiederci quanto sia influenzato dalle nostre sovrastrutture culturali e da aspettative che poco hanno a che fare con loro, ma più che altro con noi stessi.

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Luca Spennacchio
Istruttore cinofilo CZ
Ho iniziato come volontario in un canile all’età di 13 anni. Ho studiato i principi dell’approccio cognitivo zooantropologico nel 2002; sono docente presso diverse scuole di formazione e master universitari. Sono autore di diversi saggi.
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