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30 Agosto 2021
17:01

Un gattino verniciato di rosso si aggira nel borgo di Ferentillo

Un gattino verniciato di rosso è stato avvistato nei giorni scorsi nel borgo umbro di Ferentillo, in provincia di Terni. Si tratta di un cucciolo di pochi mesi, come si può notare dalla foto condivisa dall'Enpa. Le autorità stanno indagando, soltanto due settimane fa sempre a Ferentillo due gattini sono stati lanciati contro il cancello dell'abitazione di una volontaria e uccisi. Anche in questo caso è stata fatta denuncia, l'Enpa attacca: "Spregevole"

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Un gattino verniciato di rosso è stato avvistato nei giorni scorsi nel borgo umbro di Ferentillo, in provincia di Terni. A denunciarlo è stata la sezione provinciale dell’Enpa, che in questi giorni è alla prese con numerosi cuccioli molto piccoli recuperati perché a rischio oppure abbandonati.

«Dei turisti in visita al Museo delle Mummie di Ferentillo ci hanno segnalato la presenza di un gatto verniciato che si aggira nel borgo – hanno fatto sapere gli operatori di Enna, che hanno informato dell’accaduto i carabinieri Forestali – Chi ha compiuto questo gesto forse non sa che il maltrattamento di animale è un reato, ovviamente se qualcuno ha informazioni da darci può contattarci al 3481487889».

A oggi il gatto, un cucciolo come si può notare dalla foto condivisa, non si è lasciato avvicinare per controllare il suo stato di salute. L’episodio arriva a una settimana dalla violenza avvenuta sempre a Ferentillo, dove due cuccioli di gatto sono stati uccisi dopo essere stati lanciati contro il cancello di una volontaria Enpa. L’Enpa di Terni ha già provveduto a fare denuncia e le carcasse dei gattini sono stati portati all’Istituto zooprofilattico per determinare con certezza la causa della morte, anche se sembra accertato che a ucciderli sia stata la violenza dell’urto.

«L’autore di una simile barbarie non ha nulla di umano – attacca Enpa – è solo uno spregevole vigliacco che merita di pagare quanto prima per questo orrore. Persone che compiono gesti così crudeli sono un pericolo per tutti, ovviamente non ci lasceremo scoraggiare e continueremo a proteggere gli animali come facciamo da 150 anni».

Maltrattamento animali, come viene punito dalla legge

La legge che disciplina e punisce i reati contro gli animali è la 189 del 2004, “Disposizioni concernenti il divieto di maltrattamento degli animali, nonché di impiego degli stessi in combattimenti clandestini o competizioni non autorizzate”, che istituisce nel Codice Penale italiano il titolo IX bis sui “delitti contro il sentimento per gli animali”.

Il valore semantico del titolo è molto importante: sottolinea la differenza tra il concetto di sentimento per gli animali e sentimento degli animali e ci ha portato a riflettere su come la protezione di questi sia rimandato al sentimento di pietà dell’uomo verso di loro e non la protezione dei loro sentimenti.

Il titolo IX bis introduce i delitti per l’uccisione di animali (Art. 544 bis), il maltrattamento di animali (Art. 544 ter), gli spettacoli e le manifestazioni vietate (Art. 544 quater) e il divieto di combattimenti tra animali (Art. 544 quinquies). Le disposizioni contenute in questo Titolo del Codice stabiliscono, oltre alle condotte incriminate, le rispettive sanzioni. Tali sanzioni, sono poi state inasprite nel 2010 grazie alla Legge 201/2010 (Testo della Legge 201/2010).

In particolare i primi due articoli (544 bis e ter) stabiliscono che “Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro”. Inoltre, il 544 ter prevede la stessa pena per chi somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate o trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi. La pena per il maltrattamento aumenta della metà se dalla condotta ne deriva la morte dell’animale.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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