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7 Aprile 2024
12:00

Lo scoiattolo rosso (Sciurus vulgaris)

Lo scoiattolo rosso, detto anche scoiattolo comune, è un roditore della famiglia Sciuridae. Nonostante il nome, il suo mantello può essere anche bruno, nerastro o grigio. Abita la maggior parte delle regioni italiane. Vive nelle aree boschive e si nutre prevalentemente di semi e ghiande.

Membro del comitato scientifico di Kodami
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Lo scoiattolo rosso (Sciurus vulgaris), anche noto con il nome di scoiattolo comune, è un mammifero della famiglia Sciuridae e dell'ordine dei roditori, diffuso non solo in Italia, ma anche in gran parte d'Europa e dell'Asia.

Nonostante il nome della specie, il suo mantello può essere anche bruno, nerastro o grigio.

La IUCN lo cataloga come LC, ovvero a minor rischio di estinzione, eppure negli ultimi anni, in Italia è minacciato dalla presenza di una specie alloctona, ovvero lo scoiattolo grigio (Sciurus carolinensis).

Come è fatto lo scoiattolo rosso

Lo scoiattolo rosso può raggiungere un peso di 600 grammi, ma generalmente pesa tra i 240 e i 400 grammi. La lunghezza del corpo è di circa 20/25 centimetri, mentre la coda, che aiuta l'animale a mantenere l'equilibrio durante i salti, varia dai 15 ai 20 centimetri.

Ha una corporatura snella e un mantello dalle colorazioni variabili in base alla zona dell'areale e alla stagione. Le forme cromatiche più diffuse, secondo quanto descritto dall'Associazione Teriologica Italiana, sono quella rossa, bruna, nerastra, grigia e un mix di queste tonalità. La parte inferiore del corpo, invece, è bianca. Presenta lunghi ciuffi auricolari, i quali sono evidenti in particolar modo nelle stagioni più fredde. Soprattutto nelle zone più settentrionali dell'areale lo scoiattolo rosso presenta infatti un'evidente variazione del mantello. Il pelo invernale copre maggiormente le piante dei piedi ed è più fitto e spesso.

La muta (che sulla coda avviene una sola volta all'anno, mentre sul corpo avviene due volte, in primvera e in autunno) può essere ritardata o anticipata in base alla disponibilità alimentare o alla presenza di parassiti.

Habitat e distribuzione

Vive negli ambienti boschivi dell'Europa e dell'Asia, ma nell'ultimo secolo la densità delle popolazioni è mutata notevolmente. La specie è molto comune in Europa centrale, ma in Gran Bretagna, ad esempio, è quasi completamente scomparsa.

Per quanto riguarda il nostro paese, secondo quanto riportato dalla IUCN, è comune sulle Alpi e sulla catena degli Appennini, ma è in forte regressione (se non addirittura assente) in molte aree di pianura. La popolazione italiana è quindi definita come "in declino", sebbene sia ancora presente nella maggior parte delle regioni.

Lo scoiattolo rosso vive nei boschi di latifoglie e di conifere, in particolare sugli alberi di grandi dimensioni e maturi, i quali possono fornire una scorta abbondante di risorse alimentari, come semi e ghiande. Queste piante, generalmente, sono dotate di cavità o buchi nel tronco, i quali vengono utilizzati come tana. Lo stesso rifugio può venire sfruttato per diversi anni. I nascondigli vengono sfruttati anche durante gli inseguimenti per proteggersi dai predatori.

Lo scoiattolo rosso frequenta inoltre parchi e giardini urbani e può raggiungere i 2000 metri di altitudine, senza però oltrepassare il limite della vegetazione arborea.

In molte aree del nostro continente, a partire da 60 anni fa, è stato introdotto lo scoiattolo grigio (Sciurus carolinensis) con il quale lo scoiattolo rosso vive una dinamica competitiva. Sempre la IUCN, in un documento pubblicato nel 2013, descrive quindi in questo modo la condizione della specie: «Pur non rientrando nei criteri utilizzati dall'IUCN per definire lo status di una specie a rischio di estinzione, lo scoiattolo comune è da considerarsi fortemente minacciato dalla presenza della specie alloctona».

Lo scoiattolo grigio non va confuso con lo scoiattolo nero meridionale (Sciurus meridionalis), diffuso in Basilicata, Campania e Puglia.

Lo scoiattolo nero meridionale veniva un tempo considerato sottospecie dello scoiattolo rosso ma, in seguito alla pubblicazione, nel 2016, di uno studio a riguardo (condotto dall'Università degli Studi dell’Insubria, in collaborazione con il CNR) ha conquistato lo status di specie.

Alimentazione

Lo scoiattolo rosso si nutre prevalentemente di semi e, in base alla stagione, può prediligere anche gemme, germogli, fiori, funghi o insetti. Le riserve alimentari come semi di latifoglie e pigne di conifere vengono poi immagazzinate all'interno di buchi nel suolo o nelle cavità degli alberi, utilizzate anche come nascondiglio.

Comportamento e riproduzione

Gli scoiattoli rossi sono animali solitari che trascorrono molto tempo nell'attività di ricerca ed acquisizione di cibo. Generalmente sono più attivi nelle ore del mattino e nel tardo pomeriggio.

Nei mesi più caldi riposano negli orari centrali della giornata, ma questa abitudine diventa più breve (o scompare del tutto) nei mesi invernali.

Trascorrono la maggior parte del tempo sugli alberi, ma possono anche scendere a terra per cercare cibo o per sotterrare alimenti.

Non vanno in letargo, ma riducono nettamente la propria attività durante i forti temporali, nei momenti ventosi e quando la situazione può risultare rischiosa all'esterno. Le femmine, inoltre, mostrano un comportamento maggiormente sedentario anche quando si stanno occupando dello svezzamento dei piccoli ( che sono mediamente da 3 a 7).

I maschi, durante l'estro della femmina, si incontrano all'interno del suo territorio e competono per ottenere l'opportunità di accoppiarsi. Ciò nonostante, non si tratta di un animale fortemente territoriale e gli home range degli individui possono anche sovrapporsi parzialmente.

I giovani scoiattoli vengono spesso predati da parte di uccelli e da altri mammiferi e, infatti, il tasso di mortalità è piuttosto elevato. Secondo quanto pubblicato dal sito del Museo di Zoologia del Michigan, solo uno scoiattolo rosso su quattro sopravvive al primo anno di vita. La speranza media di vita della specie, invece, si aggira intorno ai 6/7 anni.

Lo scoiattolo rosso e l'uomo

Se non verranno attivati interventi gestionali adeguati la IUCN prevede un peggioramento dello status di conservazione dello scoiattolo rosso.

Bisogna inoltre considerare che le popolazioni meridionali, nel nostro paese, mostrano una distribuzione discontinua causata anche dalla frammentazione delle aree coperte da boschi. Questo aspetto riduce la possibilità di scambio tra le diverse popolazioni e ciò porta inevitabilmente a una ridotta densità e a una scarsa variabilità genetica. Quest'ultimo aspetto aumenta la possibilità di insorgenza di patologie genetiche, che possono a loro volta mettere a repentaglio le popolazioni di scoiattolo rosso.

In Calabria, inoltre, si aggiunge anche la minaccia rappresentata dall'espansione di un'ulteriore specie alloctona, ovvero lo Scoiattolo di Finlayson (Callosciurus finlaysonii) il quale, a partire dagli anni Ottanta, sta avendo una forte espansione, in particolare nelle aree tirreniche delle regioni meridionali.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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