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7 Dicembre 2022
18:00

Repressione del traffico di animali: il bilancio del Raggruppamento Cites

Il Raggruppamento Cites dei Carabinieri ha presentato il bilancio delle attività svolte quest'anno e durante la pandemia.

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9 milioni e 500mila euro di sanzioni e 7.100 controlli effettuati. Questo il bilancio dei Carabinieri del Raggruppamento Cites secondo il report delle operazioni effettuate lo scorso anno e diffuso oggi in occasione della presentazione del calendario curato dal Raggruppamento.

La Cites (Convenzione per il Commercio Internazionale delle specie di fauna e flora minacciate di estinzione) è una convenzione internazionale, firmata a Washington ed entrata in vigore nel 1975. Alla Convenzione aderiscono attualmente 184 Stati, tra i quali l'Italia, con l'obiettivo di sottoporre il commercio internazionale di esemplari di determinate specie a specifici controlli.

Nello specifico, i Reparti Cites dell’Arma dei Carabinieri si dedicano a svolgere controlli sul  territorio garantendo alti livelli di rispetto della Convenzione di Washington e supportando il Corpo della Guardia di Finanza nei controlli in area doganale. Operazioni effettuate anche durante l'emergenza Covid, come mostrano i risultati per il biennio 2020-2021:

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Le operazioni Cites nel 2020 e 2021

Tra le operazioni più rilevanti, i militari segnalano la “Cappuccetto Rosso”, eseguita nel marzo 2021, finalizzata a contrastare l’illecita prassi compiuta da alcuni allevatori di incrociare Cani Lupo Cecoslovacco con esemplari di lupo selvatico. L’operazione ha portato al sequestro di 18 esemplari di ibridi. I cuccioli nati da tali incroci, che possono costare fino a 3.000 euro, ed erano destinati alla vendita a cittadini privati. Gli individui ibridi potenzialmente possono costituire un pericolo per l’incolumità pubblica, oltre che un danno per la sopravvivenza della specie del lupo.

La sezione deputata alla “Tutela del Benessere Animale” è stata impegnata in importanti indagini sul traffico transnazionale di cuccioli di cane che, prelevati dai Paesi dell’Est Europa vengono introdotti in Italia e commercializzati come cani di razza, pur essendo sprovvisti delle certificazioni e delle documentazioni di legge. Un business milionario che assume dimensioni considerevoli proprio in concomitanza con il periodo delle festività natalizie.

«Sia il mercato legale per la vendita di animali che quello illegale, oggi si svolgono in modo prevalente su Internet – hanno chiarito i militari – i cuccioli proposti in vendita, spesso dichiarati come italiani, provengono in realtà da paesi dell’Est Europa e sono spacciati come "cani di razza", ma in realtà risultano essere meticci sia per le loro caratteristiche estetiche e perché non presentano gli standard della razza, sia in quanto gli stessi cuccioli vengono introdotti sul suolo nazionale dopo aver viaggiato in ambito comunitario privi di documenti validi attestanti l’effettiva iscrizione ad un libro genealogico del paese di provenienza».

Tra i cani maggiormente movimentati da questo fenomeno criminale ci sono i Bouledogue francesi. Questi cani sono stati oggetto di un video di Kodami dedicato alla storia e alle caratteristiche di questa razza in cui l'istruttore cinofilo e membro del comitato scientifico del magazine, Luca Spennacchio, ha spiegato perché il muso schiacciato di questo piccolo molosso gli causa moltissimi problemi.

Oltre ai problemi etici legati al traffico di esseri viventi, i Carabinieri hanno sottolineato le problematiche sanitarie del fenomeno: «La movimentazione dei cuccioli è subordinata all’avvenuta vaccinazione che li rende immuni dalla rabbia e di conseguenza sono commercializzabili all’età di tre mesi e ventuno giorni. I cuccioli oggetto di traffico, invece, viaggiano in età di molto inferiore ai limiti consentiti e senza le necessarie vaccinazioni come l'antirabbica, senza il microchip obbligatorio dalla normativa di settore e spesso, sono accompagnati da passaporti falsi».

Il bracconaggio e le attività di Soarda

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Pellicano

La Soarda, la Sezione Operativa Antibracconaggio e Reati in Danno agli Animali, controlla in maniera specifica il corretto esercizio della caccia e svolge indagini relative al traffico di fauna selvatica, animali da reddito e d’affezione, opera contro il maltrattamento degli animali.

Tra le attività svolte dalla Sezione vi sono quelle di attuazione del “Piano d’azione per il contrasto degli illeciti contro gli uccelli selvatici”, nell’ambito del quale è stata istituita una cabina di regia con tutte le amministrazioni nazionali e locali interessate, il cui tavolo tecnico operativo è coordinato dal Comandante del Raggruppamento Cites.

In affiancamento al tavolo sono stati istituiti sette “black spot” (Coste pontino-campane, Coste e zone umide pugliesi, Delta del Po, Sicilia occidentale, Prealpi lombardo-venete, Sardegna meridionale, Stretto di Messina) dove è particolarmente significativo il fenomeno del bracconaggio.

Nel biennio 2021-2022 la Sezione ha condotto l'operazione “L’Anello Mancante”, finalizzata ai controlli sulla legittima detenzione e commercio degli uccelli. La Direttiva Uccelli, infatti, permette ai possessori di porto di fucile uso caccia la detenzione di uccelli da richiamo vivi appartenenti ad alcune specie cacciabili, nonché il loro uso durante l’attività venatoria. La detenzione di fauna selvatica è consentita dalla legge dimostrandone la legale acquisizione. A tal fine, ogni esemplare di uccello di specie autoctona cacciabile, utilizzabile come richiamo vivo nato in cattività in allevamenti autorizzati, deve essere provvisto di una marcatura identificativa alla zampa che avviene con l’apposizione nei primi giorni di vita di un anello in metallo inamovibile e deve essere siglato con un codice da cui poter risalire all’allevatore di riferimento.

Durante un controllo, il detentore-allevatore deve dimostrare l’origine legale dell’animale. L’anello rappresenta la valenza di “Sigillo di Stato” e pertanto la sua contraffazione o l’uso abusivo di tali sigilli con finalità, tra l’altro, di commercio fraudolento.

Non solo avifauna, il fenomeno del bracconaggio riguarda anche i corsi d'acqua. Il bracconaggio ittico negli ultimi anni ha assunto una dimensione non più solamente locale, ma anche interprovinciale, interregionale, statale e transnazionale ed ha portato negli anni ad un calo drastico del patrimonio ittico.

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Il Cites, nel biennio 2020-2021, ha pianificato numerosi servizi per il contrasto del fenomeno della pesca abusiva ad opera dei bracconieri del mare, soprattutto nelle provincie di Ferrara, Ravenna, Rovigo e Venezia che hanno portato al deferimento all’autorità giudiziaria di decine di soggetti che prelevavano fauna ittica con l’ausilio di strumenti capaci di stordire i pesci mediante scosse elettriche e la immettevano sul mercato locale, nazionale e transnazionale.

Per sensibilizzare i cittadini, il Cites anche quest’anno ha presentato un calendario che per l'edizione 2023 racconta dodici specie in via di estinzione, tutelate dalla Convenzione di Washington, e altrettante Aree naturali protette del Mondo dove queste specie vivono. Luoghi dai quali spesso vengono strappate per essere avviate al commercio illegale: il bracconaggio e il prelievo illegali sono le prime piaghe che affliggono queste specie, condotte spesso con mezzi e dinamiche distruttivi per gli animali e le piante ma pericolosi anche per chi li difende.

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«Anche le comunità locali soffrono della sottrazione di risorse naturali importanti che invece possono costituire solida base di sviluppo economico e sociale eco-sostenibile – hanno spiegato i militari in una nota – Nelle tavole del calendario sono illustrate le peculiarità naturalistiche e paesaggistiche di dodici aree protette dei diversi continenti, primo baluardo di conservazione della biodiversità animale e vegetale, sempre più spesso oggetto di depredazione da parte dell’uomo. Ad ogni area è associata una specie dai particolari connotati biologici ed etologici con l’indicazione delle specifiche cause che ne minacciano l’estinzione».

Il calendario che rientra fra le attività realizzate nell'ambito della convenzione sull'attuazione della Convenzione di Washington in atto con il Ministero della Transizione Ecologica, e ha visto la collaborazione dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato per la stampa e la grafica e del Ministero dell'Economia e delle Finanze, che lo ha inserito nell'ambito degli interventi educativi-divulgativi meritevoli di essere sostenuti.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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