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7 Luglio 2023
15:23

Pubblicato il Rapporto Grandi Carnivori 2022 della Provincia Autonoma di Trento

La Provincia Autonoma di Trento ha pubblicato il "Rapporto Grandi Carnivori" del 2022. Il monitoraggio parla di orsi, lupi, linci e sciacalli dorati diffusi sul territorio provinciale.

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A pochi giorni dalla richiesta delle associazioni di tutela animale, 7 luglio 2023 la Provincia Autonoma di Trento ha pubblicato, con qualche mese di ritardo, il Rapporto Grandi Carnivori riguardante l'anno 2022. Come sempre, il dossier affronta i temi della diffusione di orso, lupo, lince e sciacallo sul territorio provinciale e approfondisce i temi legati all'indennizzo e prevenzione dei danni, alla gestione delle emergenze e alle strategie comunicative e di formazione messe in atto.

Il documento appena pubblicato, quindi, riporta tutte le attività svolte nell'anno che ha preceduto la tragica morte del giovane Andrea Papi, nei boschi di Caldes in Val di Sole.

Orsi

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Già a partire dalle prime battute, la Provincia di Trento mette in chiaro le cose: «Nel 2022 il monitoraggio genetico sull’orso è stato condotto limitatamente ai campioni organici ritenuti particolarmente importanti. Dal 2020 infatti il monitoraggio genetico intensivo, volto a determinare i principali parametri demografici della popolazione, viene condotto ad anni alterni (…). Il monitoraggio del 2022 non consente di effettuare una nuova stima della popolazione con i criteri utilizzati in altri anni. L'alto numero di cucciolate suggerisce peraltro un possibile proseguimento del trend positivo finora registrato».

La Provincia, però, annuncia che nel 2023 sta venendo svolto un monitoraggio genetico intensivo e, per il momento i dati a cui fare riferimento rimangono quindi quelli riportati nel dossier del 2021, che contava 73-92 esemplari, esclusi i piccoli dell'anno. A questi vanno quindi ovviamente aggiunti i cuccioli (stimati nel 2022 in un numero di circa 14 cucciolate per un massimo di 25 individui), e vanno poi sottratti gli orsi che hanno invece perso la vita (che fino al termine del 2022 erano 3 e riguardavano anche F43, morta nel tentativo di sostituire il radiocollare).

Come sappiamo, però, per azzardare una stima della popolazione attuale, dobbiamo anche considerare la cattura di JJ4, la morte dei 4 orsi avvenuta negli ultimi mesi, l'allontanamento spontaneo di alcuni soggetti verso i territori di altre province limitrofe e altri elementi che complicano enormemente i calcoli. Tra chi si è allontanato da Trentino c'è F46 che, accompagnata da un cucciolo, si è spostata verso Bagolino (BS).

Nel periodo 2005-2022, inoltre, secondo quanto pubblicato dalla Pat, è stato possibile documentare la dispersione di 53 orsi (tutti maschi), il 36% dei quali sono morti o scomparsi, mentre il 32% è poi rientrato in Trentino, il 4%. Non è nota, invece, alcuna dispersione di femmine che, si sa, hanno comportamenti più stanziali.

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Lupi

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Per quanto riguarda il lupo, invece la presenza della specie sul territorio è stata segnalata per la prima volta nel 2010, anche se il ritrovamento di un primo esemplare senza vita risale al 2008. Anche in questo caso la Provincia fa sapere di avere l'intenzione di procedere con monitoraggi genetici intensivi a cadenze periodiche (ogni 4 anni), in modo da seguire l'evoluzione della popolazione.

«Nel 2022 il monitoraggio genetico è stato intensivo, con una previsione di circa 500 campioni da destinare ad analisi genetiche. La carenza di precipitazioni nevose riscontrata negli ultimi due inverni, però, non ha consentito di raccogliere i campioni organici preventivati. Il periodo di raccolta è stato quindi esteso al 31 marzo 2023, per poter sfruttare al meglio l’inverno 2022-2023. Di conseguenza, i risultati definitivi delle analisi condotte dall’Unità di Ricerca Genetica di Conservazione della Fondazione Edmund Mach (FEM) di San Michele all’Adige saranno disponibili successivamente».

Secondo i dati raccolti, però, si stima che la popolazione nel 2022 abbia una consistenza minima pari a 29 branchi (o gruppi familiari), diffusi su quasi tutto il territorio provinciale. Inoltre sono state rilevate 3 nuove coppie, rispettivamente nelle aree Paganella-Gazza, Brenta orientale e Passo Lavazè – Passo S. Lugano (che si trova in Provincia di Bolzano, ndr).

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©Pat – indice presenza del lupo

Nel 2022 sono state inoltre registrate le morti di 14 lupi (6 maschi, 7 femmine e 1 indeterminato), da ricondurre a investimenti stradali/ferroviari (8 casi) e a cause naturali (4 casi). Un lupo è invece morto impigliato nella rete elettrificata e un altro ha perso la vita per cause sconosciute.

Lince e sciacallo dorato

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La lince è tornata in Trentino a partire dalla seconda metà degli anni Ottanta del secolo scorso, in Lagorai (presenza durata circa 15 anni). Anche per questa specie ci si è avvalsi, sin dall’inizio, dei tradizionali rilievi sul campo, del fototrappolaggio, del radio-tracking e del monitoraggio genetico. L'unico esemplare certamente presente negli ultimi anni in provincia di Trento (a partire dal 2008) è il maschio denominato B132, proveniente dalla popolazione svizzera del Canton S. Gallo. Dal novembre del 2012, B132 si è stabilito nel Trentino sud occidentale, in Val d'Ampola e, nel 2022 è stato possibile documentarne nuovamente la presenza.

Per quanto riguarda lo sciacallo dorato, invece, il dato più significativo è rappresentato dall’accertamento di un secondo nucleo riproduttivo dopo
quello relativo alla zona del Lomaso. Entrambi i gruppi familiari si sono riprodotti nel 2022.

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Indennizzi e prevenzioni

Nel 2022, secondo quanto riportato nel dossier, sono stati 440 i danni accertati prodotti dai grandi carnivori (301 da orso e 139 da lupo). Rispetto alle 461 denunce di danno le richieste di indennizzo presentate sono state 345, mentre in 116 casi il danneggiato non ha presentato la richiesta di
indennizzo. I danni hanno interessato 275 aziende e 187 privati, per un totale di 145.679,52 € di indennizzo.

Nel 94% dei casi di denuncia di danno è stato eseguito un sopralluogo da parte del personale forestale, che ha redatto il verbale di accertamento. Negli altri casi si è fatto riferimento all’autodichiarazione del danneggiato.

Un tema che nell'ultimo anno è stato fortemente dibattuto è quello delle misure di prevenzione (recinti elettrici e cani da guardiania) e, nel 2022 la Pat ha ricevuto 230 richieste per misure di prevenzione dei danni da grandi carnivori, volte principalmente alla protezione dei patrimoni zootecnici ed apistici. Un elemento interessante riguarda i 12 Pastori Maremmani Abruzzesi finanziati dalla Pat, per un totale di 8.200€.

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©Pat – misure preventive 2022

Gestione delle emergenze, comunicazione e formazione

Il tema della mancanza di corretta informazione dei cittadini è forse uno degli argomenti che negli ultimi mesi ha scatenato maggiori polemiche. Secondo molti esperti, infatti, in Trentino vi è carenza di informazioni, con una conseguente sensazione di disagio da parte degli abitanti delle aree rurali. A questo riguardo, la Pat ci tiene a sottolineare che: «In data 19 gennaio 2022 e 3 agosto 2022 sono state dedicate alla gestione degli esemplari problematici di orso e lupo due riunioni del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza pubblica, presieduto dal Commissario del Governo».

Nel report viene poi allegata una tabella che riporta gli incontri svolti con la cittadinanza, per un totale di 9 serate, a cui vanno aggiunti i 14 eventi di formazione del personale.

Avvicinandoci alla chiusura e sempre in questo capitolo (piuttosto che in quello delle attività di prevenzione), viene affrontato anche il tema della gestione dei rifiuti, per il quale la Pat è stata fortemente criticata, soprattutto quando l'Assessore all'Agricoltura Giulia Zanotelli ha affermato che il piano di sostituzione dei cassonetti con bidoni anti orso terminerà nel 2028. «I rifiuti organici possono costituire una grande fonte di attrazione per gli orsi bruni – si legge – A causa della presenza di resti di cibo appetibili e facilmente accessibili, i plantigradi possono essere stimolati ad avvicinarsi ai centri abitati. L’abitudine all’uso di tale risorsa trofica può creare un condizionamento alimentare che nel tempo rende gli orsi più confidenti con l’uomo, con conseguenti maggiori rischi sia per gli orsi coinvolti che, potenzialmente, per l’uomo stesso».

La Provincia di Trento è quindi perfettamente consapevole della gravità di questi ritardi.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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