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1 Marzo 2023
14:21

Un altro lupo investito a Trento. L’Enpa: «Bisogna fare indagini di polizia giudiziaria»

Un altro lupo è stato investito lo scorso lunedì 27 febbraio vicino a Trento. Negli ultimi mesi sono molti i casi simili e la presidentessa della sezione di Trento dell'Enpa Ivana Sandri riporta a Kodami i suoi sospetti che possa trattarsi di un altro caso in cui bracconieri hanno mascherato l'uccisione di un lupo, come è accaduto già in passato.

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«Quello che chiediamo è che vengano fatte indagini vere di polizia giudiziaria, le stesse che vengono condotte in caso di un delitto che coinvolge un essere umano». Così Ivana Sandri, presidente della sezione ENPA del Trentino, commenta a Kodami la notizia dell'ennesimo lupo investito vicino a Trento. Si tratta di una femmina rinvenuta lunedì 27 febbraio da un passante e recuperata dai Carabinieri Forestali del Trentino lungo la statale 12, all’altezza di Serravalle.

Secondo le prime ricostruzioni degli esperti la causa della morte sarebbe un violento impatto con un veicolo, ma ulteriori accertamenti saranno effettuati dai veterinari locali.

Se da un lato le dinamiche dell'accaduto suggeriscono uno sfortunato incidente, dall'altro lo stesso presidente dell'ENPA Trentino sospetta ci sia molto di più. «C'è stato un caso simile il 16 febbraio vicino a Nago-Torbole – racconta Ivana Sandri – Era stata considerata una morte per investimento, ma le analisi autoptiche invece hanno riscontrato un colpo di fucile, dunque un atto di bracconaggio accertato. Inoltre, la possibilità di investire per sbaglio un animale esiste ma in ogni caso il codice della strada parla chiaro: chi è coinvolto nell'investimento deve allertare i soccorsi. La cosa strana, però, è che in tutti i casi dell'ultimo anno solo una persona ha chiamato i soccorsi. Cosa è accaduto in tutti gli altri casi? Non è strano che le persone danneggiano la propria macchina lasciando gli animali agonizzanti per strada?».

Come riferisce l'esponente dell'ENPA nell'ultimo anno sono tantissimi i casi in tutta la regione in cui sono stati ritrovati lupi a bordo strada privi di vita. Il 21 febbraio, ad esempio, è stata trovata un’altra femmina lungo la strada che da Mori porta al lago di Loppio. Anche allora, la carcassa è stata recuperata dal Corpo forestale trentino ed è stata accertata la porte per trauma cranico, forse dovuto a un incidente stradale.

«Siamo arrivati a oltre 15 incidenti simili nell'arco di tutto il 2022 e inizio 2023. Bisogna poi tener conto che molti non vengono neanche segnalati perché quelli che vediamo noi sono solo quelli che è possibile rinvenire a bordo strada. Inoltre, è necessario essere consapevoli che i lupi feriti che riescono ancora a camminare, dopo un incidente come questo, tentano di tornare al sicuro nei boschi, per cui mi chiedo: quanti di questi animali sono morti nel bosco dopo essere stati investiti e non sono stati trovati?»

Dunque, mentre gli incidenti stradali aumenta crescono anche i dubbi su quanto siano coinvolti i bracconieri. Non è un mistero, infatti, che la costante crescita delle popolazioni di lupi, soprattutto sull'arco alpino, stia creando dei malumori fra le persone in svariate regioni italiane. In Toscana, ad esempio, è nato persino il primo Comitato emergenza lupi, composto da cittadini che vogliono chiedere risposte concrete alla politica all'espansione del lupo che loro percepiscono come una minaccia.

«Ci sono stati casi in cui si è voluto mascherare con l'incidente l'uccisione di lupi da parte di bracconieri – continua l'esponente dell'ENPA – ecco perché è plausibile sospettare lo stesso anche per questi casi recenti. Nel 2021, ad esempio, è stato trovato persino nel torrente Avisio un lupo con la testa e le zampe mozzate. Bisogna fare delle indagini serie. Studiando i segni lasciati sull'animale gli esperti sono in grado di ricostruire quello che è successo, la situazione è grave non è più sufficiente fare solo l'esame autoptico».

Una situazione delicata che dovrà essere studiata nel dettaglio, ma che rivela senza dubbio una mancanza di sensibilità nei confronti della fauna selvatica. Investire un animale, infatti, è punito dal codice della strada e nel caso accade vige l’obbligo di fermarsi, prestare soccorso e fare in modo che si avvertano gli operatori competenti del settore. Sono previste multe per i trasgressori che vanno da 389 a 1.559 euro in caso di partecipazione diretta e chi assiste all'incidente e non si prodiga per chiamare i soccorsi allo stesso modo è soggetto a una multa che va da 78 a 311 euro.

«I lupi sono tornati in Italia e qui rimarranno – conclude Ivana Sandri – Le cose sono cambiate negli ultimi decenni e bisogna imparare a convivere con questo animale. Non sono più ammessi comportamenti delittuosi come questi».

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