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10 Febbraio 2022
12:36

Platelminti, i vermi piatti

Il phylum dei platelminti comprende più di 20mila specie note di vermi piatti a vita libera o parassiti. Scopriamo insieme i segreti di questo gruppo di animali.

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Non tutti i vermi sono uguali. Ad esempio, avete mai sentito parlare dei platelminti o vermi piatti? Si tratta di un gruppo di invertebrati non segmentati, dal corpo molle e relativamente semplice a simmetria bilaterale. Se provate una naturale avversione per questi animali, potreste addirittura ricredervi.

Nel grande e diversificato raggruppamento di animali che chiamiamo generalmente "vermi" inseriamo infatti tantissimi invertebrati a prima vista simili, ma che svelano ad un occhio esperto enormi differenze strutturali, ecologiche e comportamentali. I platelminti  comprendono più di 20mila specie conosciute, molto diverse dalle altre specie di vermi come nematodi, anellidi e nemertini. Per farvi un confronto, le specie di platelminti sono più di quattro volte quelle di tutti i mammiferi conosciuti.

Mostrano una grande varietà di forme corporee e stili di vita, abitando con successo una vasta gamma di ambienti terrestri e marini. Moltissimi platelminti sono parassiti esterni ed interni che infestano un gran numero di animali e piante, mentre altre specie conducono vita libera, strisciando o nuotando elegantemente.

Ma cos'è che caratterizza questi animali e perché vengono chiamati vermi piatti?

Caratteristiche dei platelminti

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Schema semplificato che mostra i principali sistemi corporei di un platelminta planaria

Partiamo dalla caratteristica più evidente di tutte: la loro sottigliezza. A differenza di quasi tutti gli altri gruppi animali uomo compreso, i vermi piatti sono organismi acelomati piuttosto semplici, cioè non hanno cavità corporee interne e non hanno sistemi circolatori e respiratori specializzati, il che li limita ad avere forme appiattite che consentono all'ossigeno e ai nutrienti di passare attraverso i loro sottilissimi corpi per diffusione.

Come tutti gli invertebrati non posseggono uno scheletro interno ed inoltre la cavità digerente ha una sola apertura sia per l'ingestione (assunzione di nutrienti) che per l'uscita del cibo (rimozione delle scorie non digerite); di conseguenza, il cibo non può essere digerito continuamente.

Tutti i platelminti sono ermafroditi, cioè ogni organismo produce sia spermatozoi che ovuli. In alcune specie parassite, che difficilmente riuscirebbero a trovare altri partner nel corpo degli ospiti, è anche possibile l'autofecondazione. Inoltre molte specie possono riprodursi in certe condizioni anche con modalità asessuate, cioè senza l'utilizzo delle cellule sessuali.

Il phylum dei platelminti viene tradizionalmente suddiviso in quattro classi molto diverse tra di loro: turbellari, cestodi, trematodi e monogenei. Il primo gruppo contiene forme perlopiù a vita libera mentre gli altri tre esclusivamente forme parassite. Questa classificazione, ancora nell'uso comune, è stata superata da recenti analisi filetiche ed ora il gruppo dei turbellari è considerato parafiletico.

Differenze con altri vermi

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Schema strutturale trasversale interno di diversi gruppi di vermi. Da sinistra a destra: a) vermi piatti b) anellidi c) nematodi

Le differenze tra vermi piatti ed altri gruppi vermiformi come anellidi e nematodi sono tantissime, a partire dalla complessità corporea. Anellidi e nematodi posseggono cavità interne (celoma e pseudoceloma) ed hanno un sistema digerente completo ed il cibo entra dalla bocca e fuoriesce, quando non digerito, dall'ano. Inoltre gli anellidi, a differenza degli altri due phyla, sono caratterizzati da un'evidente suddivisione metamerica del corpo, gli anelli appunto.

Biologia e distribuzione

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I vermi piatti a vita libera sono per lo più predatori di altri invertebrati o opportunisti e vivono in acqua o in ambienti terrestri ombreggiati e umidi, come i letti di foglie dei sottoboschi e le fenditure delle rocce in quanto se esposti al sole possono disidratarsi facilmente.

I cestodi come le tenie e i trematodi  hanno cicli vitali complessi, con stadi maturi che vivono come parassiti nell'apparato digerente dei pesci o nei vertebrati terrestri e stadi intermedi che infestano gli ospiti secondari.

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Esempio di ciclo vitale di un trematode. L’animale viene ospitato da diverse specie nei vari stadi vitali

Le uova dei trematodi vengono espulse dai loro ospiti principali, mentre i cestodi adulti generano un gran numero di proglottidi, strutture simili a segmenti che si staccano dal corpo principale dell'animale quando sono mature, vengono escrete e quindi rilasciano uova.

A differenza degli altri gruppi parassiti, i monogenei sono parassiti esterni che infestano gli animali acquatici e le loro larve si trasformano nella forma adulta dopo essersi attaccate a un ospite adatto.

Lista di specie di platelminti

In zoologia, come nella vita di tutti i giorni, è importante non generalizzare mai. Prendiamo spunto dalla grandissima biodiversità dei platelminti: alcune specie sono degli autentici capolavori di forme e colori, mentre altre, soprattutto le parassite obbligate, è giusto conoscerle per poterle tenere a distanza (seppur rispettandole sempre).

Schmidtea mediterranea

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Schmidtea mediterranea

Le planarie sono i più noti tra i platelminti che conducono vita libera e vivono nel fondo sabbioso o fangoso degli stagni. Per riuscirsi a rapportare con l'ambiente esterno, nel capo presentano degli ocelli molto semplici e una fossetta con recettori per le sostanze chimiche. Lo strato esterno del corpo è formato da un sacco muscolare ricoperto da un tegumento.

Le planarie hanno una notevole capacità rigenerativa, utile anche ai fini riproduttivi: se si taglia una planaria in due parti, destra e sinistra, si rigenerano due individui distinti. Quasi ogni pezzo di un individuo di Schmidtea mediterranea, una planaria endemica di molte isole del Mediterraneo, può rigenerare un intero organismo in pochi giorni. Ciò è in parte reso possibile dalla presenza di abbondanti cellule staminali  chiamate neoblasti: è stato dimostrato che il trapianto di un singolo neoblasto in un animale ferito a morte salva l'animale.

Essendo animali molto sensibili agli agenti inquinanti, la presenza di planarie in uno specchio d'acqua è indice di assenza di inquinamento chimico nelle acque stesse.

Humbertium covidium

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Recentemente vi avevamo parlato di una strana creatura da poco scoperta qui in Italia, vicino Treviso. Si tratta di una planaria dalla testa a martello soprannominata Humbertium covidium, e di cui purtroppo conosciamo ancora pochissimo a riguardo. Secondo i ricercatori che l'hanno descritta, potrebbe trattarsi di una specie invasiva e altamente dannosa per l'equilibrio delle comunità che abitano il suolo, come lombrichi e lumache, ma attualmente non sappiamo neanche da dove provenga.

Platelminti a vita libera del genere Pseudoceros ed il "penis fencing"

Pseudoceros è un genere di coloratissimi platelminti marini distribuito prevalentemente in acque tropicali e subtropicali

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Pseudoceros susanae
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Pseudoceros liparus

Questi organismi partecipano al "penis fencing" (in italiano "duello dei peni"),  un insolito comportamento in cui i vermi piatti usano i loro peni estesi per pugnalare e inseminare i compagni, evitando di inseminarsi essi stessi. Infatti i partner si fecondano a vicenda tramite inseminazione ipodermica casuale del tessuto corporeo. A fecondazione avvenuta, è noto che questi vermi piatti depongono masse di uova sul fondale. Il numero di uova, la dimensione delle uova e il tempo di sviluppo variano tra le specie.

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Due specie planarie sono state utilizzate con successo nelle Filippine, Indonesia, Hawaii, Nuova Guinea e Guam per controllare le popolazioni della lumaca africana gigante importata Achatina fulica, che stava sostituendo le lumache autoctone. Tuttavia, queste planarie sono esse stesse una seria minaccia per le lumache autoctone e non dovrebbero essere utilizzate per il controllo biologico. Nell'Europa nord-occidentale, ci sono preoccupazioni per la diffusione della planaria neozelandese Arthurdendyus triangulatus, che preda i lombrichi.

Fasciola hepatica

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Il trematode Fascicola hepatica è un comune parassita distribuito in tutto il mondo, che infetta diversi animali attaccando il fegato e causando la fascicolasi.

Fasciola hepatica vive come parassita nei dotti biliari degli erbivori, il suo ciclo è legato all'acqua ed alla presenza del suo ospite intermedio. Il parassita adulto depone uova che vengono portate dalla bile nell'intestino e raggiungono l'esterno con le feci necessariamente in ambiente acquatico. Qui, le uova si schiudono e fuoriesce una larva che nuotando invade un mollusco ospite intermedio del genere Lymnea, una chiocciola d'acqua. Successivamente lascia poi l'ospite intermedio mutando nuovamente, si attacca alla vegetazione acquatica e attende di essere ingerita da un ovino o anche dall'uomo.

L'adulto si nutre di sangue e provoca un'infiammazione cronica dei dotti biliari ed un'azione anemizzante ed ipoproteinemizzante che si traduce in una minor crescita ed una minor resa in formaggio del latte di animali parassitati.

Le tenie, o vermi solitari

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Le tenie (genere Taenia) sono dei vermi parassiti interni della classe dei cestodi di aspetto nastriforme, con teste munite di uncini e ventose per attaccarsi ai tessuti interni dell'ospite. Una delle specie più comuni è il verme solitario (Taenia solium), parassita dell'uomo diffuso in tutto il mondo. Poiché il maiale è l'ospite intermedio del parassita, il completamento del ciclo vitale avviene quando si consuma carne di maiale poco cotta, provocando cisticercosi. Il decorso può provocare una sintomatologia più o meno grave dipendentemente della localizzazione delle cisti. Se diffusa nel cervello può dar luogo a disturbi mentali, epilessia e segni legati all'aumento della pressione intracranica, mentre a livello intraoculare può provocare la perdita permanente della vista.

Diplozoon paradoxum

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Il monogeneo Diplozoon paradoxum è un verme piatto che attacca le branchie dei pesci d'acqua dolce in Asia e in Europa ed è noto per la sua completa monogamia. Di solito è lungo circa 0,7 centimetri (circa le dimensioni di un'unghia). Ha diversi ganci alla bocca che usa per aggrapparsi alle branchie dell'ospite e da lì si nutre del flusso sanguigno.

Il ciclo riproduttivo di D. paradoxum è unico: una larva può vivere per diversi mesi da sola, ma non potrà mai svilupparsi ulteriormente e diventare adulta fino a quando non incontrerà un'altra larva patner, e se ciò non accade, l'individuo muore.

Quando invece due Diplozoon si incontrano, i due si attaccano tramite ventose l'uno alla papilla dorsale dell'altro. Questo dà inizio ad una delle associazioni più intime del regno animale: i due vermi si fondono completamente, senza traccia di partizioni di separazione. La fusione stimola la maturazione. Appaiono le gonadi, e il dotto genitale maschile di uno termina vicino al dotto genitale femminile dell'altro, consentendo la fecondazione incrociata.  Apparentemente gli adulti possono vivere in questo stato per diversi anni.

Insomma, i due partner si incontrano da adolescenti ed i loro corpi si fondono letteralmente insieme, dopodiché rimangono fedeli fino alla morte.

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