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24 Marzo 2024
11:00

Perché il cane fa pipì in casa dopo la passeggiata?

Che il cane faccia la pipì in casa dopo essere tornato da una passeggiata è un'eventualità tutt'altro che rara. Le emozioni del cane, l'insicurezza o l'uso della traversina possono essere alcune delle cause, ma come comportarsi?

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Può accadere che il cane faccia la pipì in casa dopo essere tornato da una passeggiata all'aria aperta insieme al proprio pet mate. Questo comportamento risulta certamente frustrante per le famiglie, che faticano a comprenderne la causa e a trovare una soluzione efficace.

In realtà si tratta di un'eventualità tutt'altro che rara, che riguarda soprattutto i cuccioli dalla personalità più insicura, oppure coloro i quali (anche adulti o anziani) vivono una situazione di disagio emozionale.

A portare il cane a fare pipì in casa nonostante l'opportunità di farla altrove, infatti, può essere uno stato di ansia, determinato dall'impatto emotivo del mondo esterno. La casa viene considerata quindi come l'unico luogo in cui sentirsi sicuri abbastanza per lasciarsi andare. Il comportamento potrebbe però anche essere legato ad un utilizzo inadeguato della traversina da parte del pet mate, oppure ad un conflitto con alcuni membri del gruppo familiare.

Quando si ha a che fare con questi disagi è sempre bene verificare inizialmente che alla base non vi siano problematiche di salute (come una cistite) attraverso una visita medico veterinaria.

Una volta escluse questa possibilità, può essere necessario dare inizio ad un percorso con un educatore o un istruttore cinofilo. Queste figure, infatti, possono offrire una chiave di lettura complessiva sulla quotidianità del soggetto, in modo da individuare l'origine profonda del disagio e guidare l'intera famiglia verso un nuovo equilibrio.

Le emozioni dei cuccioli

Spesso accade che i cuccioli fatichino a fare i bisogni all'aperto perché durante le passeggiate vivono un volume di emozioni tale da complicare l'evacuazione. Il mondo fuori dalle quattro mura (così sicure e silenziose) è fatto di rumori, di odori e di incontri molto importanti, che rappresentano le prime esperienze al di fuori dell'ambiente protetto vissuto insieme alla madre durante lo svezzamento.

Per questo motivo è importante accompagnarlo gradualmente nel mondo, iniziando da brevi passeggiate in spazi  tranquilli, dove il cane non si senta frastornato dagli stimoli circostanti.

Così facendo si strutturerà con più probabilità una personalità più sicura e il cane si sentirà presto in grado di lasciare la propria traccia olfattiva anche all'aperto. Saperlo guidare in questi momenti di scoperta è anche un utile aiuto che mette le basi per una relazione positiva con i propri umani, fatta di fiducia, conoscenza reciproca e condivisione.

L'insicurezza e il rilassamento

Fuori dalla porta il cane trova gli odori delle pipì degli altri cani, che utilizzano l'urina anche come strumento di comunicazione. Annusandola possono ottenere molte informazioni sul conto dell'altro, come ad esempio l'età o il sesso. Trattandosi di animali sociali, queste informazioni condizionano il soggetto, in particolar modo se si trova all'interno del proprio home range (ovvero lo spazio circostante la casa, il quartiere, l'isolato o il luogo in cui si va con maggiore frequenza) dove i cani sono conosciuti e gli incontri sono frequenti.

Quando un cane molto insicuro passeggia con il proprio umano si può trovare immerso in questi odori e può avere la sensazione che non sia il caso di lasciare traccia del proprio passaggio.

L'insicurezza potrebbe essere determinata da situazioni di difficoltà vissute in passato, oppure da una scarsa socializzazione con i propri simili o con l'ambiente. Come accade per i cuccioli, anche gli adulti inesperti (come quelli che hanno vissuto lunghi periodi di reclusione), potrebbero ritenere che sia meglio attendere di trovarsi in un luogo sicuro per fare pipì.

Una volta raggiunto quel posto il cane si rilassa e il fatto di fare i bisogni potrebbe avere a che fare anche con uno scarico di tensione.

La traversina

A determinare questo comportamento potrebbe anche essere l'abitudine da parte della famiglia, di lasciare a disposizione del cane la traversina, ovvero uno speciale telo assorbente usa e getta che viene posato a terra con l'intento di evitare che venga sporcato il pavimento.

Se il soggetto viene gratificato nel momento in cui sceglie l'area coperta del telo per fare i bisogni, può essere che con il passare del tempo finisca per fraintendere il desiderio del pet mate e consideri la traversina come luogo prediletto anche rispetto agli spazi esterni.

Questo è uno dei motivi per cui spesso gli educatori cinofili e gli istruttori cinofili preferiscono considerare la traversina come uno strumento da utilizzare solo in alcuni casi eccezionali e per periodi transitori.

Conflitti nell'ambiente domestico

Dobbiamo considerare che talvolta il cane fa la pipì in casa anche a causa di un conflitto con altre figure con cui condivide lo spazio. Questo fattore potrebbe riguardare altri cani che fanno parte del gruppo, altri animali domestici (come i gatti) o i membri della famiglia.

Quando sceglie questa strategia comunicativa per mostrare il proprio disagio, però, lo fa nella maggior parte dei casi senza smettere di fare i bisogni all'aperto durante la passeggiata. Nell'analisi generale del comportamento, qualora si abbia il dubbio che possa avere a che fare con conflitti legati al gruppo ristretto, bisogna monitorare anche questo fattore.

Cosa fare?

La risposta del pet mate a questo comportamento va sempre modulata in base alla causa scatenante. Se il cane, ad esempio, è ancora molto giovane e qualora si sia certi che non soffra di alcun problema fisico (come ad esempio una cistite), sarà importante attendere qualche tempo. Presto (generalmente entro i 6 mesi di vita del cucciolo) l'abitudine cesserà e il cane inizierà a fare i bisogni fuori dall'ambiente domestico.

Se però il suo profilo comportamentale è piuttosto insicuro e se si ha il dubbio che possa fare la pipì in casa perché l'ambiente esterno è troppo preoccupante, è meglio intervenire per aiutarlo a sentirsi maggiormente a suo agio all'aperto. In queste situazioni diviene davvero importante la figura dell'educatore o dell'istruttore cinofilo, che può aiutare l'intera famiglia a trovare strategie atte a rendere il cane più sicuro di sé.

Si possono ad esempio organizzare momenti che siano davvero piacevoli e rilassanti, durante i quali fare in modo che il cane viva emozioni positive, come la gioia e la curiosità.

In questo modo, con un po' di pazienza, potrà sentirsi sempre più sereno e competente e acquisirà gradualmente anche l'autostima sufficiente per fare i bisogni all'aperto.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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