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1 Dicembre 2021
9:30

Perché il cane ti chiama con la zampa?

Quanto è bello quando i cani ci chiamano con la loro zampa? Questo comportamento è uno dei 3 modi che il cane usa più spesso per interagire con il mondo e generalmente non rappresenta un problema. Vediamo insieme come e perché accade e quando è necessario intervenire.

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cane chiama zampa

Chi di noi non ha mai visto un cane dare la zampa al proprio compagno umano per chiedere attenzioni, cibo o anche un grattino sotto al collo? I motivi per cui i cani propongono questo genere di comportamento possono avere origini diverse e in molti casi sono perfettamente in linea con ciò che fanno anche con i propri simili. Vediamo cosa spinge il cane ad utilizzare la zampa nella comunicazione e come comportarci nei suoi confronti.

Il cane utilizza il contatto per comunicare

Nonostante i cani non comunichino con noi attraverso la lingua parlata, hanno comunque a disposizione numerose strategie farsi capire e una di queste è proprio il contatto diretto con il nostro corpo. Il cane, intenzionato a farsi comprendere da noi, può utilizzare 3 particolari tattiche: toccarci il muso, afferrarci (più o meno delicatamente) con la bocca e appunto, chiamarci con la zampa. Queste tre specifiche parti del corpo sono quelle che, più in generale, utilizza per interagire con tutto il mondo che lo circonda. Se proponete un gioco nuovo al vostro cane infatti, noterete che (ognuno a modo suo e con diversi ordini), proverà ad afferrarlo con la bocca, a spostarlo con il muso e con la zampa. Quest'ultima strategia in particolare viene spesso incentivata da noi umani, che la preferiamo alle altre, soprattutto quando la richiesta di interazione non è rivolta ad un oggetto, ma a noi.

Hanno appreso come chiedere ciò che desiderano

Come sappiamo, i cani ci osservano attentamente e, dalle reazioni che abbiamo di fronte ai loro comportamenti, imparano via via come proporsi per ottenere ciò che desiderano. Ad esempio, accade spesso che i cuccioli chiedano le attenzioni del proprio compagno umano utilizzando la bocca, ma questa strategia non viene molto apprezzata da noi, che generalmente reagiamo infastiditi. I cani quindi, alla ricerca di altri metodi, provano con il muso e, molto spesso proprio con la zampa. Questa strategia, incentivata dalla nostra reazione positiva, può diventare quindi la via preferenziale per ottenere l'ultimo boccone del panino, per iniziare un gioco insieme o per dare il via ad un momento di coccole. Inoltre, il cane potrebbe mettersi al nostro fianco e appoggiarci la zampa sulla gamba nel tentativo di manifestare al proprio pet mate una necessità, come ad esempio il bisogno di uscire per una passeggiata.

Per questo motivo, possiamo dire che l'utilizzo della zampa, pur essendo uno strumento innato che i cani utilizzano fin da cuccioli anche con i propri simili, si manifesta  nella relazione con i propri umani di riferimento soprattutto se in passato ha avuto successo e più in generale, i cani propongono più spesso i comportamenti che hanno permesso di raggiungere i loro obiettivi.

Come dobbiamo comportarci se il cane chiede con la zampa?

La richiesta che i cani mettono in atto attraverso l'utilizzo della zampa è indubbiamente un metodo che socialmente viene accettato più facilmente rispetto all'utilizzo, ad esempio, dell'abbaio. Proviamo ad immaginare una serata al ristorante insieme ad un cane che abbaia per chiedere qualcosa, piuttosto ad un cane che lo fa dandoci la zampa: il fastidio che noteremo provenire dal tavolo vicino è sicuramente inferiore nel secondo caso.

Non dimentichiamo però, che ciò che sta facendo il cane in questo momento è manifestarci una sua richiesta, e quindi, sia essa opportuna o meno, sarà corretto prendere atto del fatto che ha una necessità, un bisogno oppure un desiderio. Se abbiamo appena ricevuto una pietanza deliziosa e il cane sa che potrà riceverne un boccone, è naturale che sentirete la sua zampetta da sotto il tavolo per questo motivo. Se invece il comportamento, qualunque sia l'ambiente in cui viene proposto, non si interrompe e diviene continuo come una vera e propria ossessione, sarà meglio rivolgersi ad un professionista (se il cane è cucciolo, potrete chiamare un educatore cinofilo, mentre se è adulto e il comportamento si manifesta da anni, è meglio rivolgersi ad un istruttore). Intraprenderete insieme un percorso volto a dare maggiori alternative comunicative al cane o, se necessario, più autonomia e sicurezza, in modo che non vi sia più una dipendenza tale da non poter interrompere le richieste.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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