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23 Febbraio 2024
10:53

Cosa significa quando il cane alza la zampa posteriore

Il motivo principale per cui un cane alza la zampa posteriore è per fare la pipì, ma non è l'unico. In alcuni casi, questo comportamento è sintomo di patologie che richiedono l'intervento del veterinario.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Mentre passeggiamo affianco al nostro cane potremmo notare che ha la tendenza ad alzare la zampa posteriore. In alcuni casi la tiene sollevata durante la marcia, in altri invece la alza anche da fermo. Ciò può significare che sente dolore, oppure può trattarsi di un sintomo legato ad una patologia come la displasia o l'artrite.

Può accadere anche che alzi la zampa mentre interagisce con un suo simile. In questo modo, permette all'altro cane di annusare le parti intime, ricche di informazioni olfattive sul proprio conto.

Il motivo più comune (e completamente in linea con l'etologia della specie) è però quello legato ai bisogni fisiologici. I cani, infatti, alzano la zampa posteriore soprattutto per fare pipì.

Il dolore alla zampa o al polpastrello

Prima di tutto dobbiamo considerare che il cane potrebbe alzare la zampa posteriore perché prova un dolore articolare che gli complica i movimenti, oppure potrebbe essersi ferito il polpastrello. Non dimentichiamo infatti che, a differenza di noi umani, i cani camminano toccando direttamente il suolo, il quale potrebbe anche essere troppo caldo o troppo freddo, causando ustioni (in estate), oppure congelamenti (in inverno). È quindi buona abitudine, quando il clima è estremo, escludere prima di tutto questa possibilità.

Se il cane alza frequentemente la zampa durante la marcia a prescindere dalla temperatura, magari zoppicando più o meno vistosamente, è bene rivolgersi a un medico veterinario per verificare la sua condizione di salute. Ciò potrebbe infatti essere determinato anche da numerose patologie, come ad esempio la displasia dell'anca, della rotula o del gomito o l'artrosi. Il cane potrebbe inoltre soffrire di ernia o compressioni midollari.

Il veterinario, a seconda del caso, potrebbe scegliere di procedere con l'analisi del sangue, con una radiografia, oppure con una TAC, una biopsia muscolare o un'artroscopia.

Si deve grattare

Chiunque abbia vissuto o viva con un cane lo avrà certamente visto alzare la zampa posteriore con l'intenzione di grattarsi il fianco o le orecchie. Queste zone, infatti, non possono venire raggiunte in nessun altro modo. Si tratta quindi di un comportamento assolutamente normale (a meno che non vi siano eccessi o avvenga con estrema frequenza).

Può accadere che il cane alzi la zampa con l'intento di grattarsi e poi, per qualche istante si immobilizzi con l'arto ancora sollevato. Ciò succede perché viene attratto da un rumore, oppure si è distratto per via di un evento che sta accadendo proprio in quell'istante.

Alza le zampe mentre striscia il posteriore a terra

Può accadere che i cani, soprattutto dopo aver fatto i bisogni, trascinino l'area anale a terra tenendo le zampe posteriori sollevate e muovendosi con il solo ausilio delle zampe anteriori. Questo comportamento, soprannominato talvolta "la carriola", può fare sorridere, ma può avere significati ben precisi.

Se avviene solo raramente non rappresenta un problema e può essere legato ad un prurito passeggero, ma se dovesse invece diventare un'abitudine è meglio rivolgersi al proprio veterinario di fiducia, per capire se possa avere a che fare con la presenza di parassiti intestinali o con un'infiammazione dei sacchi anali (posti all'imboccatura dell'ano). Anche se solo raramente, il fatto che il cane trascini il posteriore a terra potrebbe rappresentare anche un sintomo di qualcosa di più grave, come un adenoma o un adenocarcinoma.

La comunicazione con i propri simili

Quando due cani si approcciano, può essere che abbiano la tendenza ad annusarsi più o meno insistentemente in alcune zone del corpo che generalmente sono più ricche di odori e quindi celano un maggior numero di informazioni sul proprio conto e sull'altro individuo. Queste aree sono rappresentate dalla zona dei genitali e dalla zona anale.

Può essere quindi che in questi frangenti il cane sia spinto ad alzare la propria zampa posteriore con l'intento di facilitare il compito al proprio simile.

La pipì

Come abbiamo visto, il più classico dei motivi per cui può alzare la zampa è per fare la pipì. I cani alzano la zampa posteriore con l'intento di orientare il getto e lasciare la propria traccia olfattiva più in alto possibile. Questo aspetto riguarda prevalentemente i maschi, ma talvolta viene proposto anche dalle femmine.

Vi è però anche un ulteriore aspetto interessante a riguardo, ovvero la possibilità che il cane alzi la zampa mimando il gesto di fare pipì senza però effettivamente farlo. Ciò può accadere per molti fattori legati alle emozioni del soggetto, oppure per un'eccesso di emotività o uno stato di ansia, che gli impedisce di trovare la calma necessaria per urinare.

Un riflesso involontario

I cani (alcuni con maggiore frequenza rispetto ad altri) alzano la zampa posteriore anche quando gli grattiamo la groppa o la pancia. Ciò può accadere perché vengono stimolati alcuni nervi sottocutanei, i quali attivano automaticamente i muscoli della zampa generando un riflesso incondizionato e involontario.

Lo stesso può avvenire anche sul finire dell'effetto di un'anestesia, oppure nei momenti in cui il soggetto non è ancora addormentato del tutto e il veterinario si occupa di rasare la zona interessata.

Questo aspetto ricorda la sensazione strana e forse addirittura sgradevole che proviamo anche noi esseri umani quando prendiamo un leggero colpo sotto il ginocchio e, involontariamente, la gamba salta in avanti lanciando un piccolo calcio.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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